BIOGRAFIE DI VECCHI CACCURESI
 

                        I FRATELLI FODERO FUOCHISTI OVVERO "I PURBERARI"

      Nella prima metà del XX° secolo gli spettacoli pirotecnici della festa di San Rocco e delle altre feste che si celebravano a Caccuri erano curati da fuochisti del luogo, i fratelli Nicola e Vincenzo Fodero, originari di Belcastro, ma sposati  con ragazze caccuresi e residenti  nel nostro paese da molti anni. Uno dei numeri più apprezzati dai giovani e meno giovani del tempo era il famoso “asino scoppiettante”, una carcassa a forma di somaro costruita con stecche di legno e altri materiali di fortuna ed imbottita di girandole e botti che zu Nicola (a destra nella foto) si caricava sulle spalle prima di accendere le girandole  e di mettersi a “sgroppare” di qua e di là sulla piazza in un fantasmagorico gioco di luci e colori per la gioia dei presenti.

                                                          VINCENZO FODERO
  



   Originario di Belcastro (CZ), si stabilì dove si sposò e visse fino alla morte.  Era un uomo abbastanza versatile e ingegnoso che svolgeva diversi lavori. Oltre a essere un bravo fuochista, mestiere che lo condusse probabilmente a Caccuri,  se la cavava anche come muratore, anche se il suo secondo mestiere che poi, smesso di maneggiare petardi, castagnole, polvere pirica e micce divento il principale, fu quello di idraulico. Negli ultimi anni abitava al vincolato. 

                                                                     DOMENICO PISANO


 
   Mastro Domenico fu un fabbro molto abile e un bravo meccanico amante della precisione. I suoi lavori che curava con una meticolosità quasi esasperante erano sempre perfetti degni di un altro grande fabbro caccurese come mastro Peppino Gigliotti. Era anche un bravo suonatore di cornetta nella banda del maestro Di Rosa nella quale si esibì per anni. 
  Mastro Domenico, che era stato a bottega d zio Michele Marino, lavorò per moltissimi anni nella sua bottega nel rione Prato (viale della Regina) anche quando apri un grande negozio, una sorta di mega store nel quale vendeva di tutto, dagli alimentari alla ferramenta, alle piastrelle, ai laterizi. Era un uomo instancabile che fece del lavoro la sua religione e una persona veramente perbene.