Diverso
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Como
2012
Ho
appena finito di leggere il secondo romanzo di Luigi Spadafora dal
titolo “Diverso.”
Il
libro narra la struggente storia di due ragazzi omosessuali, Andrea e Stefano,
che, superato
il lungo calvario di incomprensioni, paure, amarezze, timori per le possibili
reazioni della famiglia di Andrea,
riescono a coronare il loro sogno d’amore e il desiderio di condividere un
percorso di vita che si concretizza con la convivenza un appartamentino di
Milano. Andrea può contare solo sulla solidarietà della sorella Silvia, una
ragazza sensibile e comprensiva e di un’amica, Carola che lo aiutano
amorevolmente a superare i momenti di sconforto e a vincere il timore di
rendere noto alla madre, ma soprattutto al padre, uomo comprensivo, ma cui
principi morali non contemplano l’accettazione della diversità, il
suo stato di “diverso”. Decisivo per il giovane si rivela l’incontro con
Stefano il grande amore della sua vita che, viceversa, ha fatto già da tempo
il grande passo trovando comprensione e accettazione da parte della sua
famiglia.
Stefano, persona dolce e paziente, guida i suoi passi conducendolo
gradualmente a rivelare ai suoi la sua omosessualità e a chiedere la loro
comprensione, se non il loro sostegno. Andrea confessa prima alla madre, poi
al padre il suo stato liberandosi, finalmente del
grave peso che l’opprime da sempre, riuscendo a conservare il loro
amore, anche se le reazioni, soprattutto quella del padre, sono fredde, pur se
non ostili. Sarà il tempo a incaricarsi di rasserenare il clima e a
riavvicinare Andrea alla sua famiglia che accetta di buon grado,
finalmente, la convivenza del ragazzo col suo compagno. Quando però
tutto sembra essersi risolto felicemente, Stefano si ammala di SLA e sulla
loro esistenza che si avviava a essere felice, si abbatte il terribile dramma.
Stefano sta sempre più male, ma i ragazzi si sentono sempre più legati
l’uno all’altro da un amore capace di superare tutte le prove e le
avversità della vita e, quando oramai Stefano agonizzante riceve la visita
dei genitori che vogliono riportarselo a casa, attraverso lo schermo del
computer, unico mezzo che gli consente di comunicare col mondo, riafferma la
sua volontà di voler morire tra le braccia del suo amato compagno.
Leggendo
le pagine di questo romanzo breve ci si rende conto che la trama scarna e
lineare è solo un pretesto per un excursus dell’Autore nel mondo forse
ancora poco conosciuto, dell’omosessualità con tutti i suoi problemi, i
timori, le angosce, le umiliazioni, le incomprensioni, i pregiudizi che
opprimono "i diversi" che sono costretti quotidianamente a
sopportare una omofobia ancora troppo diffusa e radicata in larghe fasce
della popolazione. Ma l’amore, ci insegnano i due giovani, soprattutto
quando è puro, sincero, onesto, non può essere imprigionato entro gabbie
create dalla paura e dal pregiudizio nei confronti dei diversi e quindi
destinato a trionfare.
Spadafora
riesce molto bene nel suo intento di aiutarci a capire un po’ meglio questo
mondo “normale di diversi” per liberarci da ossessioni e fobie che
avvelenano la nostra vita e quella di persone sensibili, ricche di valori, che
chiedono solo di essere giudicate per quello che valgono e per come sanno
rapportarsi con la società e non per il loro orientamento sessuale.
Peppino Marino
Con la luce nel cuore
MinimalLab Como
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Maggio 2010
Dopo
la pubblicazione di alcuni volumi di liriche Luigi Spadafora, caccurese
trapiantato in Lombardia, si cimenta in un
romanzo autobiografico che racconta l'amore appassionato,
sincero, illuminato da una luce che solo la purezza dei sentimenti sa
generare e però contrastato e segnato da un destino crudele e
capriccioso.
Il protagonista, Antonio, è un giovane caccurese
che
all'inizio degli anni '60 vede il suo paese spopolarsi e centinaia di
famiglie caccuresi trasferirsi nelle regioni settentrionali. Il dramma
tocca anche la sua quando il padre, controvoglia, andrà a lavorare
al Nord dove rimarrà vittima di un infortunio sul lavoro che lo
costringerà a tornare al paese d'origine e lo segnerà per sempre. A
Caccuri, comunque, per una famiglia numerosa come la sua è impossibile vivere per cui, dopo qualche tempo, si
riproporrà il problema dell'emigrazione (questa volta per tutta
la famiglia). Il giovane vive un suo dramma interiore perché non vuole
lasciare il paese dove vive Luisa, una ragazza di cui è innamorato e
che ricambia questo sentimento illuminato da una magica "luce di
purezza" che "li culla e li protegge" e che il
protagonista si porta sempre "nel cuore." Purtroppo
quest'amore puro ed intenso è contrastato dall'avversione del padre di
Luisa che non considera Antonio un buon partito per la figlia. Il
ragazzo soffrirà per questa situazione e cercherà inutilmente di porvi
rimedio anche perché l'improvvisa morte del padre di Luisa in un
incidente stradale aggraverà la situazione psicologica della ragazza
impedendole di "disubbidire al padre" morto come, forse,
avrebbe potuto fare quand'era vivo. Così al giovane non resterà
altra scelta che cercare di alleviare il suo dolore arruolandosi, pur
continuando ad amare la ragazza e a portarsi "la luce nel
cuore." Un destino crudele si incaricherà poi di far
riavvicinare i due innamorati quando Luisa si ammalerà di leucemia e
Antonio si offrirà come possibile donatore di midollo. Il romanzo
si chiude con la speranza , anzi quasi con la certezza della guarigione
di Luisa e del coronamento del loro sogno d'amore, un amore
ancora e sempre rischiarato dalla solita intensa luce.
Un'opera dai leggere, questa "Love story"
di Spadafora, una storia d'amore che si intreccia con le vicende socio -
economiche e culturali di un periodo particolare della storia d'Italia e
del Mezzogiorno con il boom alle porte, uno sviluppo economico
costruito in gran parte sull'emigrazione delle popolazioni meridionali,
sullo spopolamento e, in definitiva, sulla marginalizzazione e
sull'emarginazione dei nostri paesi.
Peppino Marino
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