Pasquale Poerio, uomo politico, parlamentare e protagonista delle lotte contadine e della nuova agricoltura
Conferenza promossa dall'Università Popolare del Mediterraneo di Crotone
              Crotone, Aula consiliare del comune di Crotone, 11 febbraio 2011

               
                   
                                      
Il senatore Pasquale Poerio durante un suo comizio

E’ rimasto sulla scena politica per sessant’anni senza mai ferire la propria immagine e senza mai fermarsi”;  “un uomo pragmatico ed istituzionale, ma grande combattente; un politico che amava definirsi non oratore, ma aratore e che con le sue battaglie per la conquista delle terre incolte ha dato la possibilità a tantissimi contadini di arare davvero la terra avviando  la trasformazione del Marchesato e promuovendo lo sviluppo di una moderna agricoltura.”
E’ forse perfettamente delineata  in questi due sintetici giudizi, il primo di Ciccio Caruso , il secondo di Maurizio Mesoraca, segretario della Federazione del PCI di Crotone negli anni ’80 e senatore della Repubblica,  la figura di Pasquale Poerio,  grande dirigente del PCI e delle organizzazioni di massa, così com' è emersa nel corso della conferenza promossa dall'Università Popolare del Mediterraneo di Crotone,  lo  scorso 11 febbraio, nella sala consiliare del comune capoluogo. 

  
       Ciccio Caruso                                               Il sen. Mesoraca, il prof. Esposito e il prof. Ciconte

Comunista nato a  Casabona l'1 ottobre del 1921, Poerio fu, in effetti,  una figura di grande rilievo politico e culturale, un dirigente di estrazione contadina che non esitò, dopo il conseguimento della maturità classica con il massimo dei voti, ad interrompere gli studi universitari (si era iscritto alla facoltà di lettere e filosofia) per abbracciare la causa dei contadini e dei braccianti angariati da un feudalesimo che, nel Mezzogiorno e nell’antico Marchesato di Crotone resisteva ancora, nonostante due spaventosi conflitti mondiali e lotte plurisecolari condotte dalle classi subalterne per eliminare quest'odiosa piaga. Poerio, insieme a tanti altri suoi compagni, capì che il riscatto delle masse calabresi passava attraverso la rottura del latifondo, la conquista delle terre usurpate e la loro trasformazione rendendole irrigue e quindi attraverso la modernizzazione dell’agricoltura. Per questo, come hanno ricordato in molti, da Maurizio Mesoraca al prof. Esposito, da Ciccio Caruso a Francesco Caligiuri, al nipote, l'avvocato Domenico Poerio, fece del Piano irriguo Neto – Tacina – Passante, la sua battaglia di una vita. Ma  Pasquale Poerio fu anche un uomo di grande rigore morale che concepiva la politica come servizio , come uno strumento per far progredire le popolazioni meridionali , un militante che seppe dare un “esempio di valore morale e civile e che volle dedicare le sue energie migliori al riscatto della Calabria nel secondo dopoguerra”, come ha scritto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio fatto pervenire per l’occasione e condiviso da Emanuele Macaluso,  letto in sala dal preside prof. Nicolino Aiello. E in un altro messaggio  letto dalla preside Olga Macrì, Adolfo (Fofò) Oliverio, amico e compagno di lotte di Pasquale,  lo definisce uomo “coerente nel comportamenti pubblici e privati e coerente nel tempo". Interessante la lettura di uno scritto di Pasquale Poerio  affidato al dott Piero Cotroneo, primario di geriatria dell'ospedale di Crotone, dal quale si apprende che le lotte per l’occupazione delle terre ebbero inizio a Casabona già otto giorni dopo l’8 settembre del 1943 con le truppe alleate ancora a Crotone, quando il comando americano, appresa la notizia e preoccupato che potessero scoppiare tumulti a pochi chilometri dai suoi accampamenti, mandò un contingente di soldati marocchini per sedare una eventuale rivolta ma, trovando i contadini intenti al lavoro armati solo di aratri, zappe e badili, i soldati nord africani finirono per solidarizzare con i presunti rivoltosi. E’ da li, come ha osservato il prof. Enzo Ciconte, docente di Storia della mafia all’Università Roma Tre, che  riprese la lotta dei contadini del Crotonese  iniziata già un secolo prima, nel 1848, mentre  in Europa la borghesia avviava la sua rivoluzione liberale e Marx  ed Engels pubblicavano il Manifesto del Partito Comunista,  ripresa più volte, anche nel primo dopoguerra, una lotta che, dopo l’emanazione dei Decreti Gullo e l’eccidio di Melissa, cominciò a diventare vincente. Da quelle battaglie nacquero la riforma agraria e l’Opera valorizzazione Sila, una riforma agraria monca, gestita male che, seppur foriera di qualche beneficio per i contadini poveri, fallì sostanzialmente gli obiettivi e non riuscì ad impedire quell’esodo di massa dei contadini calabresi che si trasferirono in massa nelle regioni del nord diventando operai delle catene di montaggio e facendo la fortuna dei piemontesi, dei lombardi, dei liguri e dei veneti.
    Pasquale Poerio, ha concluso il professore Ciconte, fu un uomo coerente e leale che si batté per la sua terra e per la sua gente, un uomo normale,  un comunista normale, con i suoi pregi e i suoi difetti come tutti i comunisti, “anche se ogni tanto mangiavano qualche bambino”, ha aggiunto scherzosamente. Insomma un grande politico ed un grande uomo, un modello che ci manca molto, come ha fatto rilevare nel suo intervento il sindaco di Crotone avv. Giuseppe Vallone secondo il quale "quando confrontiamo i grandi modelli del passato con quelli attuali ci rendiamo conto della pochezza del nostro tempo."


L'intervento del sindaco di Crotone avv. Giuseppe Vallone

  Nel corso della conferenza sono stati proiettati due interessanti video, uno dei quali, un vero capolavoro realizzato dagli studenti dell'Istituto Pertini di Crotone che hanno ricostruito  il tragico eccidio di Fragalà di Melissa, quando la polizia uccise tre braccianti, tra i quali una donna che chiedevano solo terra e lavoro, uno degli episodi più drammatici della lotta dei contadini meridionali che cambiò la storia di questo sfortunato lembo d'Italia e spinse tanti intellettuali, da Mario Alicata a Ernesto Treccani e a tanti altri ancora di scendere a Melissa e mettersi alla testa  delle popolazioni locali in quella drammatica lotta.


                                    
L'intervento di Francesco Caligiuri

  L'appuntamento per riparlare di questo grande dirigente politico figlio del Crotonese è per ottobre, quando ricorrerà il 90° anniversario della nascita.

                                                                        

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