Gesino Spatafora

                                                         

                                                              
                                                    
Gesino Spatafora (primo da sinistra in camicia bianca e occhiali)
                                                     accanto al suo camion con un gruppo di compaesani

Una storia molto interessante è quella di Gesino Spatafora così come ci è stata raccontata da diversi amici tra i quali Peppino Noce.
   Durante la Resistenza il destino volle che Gesino, guardia carceraria, si imbattesse nel partigiano bianco Enrico Mattei. Il futuro presidente dell'Eni fu, infatti,  arrestato il 26 ottobre del 1944 nella sede milanese della costituenda DC e rinchiuso in un carcere di Como dal quale evase il 3 dicembre dello stesso anno grazie alla complicità di una guardia.  Quell'agente era, da quanto ci è stato riferito,  Gesino Spatafora.
   Non sappiamo se il coraggioso caccurese ebbe poi problemi con i repubblichini e quali, sappiamo  però che, qualche anno dopo,  si presentò a Mattei il quale, riconosciutolo, lo ringraziò, lo presentò a tutti i suoi collaboratori e gli esternò la sua gratitudine facendolo assumere all'Agip.
   Messo da parte un gruzzolo,  tornò a Caccuri, comprò un camion e si mise a fare l'autotrasportatore. Le cose, però, non andarono bene e allora   si ripresentò a Mattei il quale, lo fece riassumere all' Eni.  Nel 1962, poi,  il creatore del "cane a sei zampe" perse la vita nell'oscuro incidente aereo di Bescapè. Senza il coraggioso gesto  di Gesino, non solo sarebbe cambiata la storia energetica dell'Italia, ma anche quella di molti caccuresi che, grazie a lui e ai suoi fratelli, riuscirono a trovare un posto di lavoro a Como e dintorni dando origine ad un vero e proprio esodo di massa verso la provincia lombarda.