la fragranza del pane cotto nei forni  a frasche 
                                              


    Quante volta da fanciulli ci è capitato di assistere a scene cime questa che ci sono rimaste scolpite nella memoria e nel cuore! Nel rione Croci, negli anni 50 e primi anni 60 bastava passare per via Principessa di Piemonte o per quella che oggi è via G. Dardani per vedere all'operale fornaie e lasciarsi avvolgere come un abbraccio dall'aroma caldo che si diffondeva nell'aria.
     In via Dardani, nel giardino del palazzo del dott. Vincenzo De Franco c'era uno dei forni dei Croci la cui gestione era affidata alla servitù.
In Via Principessa di Piemonte  proprio di fronte la casa di Rocco Mele era ubicato il socondo forno del rione  forno dell'anziana  signora  Annunziata Loria (Za Nuzziatella), cugina di Francesco Loria , il giovane minatore caccurese perito nella sciagura mineraria di Monongah e nonne di Mafalda Parrotta, la moglie di Rocco.  Qui l'anziana, laboriosa signora, ardeva il forno con le frasche di cisto (mucchji) che trasportava in testa dalle serre che circondano il paese all'epoca ricoperte interamente da questi cespugli che a primavera fiorivano creando immagini fiabesche poi seccavano e allora le vecchie fornaie li andavano a estirpare e legavano i rami secchi o anche ancora verdi in fascine (sarcine) che trasportavano in testa per sentieri e stradine fino al forno. In questo modo, non solo producevano il pane e gli altri prodotti da forno in modo naturale e utilizzando energia rinnovabile, ma svolgevano anche una preziosa opera di prevenzione degli incendi estivi che, infatti,  a quei temi erano molto più rari rispetto e oggi. 
   Il profumo del pan e cotto nei forni a frasche era inconfondibile e inebriante. nella crosta leggermente affumicata si mescolavano note di crosta tostata col sentore della farina cotta. 
   Il legno bruciato sprigionava sfumature aromatiche che penetravano nella mollica regalandoci un profumo rustico autentico tipico della genuinità dei prodotti della società contadina. 
   Anche oggi i riti e la magia del pane sono sempre suggestivi, quasi sacrali essendo il pane da sempre l'alimento principale di miliardi di individui che popolano da milioni di anni il pianeta, ma il pane dei vecchi, cari forni a frasche, preparato con cura, amore e conoscenza dalle nostre nonne, cl lievito naturale (criscente), la farina di grano duro o di segale macinati a pietra  nei mulini ad acqua e a volte perfino "scaciati" dalle abili mani delle nostre massaie era tutta un'latra cosa.