L’ANTIFASCISMO CALABRESE NEL LIBRO DI FRANCESCO SPEZZANO

   

Francesco Spezzano, senatore del PCI dal 1948 al 1968


   
Una delle cose meno conosciute dai calabresi è la storia dell’antifascismo nella nostra regione, dei martiri e degli eroi, della tanta gente comune che si oppose fieramente all’odiosa dittatura  combattendola a viso aperto,  ma anche nella clandestinità. Molti pagarono questo loro generoso slancio con la vita o furono sottoposti a violenze, esili dolorosi, emarginazione. Tra questi anche lo studente caccurese comunista Giuseppe Lacaria costretto a espatriare in Belgio .
   La storia di questi valorosi è stata scritta in un bellissimo libro dall’avvocato comunista Francesco Spezzano di Acri, senatore nelle prime quattro legislature, dal 1948 al 1968.  dal quale riporto il brano che segue:

“Crotone, ritenuta la roccaforte del socialismo, subì una prima aggressione nel novembre 1922, ma i fascisti vi trovarono una resistenza maggiore e più decisa di quella prevista, tanto che uno di essi, il ricco agrario Cosentino , rimase ucciso. I fascisti locali si resero conto che da soli non avrebbero vinto la resistenza popolare e, pochi giorni dopo, fecero affluire le squadracce di Reggio e di Catanzaro , ma queste alla stazione ferroviaria furono accolte con colpi di arma da fuoco. Purtroppo questa resistenza non bastò a fermarli e la spedizione punitiva si svolse fino in fondo. Nella stazione vennero purgati i ferrovieri che, essendo in servizio, non si erano potuti allontanare; venne bruciata la Camera del Lavoro e devastata la sartoria del socialista Laino.  Alla fine i socialisti e i comunisti feriti e malmenati furono parecchi e non furono di meno i purgati. Poi fu assediato il municipio dove per 24 ore restò barricato il sindaco socialista on. Enrico Mastracchi.”
  (Francesco Spezzano, Fascismo e antifascismo in Calabria, Lacaita editore, 1963, pag. 78

   Le violenze delle quali parla il senatore Spezzano si rivolsero anche contro l’ex sindaco socialista Carlo Turano, uomo amato e stimato da tutti e contro Mario Nicoletta, ferroviere comunista barbaramente trucidato nella stazione di Crotone, mentre con la madre stava tornando a casa di ritorno dalle carceri di Catanzaro nelle quali era stato ingiustamente detenuto per sei mesi.
  Carlo Turano, Mario Nicoletta, il giudice Severino Serrao,  Annibali Nigro di San Fili, l’ingegnere Bruno Misefari, il cosentino Paolo Cappelli , Salvatore Varano di Isca sullo Jonio, i lavoratori di Francica, l’assessore comunale di Casignana, Pasquale Micchia sono soltanto alcuni tra le migliaia di martiri,  resistenti e di antifascisti calabresi  le cui storie si possono ritrovare nel citato, pregevole  libro del senatore Spezzano.