Cenni Sulle Porte caccuresi 

    Doveva apparire più o meno così l'entrata del nostro paese nel XVI e nel XVII secolo a chi si trovava in località Lo Cacazaro, dove sia priva la Porta grande che metteva in comunicazione la stradina compresa tra l'attuale Santa Croce, eretta nel 1905 e l'inizio di via Mergoli, stradina che i caccuresi si ostinano da sempre a chiamare piazza e che, nonostante decine di interventi nel corso di un paio di secoli, non potrà mai essere una vera e proprie piazza trattandosi, infatti di una strada di accesso al centro storico. 
 
Dela Porta Grande  si fa cenno sia nel catasto Onciario di Caccuri in Calabria Citra del 1749 in 1750, n. 6965-6966, conservato presso l’Archivio di Stato di Napoli che la cita insieme alle altre due porte, la Porta Piccola e la "porta Nova", sia nella Platea della Badia di San Giovanni in Fiore del 1533  nella quel è citata appunto la sola  Porta Grande.  In alcuni altri vecchi documenti si fa riferimento a una non meglio identificata porta San'Elena che dovrebbe essere un altro nome della Porta Nova anche se non vi sono riscontri in merito, né il perché qualcuno pensò di intitolare la porta alla madre dell'imperatore Costantino a meno che nl'origine del nome non abbia a che fare con l' "ufficio di stabularia", cioè locandiera addetta alle stalle il mestiere di Elena forse perchè in prossimità della porta  erano ubicate  le stalle dei Cavalcante prima e dei Barracco poi. Ma, come dicevo prima, non vi sono riscontri quindi queste mie ipotesi sono da prendere con le pinze. Quello che è cero e inoppugnabile è che il paese era circondato da mura nelle quali si aprivano tre porte come confermato oltre che dai documenti citati, anche dalla tradizione orale.