DON CICCIO CARDILLO,
UN AVVINCENTE GIALLO DI MARIO QUINTIERI
E' stato oltremodo piacevole
leggere l'ultimo
libro dell'amico Mario Quintieri, dirigente scolastico, psicologo
clinico e psicoterapeuta, bravissimo pittore autore, fra le altre opere,
della Via Crucis donata nell'agosto del 2016 alla cappella del SS.
Rosario di Caccuri, nonché bravissimo scrittore. L'ultima fatica
dell'intellettuale caccurese è un piacevole romanzo giallo dal titolo
Don Ciccio Cardillo pubblicato da Etabeta e ambientato in un paese il cui
nome non viene mai citato, ma da alcuni toponimi teatro di delitti efferati
o di tentati omicidi come Santo Chirico e ponte delle Monache si ha
motivo di ritenere che lo scrittore abbia
voluto fare un omaggio al paese natale.
Si tratta di un giallo anomalo nel quale i protagonisti sono
esponenti della vecchia mafia, ex pastori dediti all'abigeato,
braccianti, muratori che si sono arricchiti con la violenza, l'intimidazione,
il ricatto fino a conquistarsi il "don", quel predicato
d'onore che nel Meridione non si riconosce solo ai preti, ma a tutti
quelli che si sono conquistati il rispetto per censo, per una
professione prestigiosa che svolgono o semplicemente per il timore che
incutono ai concittadini con il loro malandrinaggio, una popolazione
terrorizzata dalla violenza e dalla prepotenza di questi figuri e una
serie di manutengoli e quaquaracquà al servizio di don Ciccio Cardillo,
il bos indiscusso del paese. L'anomalia consiste nel fatto che a far
luce sui fatti delittuosi, più che gli investigatori, un maresciallo
dei carabinieri e un commissario di polizia accomunati da un'infanzia
difficile che dopo uno scontro iniziale decidono di collaborare, è la
violenza cieca e ottusa degli stessi malavitosi che finiscono per
azzannarsi tra loro anche grazie a un espediente, non propriamente
"etico" e degno di un Montalbano del quale i due uomini
di legge si servono.
Dalle pagine di questo bel romanzo fanno capolino
discretamente alcuni personaggi caccuresi che chi abita nel nostro paese
o lo abbia semplicemente visitato anche solo per gustare gli
amaretti non faticherà a riconoscere. A proposito, sento il bisogno di
ringraziare caldamente il mio amico Mario per l'omaggio del libro e per
quello dentro il libro. Un romanzo, dunque, da leggere tutto d'un
fiato come tutte le altre opere del nostro amico e concittadino.
LA SCELTA, UN GIALLO
DI MARIO QUINTIERI
Mario Quintieri, La scelta, Scatole parlanti - Viterbo 2018
Ho appena finito di leggere l’ultimo bellissimo libro del nostro amico
e concittadino Mario Quintieri, insegnante e dirigente scolastico,
psicologo clinico e psicoterapeuta, scrittore caccurese residente a Roma
da alcuni decenni.
La scelta, che fa seguito a una serie di altri libri dello
stesso autore, edito da Scatole parlanti, è un giallo “anomalo”. A
catturare e appassionare il lettore dalla prima all’ultima pagina,
anzi alle ultime due righe, non è tanto la solita indagine del bravo
investigatore chiamato a far luce su uno o più efferati omicidi, ma
l’intreccio sapiente delle trame secondarie che si innestano, o meglio
si incastrano su quella principale in un gigantesco mosaico nel quale
ogni singola tessera, ogni singolo fatto o personaggio, sia esso
l’assassino, l’investigatore, la vittima, la vittima o il carnefice,
è legato da vincoli affettivi, di sangue o da interessi comuni con gli
altri, una sorta di scatole cinesi dalle quali fuoriescono storie
concatenate, storie delicate, storie dolorose, storie squallide,
bassezze, egoismi, vizi, depravazioni che l’autore, profondo
conoscitore dell’animo umano, fa emergere nitidamente, ma senza
eccessiva fatica e senza indulgere in prolisse dissertazioni. La
vita e le azioni dei numerosi attori di questo dramma collettivo sono
sempre condizionate da una scelta (da qui il titolo del romanzo) che
determino lo svolgimento degli eventi di un dramma collettivo che li
avviluppa tutti nella fantastica rete che l’autore getta in una sorta
di stagno affollato di personaggi e di miserie umane.
Dopo Il bastardo e Uccidere e faticoso, Mario è riuscito a
deliziarci anche con questa nuova opera e a viziarci per cui attendiamo
con ansia un suo nuovo avvincente giallo.
Mario Quintieri, Uccidere
è faticoso, Alter ego - Roma 2016
E' stata davvero una piacevolissima lettura quella di quest'avvincente
giallo di Mario Quintieri, scrittore, pittore, psicologo clinico,
psicoterapeuta e dirigente scolastico caccurese trapiantato a
Roma.
"Uccidere è faticoso" è un libro che si legge
tutto d'un fiato e che, sin dalle prime righe, ti avvince, ti afferra,
gli occhi si incollano alle pagine, mentre i personaggi, le loro
storie, le trame che li avvolgono e ne svelano l'animo sfilano,
rigo dopo rigo
andando a completare un mosaico, un puzzle nel quale ogni singolo pezzo
è insostituibile e indispensabile per rendere il quadro completo di
un'umanità travolta dalle vicende dalla vita che forgiano il
carattere dei singoli, ne esaltano le meschinità e i pregi, segnano il
percorso obbligato che li porta alla "perdizione o alla
redenzione". Più volte nelle storie degli uomini e delle donne che
popolano le pagine di quest'ultima fatica del bravo Mario mi è parso di
ritrovare reminiscenze di personaggi e situazioni descritti da
Zola, da Gauthier, ma anche un non so che dei vinti del Verga,
tutti travolti da un destino ineluttabile, il tutto sapientemente
intrecciato in un giallo a enigma davvero bene organizzato.
Il personaggi negativi, la perfida e
strafottente Teresa, il giardiniere, il poliziotto corrotto, i piccoli
delinquenti che vivono ai margini della legge, pur con i loro crimini,
le loro meschinità, il loro cinismo e la loro paure suscitano comunque
un sentimento di pietà perché in fondo anche loro vittime di un
tragico destino che li avviluppa e condiziona la loro esistenza e i loro
comportamenti, un sentimento di pietà spesso
condiviso anche da
quelli positivi come il commissario Jannucci, Riccardo Moroldini,
Tonì, Luisa, nonna Maria capaci di scavare nell'animo degli infelici
che attraversano tempestosamente la loro esistenza e di
perdonarli.
Un grazie di cuore a Mario per aver regalato a tutti noi un
vero e proprio capolavoro e, come per il maestro Camilleri, ci
aspettiamo ancora tanti altri gialli d'autore che il bravo scrittore
caccurese ci darà sicuramente modo di leggere.
Giuseppe Marino
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