O Gorizia tu sei maledetta
per ogni cuore
 che sente coscienza
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu

Canto popolare contro la guerra




Giuseppe Gigliotti, combattente reduce, Segretario della Lega combattenti di Caccuri


Maurizio Amato, reduce combattente


Il tenente don Francesco Pasculli, cappellano militare

I  Caccuresi nella Grande Guerra


   La 1^ Guerra mondiale, conosciuta anche come la Grande Guerra, fu uno degli eventi bellici più sanguinosi nella storia dell'Umanità, una guerra particolarmente invisa alle giovani generazioni meridionali, già falcidiate da una spaventosa emigrazione che fu uno dei primi "regali" non graditi, assieme alla tassa sul macinato e  alla leva obbligatoria, del nuovo stato unitario. Fu in occasione di questa insensata carneficina che per la prima volta, centinaia di migliaia di giovani dell'ex "Regno delle due Sicilie" furono mandati al macello sulle pietraie del Carso, sul Pasubio, sul Sabotino e sul San Michele, sul Monte Santo con promesse che furono poi in gran parte disattese.  In questa pagina, comunque, non vogliamo   proporre una esercitazione di critica storica, ma solo ricostruire le piccole storie di tanti caduti caccuresi "immolati", loro malgrado, sull'altare della Patria, per liberare le "terre irredente"  dell'oggi opulento Nord est, ovvero parte della attuale "Padania"


Via Buonasera - Lapide che ricorda i caduti in guerra, opera dell'artigiano caccurese Pietro De Mare, grande invalido della Guerra 1915 - 1918 e compagno d'arme dei caduti stessi. 



I morti in battaglia  

                                   

Gigliotti Maurizio (Alessandro) – Livinallongo del Col di Lana (BL) – Fraz. Di Cernadoi – Vallone di Franza – 9 luglio 1915

 Maurizio Gigliotti era nato a Caccuri da Antonio e da Lucrezia Caterina Miliè il 3 luglio 1895. In famiglia, però, lo chiamavano Alessandro, nome che compare anche sulla lapide dei caduti in guerra. Chiamato alle armi, venne assegnato al 59° Reggimento Fanteria, 19^ compagnia, numero di matricola 518. Il 9 luglio del 1915  in località Vallone di Frenze, comune di Livinallongo  del Col di Lana (Belluno), le truppe italiane, che sin dal 20 giugno avevano occupato la Punta di Tasca nella Valle di San Pellegrino bombardando i forti di Pieve di Livinallongo, si scontrano nuovamente con gli austriaci. Nello scontro il giovane caccurese cadde colpito a morte, sei giorni dopo aver compiuto il ventesimo anno di età. Venne poi sepolto a Cernadoi, una frazione dello stesso comune.

Comune di Caccuri, atto di morte n. 1, Parte II^, Serie C del 1917

 
Bombino Salvatore -  Straussina – 21 luglio 1915

 Salvatore Bombino, soldato del 19° Reggimento Fanteria, 6^ compagnia  era nato a Caccuri da Antonio e da Rosa Secreto. Morì alle ore 5 del mattino del 21 luglio del 1915, all’età di 21 anni,  per ferita d’arma da fuoco, probabilmente ad opera di un cecchino e fu sepolto a Straussina (Friuli),  nel Vallone Cappuccio.

Comune di Caccuri, Atto n. 2, Parte II^, Serie C del 1917)



Secreto Rocco Francesco Antonio – Castelnuovo del Carso 14 agosto 1915

 Francesco Antonio Secreto, nato a Caccuri nel 1891 da Giambattista e da Maria  Ardani. Era coniugato con Rosina Drago. Faceva parte, come tanti altri calabresi, del 142° Reggimento Fanteria, 11^ Compagnia della Brigata Catanzaro che era stata costituita il 1° marzo del 1915 a Catanzaro Lido. Cadde il 14 agosto del 1915  in località Castelnuovo del Carso, frazione di Villa del Nevoso  ( attualmente Podgrad,  frazione di in territorio sloveno) in seguito a ferita di arma da fuoco. Dal verbale del tenente Cordio, comandante della compagnia, apprendiamo che fu sepolto nello stesso campo di battaglia.

 Comune di Caccuri, Atto n. 2, Parte II^ Serie C del 1916

 Squillace Giuseppe Antonio – Sella di San Martino – 1 novembre 1915

Giuseppe Squillace, caccurese, figlio di Santo e di Maria Teresa Andali, faceva parte anch’egli del  142° Reggimento Fanteria, ma dell’ 8^ Compagnia della Brigata. Cadde alle ore 17 del 1° novembre del 1915, all’età di 27 anni,  a seguito di ferita d’arma da fuoco, nella Sella di San Martino. Era sposato con Rosa Falbo e fu sepolto nello stesso campo come risulta dal verbale del comandante della compagnia, Alessandro Passavanti e controfirmato da due commilitoni, probabilmente compaesani, Vincenzo Bruno e Luigi Falbo
 (Comune di Caccuri - Atto n. 1, Parte II^, Serie C del 1916)  

Comune di Caccuri, Atto n. 1, Parte II^, Serie C del 1916


Guarascio Domenico Gugliemo - Montucolo di Col di Lana - 21 aprile 1916

Domenico Guarascio, in forza al 60° Reggimento Fanteria, 7^ compagnia, era nato a Caccuri da Giovanni e da Peppina Mannarino. Nell'aprile del 1916 il 60° Fanteria era impegnato sul Col di Lana ove operava anche il 59° del quale faceva parte anche Maurizio Gigliotti, morto l'anno prima nella stessa zona. Il 21 aprile la sua compagnia viene fatta bersaglio di lanci di granate. Domenico, colpito all'addome da una scheggia, muore sul colpo e viene poi sepolto nel luogo stesso della morte. Solo quattro giorni prima, il 17 aprile,  alle ore 23,35, i genieri italiani avevano fatto esplodere nella zona  una gigantesca mina  composta da 5 tonnellate di gelatina di tritolo causando la morte di 150 soldati austriaci. L'azione che provocò la morte del giovane caccurese fu, probabilmente, la risposta alla sanguinosa operazione italiana. 

Comune di Caccuri, Atto n. 3, Parte II^, Serie C del 1919


Rizzuto Giuseppe - Ospedale territoriale della Croce Rossa Italiana   

Giuseppe Rizzuto,
soldato di fanteria caccurese, nato da Rosario e da Costanza Perri, morì, all'età di 24 anni, alle ore 19 del 4 giugno 1916. Queste le scarne notizie sul giovane eroe che siamo riusciti a reperire. 

Comune di Caccuri, Atto n. 6, Parte II^, Serie C del 1916

Spadafora Francesco Annunziato – Cima Palon – Pasubio (Vicenza) 2 luglio 1916  

 Francesco Spadafora era in forza al 219° Reggimento Fanteria, 9^ Compagnia, matr. 486  quando il 2 luglio del 1916, all’età di 21 anni, fu ferito mortalmente da una scheggia di granata presso la Cima Palon , la montagna più alta del Pasubio, nel Vicentino ove fu sepolto, come risulta dal verbale del capitano Rossi, comandante della compagnia. Era nato a Caccuri da Vincenzo e da Filomena Oliverio.

Comune di Caccuri – Atto di morte n. 3. Parte II^ Serie C del 1917)

Chiodo Pasquale Luigi   Cima Ceci – 25 agosto 1916

Pasquale Chiodo,
caduto della Grande guerra,  era nato a Caccuri da Francesco e da Maria Rugiero. Aveva sposato Cristina De Mare, sorella di Pietro, grande invalido della stessa guerra e autore della lapide ai caduti di largo Vincenzo Ambrosio. In forza al 23° Reggimento Fanteria, 18^ Compagnia,  cadde alle ore 7,30 del  25 agosto del 1916 sotto la Forcella di Cima Ceci a quota 2354 metri , colpito da una scheggia di granata. Aveva 28 anni.  

Comune di Caccuri, Atto n. 4 Parte II^, Serie C del 1917

 

Falbo Ferdinando – Oppachiesella (Carso) – 14 settembre 1916

Ferdinando Falbo ,
nato a Caccuri da Vincenzo e da Maria Angotti, era un soldato del 19° Reggimento Fanteria, 1°^ Compagnia, impegnato sul Carso, l’altopiano che si estende tra le province di Gorizia e di Trieste. Aveva 23 anni, Il 14 settembre del 1916, nel corso di un attacco austriaco,  quando cadde colpito a morte per lo scoppio di una granata. Secondo i documenti consultati anch’egli fu sepolto nel campo di battaglia.  

Comune di Caccuri, Atto n. 5, Parte II^, Seri C del 1917

Guarascio Saverio – Cason Brusà – 23 gennaio 1917

 Saverio Guarascio, soldato del 219° Reggimento Fanteria, 4^ Compagnia, era nato a Caccuri da Biase e da Maria Giuseppa Girimonte. All’età di 21 anni, il 23 gennaio del 1917, nel corso di un’azione, morì a seguito di un colpo di arma da fuco alla testa e fu sepolto nello stesso luogo.  

Comune di Caccuri, Atto n. 7, Parte II^, Serie C del 1917

 

Blaconà  Francesco – Casa Bestini    5 agosto 1917  

 Aveva 37 anni, il 5 agosto del 1917, quando alle 15,17, in località Casa Bestini,  fu falciato dalle schegge di una granata austriaca che ne provocò la morte. La 3^ compagnia del 21° Reggimento Fanteria fu bersaglio, quel giorno, di numerosi tiri dell’artiglieria austriaca. Francesco era nato a Caccuri da Giovanni e da Luisa Quintieri ed era sposato con Alfonsina Chiodo.  

Comune di Caccuri, Atto n. 13, Parte II^, Serie C del 1917

 

Mele Giovanni - Villa  Val Sugana - 22 agosto 1917

Nell'atto di morte di questo sventurato soldato caccurese figlio di Giuseppe Mele e di Costanza Falbo, è scritto che il trentunenne fante dell'11^ compagnia del  6° Reggimento, coniugato con Carolina Quintieri, morì a seguito di uno shock nervoso conseguente allo scoppio di una granata nemica per fatto di guerra il 22 agosto del 1917 in località Villa di Val Sugana. Il verbale di seppellimento, redatto da capitano Salvatore Giarrussa e dal capitano medico Antonio Meneghini ci informano che la salma fu tumulata nel cimitero di Ivano (Ivano Fracena, comune in provincia di Trento)

Comune di Caccuri - Atto di morte n. 15 Parte II^  Serie C del 1917


Pasculli Francesco - Monte Badenecche  -  Foza (VI)  - 17 novembre 1917

Il caporale
Francesco Pasculli,
figlio di Paolo Pasculli e di Carmela Sirianni, morì all'età di 20 anni sul monte Badenecche,  alle ore  13 del 17 novembre del 1917 per un colpo di arma da fuoco alla fronte sparato, probabilmente, da un cecchino da un'opposta trincea. Era in forza al 3° Reggimento Alpini Batti Valdaora, 231^ Compagnia. Fu sepolto sul monte Badanecche come risulta dal verbale redatto dal tenente Agostino Borri. 

Comune di Caccuri, Atto n. 1, Parte II^, Serie C del 1918

 

Rao Domenico - Gorizia - 30^ Sezione Sanità - 9 settembre 1917

Per questo povero giovane abbiamo una descrizione più dettagliata dell'inferno che attraversò nelle ultime ore di vita. Ferito dallo scoppio di una granata nei dintorni di Gorizia, fu immediatamente ricoverato nel reparto chirurgia della 30^ sezione sanità per essere operato. Le sue condizioni, comunque, apparvero disperate. Il soldato aveva subito una devastante ferita alla gamba sinistra con la frattura della tibia, una seconda vasta ferita alla gamba destra con la frattura del ginocchio, ma, cosa ancor più grave, aveva perso molto sangue per cui subentrò un'anemia acuta. I medici non fecero in tempo a strapparlo alla morte che sopraggiunse alle ore 20 del 9 settembre 1917. Prima di morire ricevette i conforti religiosi dal cappellano militare don Giuseppe Calderazzi. Domenico, che era nato a Caccuri nel 1887, era figlio di Vincenzo Rao e di Rosa Loria ed aveva sposato la giovane Filomena Prete. Quando mori aveva appena 30 anni. Fu sepolto a Gorizia.

Comune di Caccuri, Atto n. 16, Parte II^, Serie C del 1917  

Morti per malattie contratte in guerra

      Oltre ai morti in battaglia o colpiti da cecchini nelle trincee nel corso della spaventosa guerra  del 1915 - 18, Caccuri ebbe anche diversi soldati morti per malattie contratte negli stessi anni. Essi furono:

   

Manfreda Giovanni.
Questo giovane soldato del 60° Reggimento Fanteria, figlio di Giuseppe e di Clarice Raimondo, coniugato con Maria Bigotta, nonostante al momento della morte avesse solo 19 anni, morì, in realtà, quasi due mesi prima dello scoppio della guerra,  il 27 marzo del 1915, nell’ospedale di Viterbo. Non si conoscono le cause del decesso. Stranamente il suo nominativo compare, però,  nella lapide dei caduti in guerra.

 
Leto Vincenzo

Carabiniere, figlio di Francesco Nicola Giuseppe e di Maria Teresa Lacaria, era nato a Caccuri il 9 novembre del 1992. Si spense per cause sconosciute nell’ospedale militare di Palermo il 1° settembre del 1915. Non è compreso tra i caduti in guerra.

   

Francesco Mascaro

 Nato a Caccuri da Michele e da Maria Giuseppe Olivito, deceduto per gastroenterite specifica il 16 ottobre del 1915, all’età di 21 anni, nell’ospedale da campo 069  e sepolto a Tressis. Era in forza al 35° reggimento Fanteria. Il suo nominativo è scolpito, comunque, tra quello dei caduti sulla lapide di Largo Vincenzo Ambrosio.

Atto n. 9 , Parte II^, Serie C del 1917

 
Lacaria Domenico

In forza al 219° Reggimento fanteria,  aveva vent’anni, l’8 marzo del 1916 quando si spegneva nell’Ospedale militare di Salerno. Celibe, era figlio di Giovanni Lacaria e di Maria Guzzo. Anche questo giovane non fu considerato caduto in guerra.


Falbo Agostino

In forza al 219° Reggimento Fanteria, celibe. Morì il 19 marzo 1916 nell’Ospedale militare succursale dell’Istituto Manin di Cremona per cause sconosciute. Era figlio di Eugenio e di Costanza Rao. All’epoca della morte aveva 20 anni. Anche il suo nome è compreso tra quello dei caduti della Grande Guerra.


 
Sellaro Giuseppe

 Trombettiere del  1° Reggimento granatieri, 3° Battaglione, morì addirittura nell’ospedale militare di Tripoli alle ore 12,35 del 4 giugno 1917 per una infezione tetanica. Aveva 25 anni ed era figlio di Francesco e di Teresa Amato. Fu sepolto nel cimitero cristiano di Tripoli. Fu, comunque, considerato caduto in guerra e il suo nome inserito nella lapide dei caduti

 Sganga Nicola

Scalpellino caccurese, era figlio di Augusto e di Concetta Prachile. Morì alle ore 11 del  27 luglio del 1917 nell’Ospedale militare di Biella all’età di 29 anni. Figura tra i caduti in guerra.  

Falbo Alessandro 

 Caccurese, figlio di Raffaele e di Anna Secreto. Soldato del 5° Reggimento Artiglieri, si spense alle ore 8 dell’8 settembre 1917 nell’infermeria presidiarla di via Carlo Alberto in Venaria Reale (Torino). Da informazioni fornite dalla signora Laura Beth Anderson, pronipote di Alessandro, residente in Texas, apprendiamo che il soldato caccurese morì a seguito di una caduta da cavallo. Aveva solo 23 anni. Ciò spiega perché  non figura tra i caduti riportati nella lapide collocata in via Buonasera (poi largo Vincenzo Ambrosio) per iniziativa della Sezione dei combattenti e della Cassa di Credito Agricolo.  

Militerno Natale
Era una guardia di finanza caccurese in forza all'XI° Barttaglione, 39^ Compagnia. Nato a Caccuri da Francesco Militerno e Maria Teresa Demme, si spense alle ore 17 del  10 settembre 1918 in località Zerimek (Albania), all'età di 22 anni, per una bronco polmonite fulminante 

 

Perri Gabriele



Davvero sfortunato questo giovane soldato caccurese di 27 anni, spentosi quando oramai le ostilità erano cessate da diversi giorni e l'esercito italiano, dopo aver riattraversato
il Piave, aveva liberato Vittorio Veneto e conquistato Trento e Trieste ponendo fine alla guerra. Gabriele, soldato del 142° Reggimento Fanteria,  Brigata Catanzaro, 11^ Compagnia, la stessa nella quale prestava servizio  Francesco Antonio Secreto, era figlio di Vincenzo Perri e di Angela Cosenza.  Già prigioniero di guerra, liberato dagli austriaci e accolto nel campo di concentramento di Reggiolo ( Reggio Emilia), morì alle ore 19,45 del 28 novembre 1918  nell'ospedale da campo 018  per una polmonite da influenza e fu sepolto a Brescello (RE). 

 

 Miliè Luigi

Ancor più sfortunato Luigi Miliè che chiusa la sua esistenza alle ore 11 del 29 dicembre 1918 a più di due mesi dalla fine delle ostilità. Soldato della 108^ Batteria O E Pesante campale, era nato a Caccuri da Luigi Miliè e da Maria Iacometta. La morte lo colse nell'ospedale militare di  via San Giorgio di Mortara  (PV) per una malattia contratta in guerra. 


Nota

Purtroppo non siamo riusciti a reperire alcuna notizia e nemmeno gli atti di morte di Francesco Fazio, Giuseppe Mazza, Savino Pasculli, Domenico Militerno e Ferdinando Tedesco, i cui nomi  sono riportati sulla lapide del 1920. Saremmo grati a qualche parente o a qualche visitatore che potesse, eventualmente, colmare tali lacune. 


Reduci combattenti

   Non possiamo chiudere questa nostra ricerca senza ricordare almeno alcuni dei reduci combattenti che, più fortunati dei commilitoni caduti, tornati a Caccuri, si impegnarono con tutte le loro forze in una battaglia per far sì che il sacrificio dei loro compagni non venisse vanificato e lottarono per chiedere il rispetto delle promesse del governo, a partire dalla distribuzione delle terre ai combattenti reduci, alle provvidenze a favore delle famiglie dei caduti e degli invalidi di guerra. 
    Tra loro ricordiamo mastro
Peppino Gigliotti,  fratello di Maurizio, il primo caduto caccurese della Grande Guerra, infaticabile segretario della Lega dei combattenti reduci di Caccuri, il tenente propagandista e cappellano militare don Francesco Pasculli, il grande invalido Pietro De Mare, i soldati  Maurizio Amato, Salvatore Loria, Enrico Pasculli, l'invalido  Giuseppe Belcastro (Marcinò) e tanti altri che risulta impossibile citare. 

 

                            ATTENZIONE!!!!!!

I testi  e le foto firmate  della presente ricerca sono proprietà intellettuale dell'autore e, di conseguenza, tutelati giuridicamente. Nessuno può farne copia o riportarli integralmente o parzialmente se non  espressamente  autorizzato dal proprietario. 

                                               

   

 

        1                                                                                                                 

         2  http://s5.histats.com/stats/r.php?371533&100&64&urlr=&www.webalice.it/giuseppe.marino50/Caccuri/Grande guerra/caduti.htm

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