Pasquale Poerio, deputato nella IV
Legislatura poi, per due legislature Senatore della Repubblica, fu
uno dei più prestigiosi ed autorevoli dirigenti del PCI calabrese,
un partito che, per una singolare, fortuita, curiosa coincidenza, nacque
assieme a Pasquale e, assieme a Pasquale è morto.
Poerio, infatti, era nato a Casabona (KR) nel 1921, lo stesso
anno nel quale, in un teatro di Livorno, da una costola del vecchio
Partito socialista di Turati, Treves e Modigliani nacque il PCI di
Gramsci, Terracini, Bordiga, Ravera, un partito nel quale Pasquale
militerà fino alla trasformazione avviata da Achille Occhetto con la svolta della
Bolognina del 1989
e che
porterà allo scioglimento
del PCI ed alla nascita, nel 1991, del PDS, partito al quale il
vecchio dirigente calabrese aderirà e nel quale militerà fino alla
morte.
Pasquale Poerio frequentò il liceo classico conseguendo la maturità col massimo
dei voti, quindi si iscrisse alla
facoltà di Lettere e filosofia, corso di studi che abbandonò per
l'attività politica a tempo pieno. Da allora si dedicò
interamente a quella che riteneva una missione: la creazione di un
forte movimento operaio e contadino nel Crotonese, la creazione di un sindacato unitario
forte e di organizzazioni di massa capaci di strappare le terre incolte ai
latifondisti ed attuare una riforma agraria che portasse alla
trasformazione dell'antico Marchesato.
Ebbi
l’incommensurabile fortuna di conoscere questo austero, severo, a
tratti anche burbero, ma sempre amabile dirigente del P.C.I., nel
lontano 1969 e, da allora, Pasquale Poerio divenne per me, giovanissimo
militante comunista, un modello da imitare per l’intelligenza politica, la
capacità di vedere lontano che è tipica degli intellettuali veri,
l’acume, la modestia e la tenacia finalizzata al perseguimento di quel
grande obiettivo che era la trasformazione del latifondo, lo sviluppo
economico e sociale del Mezzogiorno e del Crotonese e il riscatto dei
contadini. E se questo grande obiettivo,
è stato in qualche modo centrato, anche se non secondo le
aspettative, gran parte del merito è di Pasquale. Ed io
lo considero il suo testamento ideale e politico, il monumento da
erigere ad imperitura memoria del compagno Poerio.
Pasquale Poerio, dopo anni di impegno e
di lotta come dirigente dell'Alleanza contadina, nel 1963 fu eletto
deputato e, nelle due legislative successive, la V e la VI, senatore
della Repubblica. Fu anche sindaco di Isola Capo Rizzuto e membro degli
organismi dirigenti della Federazione PCI di Crotone. Da comunista
infaticabile, conciliava l'attività di legislatore con quella di
dirigente di partito, di uomo d'azione curando costantemente il suo
rapporto con i compagni, gli elettori, il territorio. Pasquale Poerio
non solo sedeva diligentemente nei banchi del Senato, presente a ogni
seduta, soprattutto quando il celebre trafiletto sull'Unità avvisava
che "tutti i senatori o i deputati del PCI sono tenuti ad essere
presenti alla seduta del ....", ma non mancava quasi mai una seduta
del Comitato federale, del Comitato regionale, una iniziativa di
mobilitazione e di lotta. Ricordo lo zelo, la passione e l'assiduità
con la quale seguiva le battaglie condotte per la realizzazione della
nuova centrale di Timpagrande, della galleria, della nuova centrale di
Calusia quando nei pressi dei cantieri, assieme a noi giovani dirigenti
sindacali e di partito, parlava agli operai, ne sollecitava la
mobilitazione e la lotta non mancando mai, però, di invitarli alla
moderazione, al rispetto delle regole, al rispetto delle
controparti.
Pasquale
Poerio seguiva anche la vita delle amministrazioni locali, sempre
disponibile a dare una mano a noi giovani amministratori nella
soluzione dei tanti problemi che quotidianamente eravamo chiamati ad
affrontare e risolvere, sempre pronto a presentare una interrogazione
parlamentare, ad accompagnarci dal Prefetto, alla Cassa Depositi e
prestiti, a presentarci al compagno Enrico Gualandi per insegnarci
il mestiere di amministratore.
Giuseppe Marino
Ecco
come Ciccio Caruso, altro grande dirigente del PCI crotonese ricorda
l'amico e compagno Poerio:
"Pasquale preferì
la politica e si iscrisse all'"Università" del Partito
Comunista, dove conseguì la laurea di "rivoluzionario
professionale", che non ha mai esercitato perché strada facendo, i
comunisti "scoprirono" di essere solo riformisti, con qualche
modestissima proiezione "bordighiana".
"La fama del ragazzo,
cresciuto ad immagine e somiglianza della politica, aveva varcato i
confini della Calabria: Ruggiero Grieco, Giorgio Amendola, Emilio
Sereni, Giancarlo Paletta e tanti altri compagni della Direzione del
PCI, apprezzavano quel giovane compagno calabrese educato e di poche
parole, quasi impacciato"
"Pasquale ai
lavoratori ed ai comunisti calabresi ha dato proprio tanto; anche merito
di Rosa, la sua straordinaria e generosa compagna, che non ha mai smesso
di sostenerlo ed incoraggiarlo ad andare avanti per consumare fino in
fondo la sua invidiabile "avventura" umana e politica."
Ciccio Caruso
Pasquale
Poerio, uomo politico, parlamentare e protagonista delle lotte contadine e della nuova agricoltura
Conferenza promossa
dall'Università Popolare del Mediterraneo di Crotone
Crotone, Aula consiliare del comune di Crotone, 11 febbraio 2011
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