I  maestri della Scuola Elementare di Caccuri


Scolaresca degli anni '30

  

Nello scorso secolo, a partire da quel  31 dicembre del 1903 quando il Consiglio comunale dell'epoca, su proposta del sindaco Francesco Maida, decise di affidare l'incarico di "insegnare a leggere e a scrivere a quei cittadini che ne avessero possibilità e voglia" al signor Marco De Franco, furono tantissimi i grandi maestri elementari che istruirono ed educarono decine e decine di generazioni di giovani caccuresi molti dei quali raggiunsero poi vette moto alte affermandosi nelle arti, nelle professioni e nei mestieri.
   In questa pagina vogliamo rendere omaggio a questi grandi educatori, questi eroi che con umiltà, abnegazione, competenza si dedicarono alla nobile arte didattico pedagogica prendendo per mano dei bimbi e facendone degli uomini. 

Anni '10

Marco De Franco

                                                                                                  

Il signor Marco De Franco fu, come già detto, il primo "maestro elementare" di Caccuri avendo ricevuto dal Consiglio comunale l'incarico   di insegnare agli analfabeti a leggere e a scrivere. Don Marco  era all'epoca anche giudice conciliatore. Qualche tempo dopo due suoi figli, il dottor Gaetano  e la sorella Anita insegnarono per molti anni  nella Scuola Elementare Statale di Caccuri.

Ercole Scigliano

                                                                                                      

Originario di Belvedere Spinello dov'era nato il 13 novembre del 1858,  don Ercole, si stabilì a Caccuri dove sposò la signorina donna Vincenza Lucente. Di professione cantoniere capo, ricevette, nei primi anni del secolo scorso, anch'egli l'incarico di insegnare a leggere e a scrivere agli analfabeti, compito che svolse per qualche anno. Don Ercole fu anche priore della Congregazione del SS. Rosario fino al 6 ottobre del 1942, data della morte. 

Alfonsina Pasculli in Secreto

                                                                                                  

 Alfonsina Pasculli,  con Ercole Scigliano e Marco De Franco  fu uno dei "maestri"  che. pur sprovvisti di titolo specifico, furono incaricati di insegnare a leggere e a scrivere agli alunni caccuresi in attuazione della legge Casati del 1859 che nel 1877,  dopo l'Unità d'Italia, con i decreti attuativi della legge Coppino, venne estesa a tutto il Regno. Qualche anno dopo  si formarono tanti altri maestri caccuresi  che continuarono la loro meritoria opera. La maestra Alfonsina era nata a Caccuri ed era la madre del sarto Giovanni Secreto. 

Qualche anno dopo questa generazione di "maestri" improvvisati, anche su pressione dell'Unione magistrale nazionale che era nata nel 1902,  fu sostituita da maestri diplomati.  Tra questi figuravano la maestra Antonietta Cistaro e il maestro Anselmo Quintieri.

Antonietta Cistaro

 

Antonietta Cistaro, maestra elementare, nacque a Cosenza il 5/6/1863 da Pasquale e da Clorinda Leonetti.  Giovanissima si trasferì a Caccuri con la famiglia, probabilmente al seguito del barone Barracco. Qui sposò Francesco Rizzo, crotonese. Dal matrimonio nacque, nel 1885, Antonio che diventerà poi generale di divisione.  Nel 1892 rimase vedova. Il 19 ottobre del 1899 si risposò con  il collega Anselmo Quintieri. Ottenne poi l’incarico di maestra nella nascente scuola elementare di Caccuri e divenne membro della Commissione di vigilanza sull'obbligo scolastico in attuazione del Regio decreto n. 150 del 6 febbraio 1908. La nomina, da parte del Consiglio comunale di Caccuri è del 5 aprile 1909.

Morì il 29 luglio del 1927 all’età di 64 anni.

 


Anselmo Quintieri

 

 Il maestro Anselmo era un discendente di Luigi Antonio Quintieri,  secondo eletto all'epoca della spedizione dei  fratelli Bandiera. Un altro suo parente, trasferitosi a Cerenzia, diventò poi il segretario comunale di quel comune e capitano della Guardia urbana. Insegnò per molti anni nella Scuola Elementare di Caccuri all'epoca ospitata in locali di fortuna. Sposò la collega Antonietta Cistaro e, rimasto vedovo, si risposò con   una tale Belcastro.


                                                                                 
                                                                     
Dagli anni '20 agli anni '40

                                                                            Umberto Lafortuna

                                                                                             
Umberto Lafortuna, poeta caccurese,  celebre per aver pubblicato, negli anni ’30, numerose poesie per l’infanzia che lo posero nella scia del Pascoli e, a livello regionale, del Casalinuovo fu senz'altro uno dei più grandi maestri che insegnarono nella Scuola elementare di Caccuri.  Chi volesse approfondire la conoscenza di questo formidabile Maestro può cliccare sulla foto in alto, ma per capire la grandezza dell'educatore Lafortuna conviene leggere quanto di lui scrisse Giuseppe Lombardo Radice, uno dei più grandi pedagogisti del XX secolo: "Il Lafortuna è maestro e che maestro deve essere!, in un oscurissimo paese della Sila, dove vive una vita libera da ambizioni e ricca di interiorità. Egli, si intuisce subito, ha una profonda esperienza morale. Ma questa non si manifesta in filosofemi e sentenze; si concreta nella sua opera educativa e si traduce in conversazioni con i piccoli. Il Lafortuna sente, con delicatezza oserei dire materna, il limite della mente puerile, sa creare agili fantasie, arguti racconti, versi snelli e vivaci che paiono fioriti dal labbro stesso dei suoi scolari. Egli è  il fanciullo poeta che dovrebbe essere ogni vero maestro; privo assolutamente di retorica. 
   Io non so dire con che gioia ho scoperto questo educatore e come mi gode l'animo di presentare ai maestri, per i loro scolari, questa opericciuola fragrante come l'aria di una pineta montana" (
Giuseppe Lombardo Radice, prefazione al volume Pupille infantili, Roma ottobre 1930
   Umberto Lafortuna si spense il 25 dicembre del 1944. 
  

                                                                                    Umberto Ambrosio

                                                               

Umberto Ambrosio, nacque a Caccuri da Domenico, discendente da una famiglia dell'antica borghesia agraria caccurese. Pronipote dei notai Domenico e Francescantonio Ambrosio,  Don Umberto, che per un breve periodo ricopprì anche la carica di Podestà, insegnò nella scuola elementare di Caccuri fino al pensionamento. Nel corso della sua carriera scolastica svolse anche le mansioni di maestro fiduciario quando le scuole caccuresi facevano parte del Circolo didattico di Santa Severina. 

 

Nicola Lafortuna

 

Il maestro Nicola Lafortuna era figlio di Umberto, maestro e poeta  e col padre insegnò nella Scuola elementare di Caccuri fino alla morte che lo colse il 5 luglio del 1945 all'età di 32 anni. Nato il 3 gennaio del 1913, conseguito il diploma di abilitazione magistrale, iniziò ad insegnare giovanissimo lasciando il ricordo di un maestro preparato e di un educatore attento e sensibile.


                                                                            
Dagli anni '40 agli anni '70

                                                                  Anita De Franco
                                         

                                                                  

Donna Anita De Franco nacque a Caccuri il 7 aprile del 1912. Era la figlia di don Marco e sorella di Gaetano, entrambi maestri, il primo semplicemente incaricato, il secondo  provvisto di regolare diploma, oltre che della laurea in farmacia. Insegnò nelle scuole di Caccuri fino a primi anni '60 quando si trasferì a Crotone.  Si spense il 18 agosto del 1991.



                                                                                       Rosa Nicastro 

                                                           

Rosa Nicastro nacque a San Giovanni in Fiore il 31 agosto del 1910. Dopo il matrimonio con il caccurese Domenico Ambrosio, figlio del geometra, cavalier Raffaele, sindaco e poi podestà del paese, si trasferì nel nostro paese e prese servizio  nella locale scuola elementare  nella quale insegnò fino al 1970, anno del pensionamento. Donna Rosa, com'era stata ribattezzata dai compaesani, era un'insegnante competente ed autorevole, capace di istruire, educare e farsi amare dai suoi alunni. La sua bassa statura "fisica"  contrastava con quella morale e professionale che le procurava stima e rispetto. Si spense a Caccuri il 31 ottobre del 1979. 

Gaetano De Franco 

                                                                             

Gaetano De Franco, farmacista e maestro elementare,  nacque a Caccuri il 13 marzo del 1917. Rampollo di una nobile famiglia caccurese che annovera fra i suoi membri l'arcivescovo di Catanzaro mons. Raffaele De Franco, celebri medici, avvocati e magistrati, Don Gaetano, com'era conosciuto in paese, conseguì il diploma di abilitazione magistrale e, successivamente, la laurea in farmacia. Ciò gli consentì di insegnare nelle scuole elementari del suo paese nelle quali prestava servizio come insegnante anche la sorella  Anita e di gestire la farmacia di famiglia ubicata in via Buonasera in una stanza del  palazzo di famiglia. Nella seconda metà del '900 si trasferì da Caccuri, sia come farmacista che come insegnante. 

                                                                        

                                                               Francesco Antonio Fazio

                                                         
Francesco Antonio Fazio, maestro elementare, pittore e scultore versatile, nacque a Caccuri il 2 novembre del 1918 dal fotografo Vincenzo Fazio, anch'egli artigiano poliedrico. Prima di trasferirsi definitivamente a Crotone, insegnò a lungo nelle scuole elementari di Caccuri. Si spense prematuramente a Crotone il 17 agosto del 1976.



                                                                       Alfonso Chiodo

                                                         

   Il prof. Alfonso Chiodo nacque negli Stati Uniti  il 15 giugno del 1915 da mastro Carmine e da Maria Fazio. Tornato in Italia con la famiglia, conseguì l'abilitazione magistrale ed insegnò per molti anni nelle scuole del nostro paese prima di trasferirsi definitivamente a Crotone. Cugino ed omonimo del primo sindaco comunista di Caccuri, militò nella Democrazia Cristiana ricoprendo la carica di segretario cittadino. Il maestro Chiodo era molto apprezzato per la competenza didattica e lo zelo con il quale svolgeva la sua "missione". E' morto a Caccuri il 10 settembre del 2007 all'età di 92 anni. 

                            
                                                                
Una scolaresca degli anni '70 - ins. Maria Schiariti

                                                                         Mario Filippo Sperlì
                                                             
                                                          

Mario Filippo Sperlì, intellettuale, educatore ed uomo politico, nacque a Caccuri il 26 agosto del 1920 . Sin da piccolo manifestò quel grande amore per gli studi e per la lettura che lo accompagnerà fin sul letto di morte. A 18 anni conseguì, con ottimi voti, il diploma di abilitazione magistrale presso l’istituto “F. Bisazza” di Messina. Si iscrisse poi alla facoltà di Scienze economiche e coloniali presso l’Istituto Orientale di Napoli. 
Quando ancora studiava, fu chiamato alle armi e, come sergente dell’Aviazione, partecipò alle operazioni belliche. L’8 settembre lo colse in Veneto dove stava trascorrendo una breve licenza presso alcuni parenti e qui si arruolò in una formazione partigiana per combattere i nazifascisti. 
Finita la guerra, nel 1947, conseguì la laurea con 110/110, ma, per non abbandonare il paese natio al quale rimase sempre legato, si dedicò all’insegnamento e, nel 1951, a seguito di pubblico concorso, prese servizio presso la Scuola elementare statale di Caccuri. 
Nel 1961, quando a Caccuri fu istituita la scuola media, prima ancora della riforma dell’anno successivo, ebbe l’incarico di sovrintendere alla nascita di questa nuova istituzione e si occupò di reclutare il personale insegnante e non insegnante, essendovi a quei tempi penuria non solo di docenti abilitati, ma perfino di laureati. In quell’occasione seppe assolvere il compito affidatogli con grande impegno, entusiasmo e col disinteresse che contraddistinse sempre il suo stile di vita, in collaborazione con la preside incaricata, la professoressa Sacco, preside di Santa Severina, tanto che la scuola poté iniziare a funzionare senza alcun intoppo. 
Nel 1958, intanto, con l’istituzione della Direzione didattica a Caccuri, fu distaccato dall’insegnamento e divenne, per qualche anno, segretario dello stesso ufficio di direzione. Qualche anno dopo, vinto il concorso direttivo, prese servizio come direttore didattico nel circolo di Girifalco ove rimase per qualche tempo, fino a quando ottenne il trasferimento a Caccuri ove chiuse la sua carriera. 
Nel 1960 fu eletto consigliere comunale nell’amministrazione guidata dal fratello Francesco, ispettore didattico e sindaco di Caccuri dal 1952 al 1970 ed in questa veste, grazie alla sua grande esperienza e capacità amministrativa, seppe dare un grande contributo alla realizzazione di quelle opere di civiltà che avrebbero fatto di Caccuri uno dei paesi più sviluppati del circondario. 
Mario Sperlì era conosciuto in tutta la Calabria, non solo come direttore didattico, ma anche come uomo di vasta e solida cultura in ogni campo dello scibile, anche se l’innata ritrosia ed il pudore di un uomo schivo ed intelligente, lo facevano apparire umile e modesto. Oltre alla profonda conoscenza della pedagogia, della didattica e della psicologia che erano per lui pane quotidiano, era ferrato in storia, filosofia, scienze politiche e nelle materie scientifiche e conosceva il francese, l’arabo, il berbero, il tedesco e l’inglese. Fu anche un prestigioso dirigente politico del PSI prima, del PSIUP e del PCI poi. Ricoprì la carica di consigliere provinciale per 15 anni e fu membro autorevolissimo del Comitato di gestione dell' USL di San Giovanni in Fiore e membro, per molti anni, del Comitato federale del PCI di Crotone. Nella sua lunga carriera di insegnante e di direttore, seppe educare generazioni di alunni e formare centinaia e centinaia di docenti che ancora oggi, fanno tesoro dei suoi preziosi insegnamenti. Non è infrequente, ad oltre a 16 anni dalla sua scomparsa, incontrare, nonostante le novità nel campo pedagogico, didattico e legislativo, giovani maestri con in mano fotocopie dei suoi manoscritti nei quali racchiudeva il condensato della sua vastissima cultura didattico pedagogica per offrirlo ai suoi docenti.

 

        
                                                
Maestri, Direttore e personale di segreteria nel 1978

                                                                                    

                                                                  Francesco Sperlì

                                                             

Francesco Sperli, maestro elementare, dottore in pedagogia, direttore didattico prima ed ispettore dopo, nacque a Caccuri nel 1923. Prima di vincere il concorso direttivo e trasferirsi a Napoli insegnò  per molti anni nella Scuola elementare di Caccuri assieme al fratello  Mario. Negli anni '80, per un breve periodo, resse la Direzione didattica del Circolo di Caccuri a seguito del pensionamento del fratello, direttore anch'egli e oramai pensionato. Esponente del Partito Socialista Italiano di Nenni, De Martino e Pertini, nel 1964, a seguito della scissione che portò alla nascita del PSIUP di Tullio Vecchietti,  aderì al nuovo partito confluendo, successivamente, nel PCI. Francesco Sperlì fu anche sindaco di Caccuri dal 1952 al 1970. Negli anni '80, tornato in Calabria, divenne un membro autorevole del Comitato Federale del PCI di Crotone e fece parte, per qualche anno, del Comitato di gestione dell' USL di Crotone. Ciccio Sperlì, com'era chiamato da amici e parenti, era un grande oratore ed un uomo di eccezionale cultura. 
                                                                     Giuseppe Lucente

                                                             

Peppino Lucente fu un altro dei grandi maestri elementari caccuresi che insegnò nelle scuole del suo paese  per oltre vent'anni , fino al 1975, prima di trasferirsi a Palmi. Fu, insieme al fratello minore Antonio, anch'egli insegnante nella stessa scuola, uno dei più giovani vincitori del concorso magistrale. Quando nel 1971 assunsi servizio come maestro di ruolo nella Scuola elementare di Caccuri,  Peppino, insieme al compianto Peppino Gallo, ad Alberto Macrì, a Vincenzo Piccolo, mi fece quasi da balia. Era un maestro assai autorevole e ferrato nella didattica e nella pedagogia, purtroppo scomparso prematuramente. 

 

                                                                                      Giuseppe Gallo

                                                            

Peppino Gallo, figlio del sarto mastro Giovanni,  insegnò nelle scuole di Caccuri fino alla seconda metà degli anni '80 quando si trasferì a Catanzaro. Prima di passare all'insegnamento era stato impiegato per qualche anno nel locale ufficio postale. Peppino amava la scuola e curava meticolosamente l'aggiornamento professionale e l'arricchimento culturale. Peppino è scomparso anch'egli prematuramente nell'aprile del 2004. 



                            
Il maestro Peppino Gallo con una scolaresca negli anni '70

                                                                                      Alberto Macri
                                                            

                                                                          

Alberto Macrì, nacque a Caccuri il 1° aprile del 1929 da mastro Amedeo, falegname e fratello del prof. Francesco, direttore delle scuole italiane in Uruguay.  Era il fratello del dott. Francesco, per molti anni medico condotto di Caccuri. Conseguito il diploma di abilitazione magistrale, prese servizio nella Scuola elementare di Caccuri nella quale insegnò per molti anni prima di assumere le mansioni di segretario del Circolo didattico che lo vide collaborare con numerosi direttori tra i quali Mario Sperlì con il quale lavorò gomito a gomito per oltre dieci anni. Dopo il pensionamento dell'amico e superiore, Albertino, com'era affettuosamente chiamato dagli amici e dai colleghi,  forse per la bassa statura, tornò ad insegnare per qualche tempo prima di andare in pensione dopo 40 anni di onorato servizio. Alberto Macrì era un uomo innamorato del suo lavoro fino al masochismo. Lo si poteva trovare nell'ufficio di direzione, in perfetta solitudine e intento al lavoro  in qualsiasi ora del giorno, anche di sera e, spesso, anche di domenica. Era un dattilografo,  un archivista e un protocollista eccezionale, un vero "topo d'ufficio", anche se questo non era propriamente il suo mestiere. Era, altresì, un grandissimo maestro, particolarmente ferrato nella didattica della lingua italiana e della storia. Chi ne scrive ebbe l'incommensurabile fortuna di averlo come maestro in 4^ e in 5^ elementare e come  collega negli anni '70 ed '80 e lo ricorda sempre con affetto ed immensa gratitudine. "Albertino" era amato da tutti i colleghi dei paesi del Circolo e da tutti gli altri maestri del Crotonese per la sua gentilezza, la disponibilità e l'altruismo, tratti fondamentali della personalità di questo  "piccolo", grandissimo maestro. Si spense il 29 giugno del 1997. 

 

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