Giuseppe Scalise
              
                          Tracce di monachesimo italo-greco nella Presila dell'Alto Crotonese

       

    Gli amici dell'Associazione Nuovi Orizzonti di Castelsilano mi hanno fatto pervenire questo prezioso volumetto di Giuseppe Scalise edito da Pubblisfera che, in sole trenta pagine, ci fornisce una storia completa, interessante e avvincente del monachesimo italo - greco nella nostra zona con una mappa dettagliata dei siti che ospitarono i vari insediamenti dei religiosi che arrivarono in Calabria nel lungo lasso di tempo compreso tra il VII e il IX secolo in tre grandi ondate migratorie.
    Dopo due brevi, ma intensi e dotti capitoli nei quali Scalise fornisce esaurienti cenni sulla nascita del monachesimo in Oriente  distinguendo i religiosi in anacoreti, dendriti, stiliti tutti dediti all'ascetismo e cenobiti, ovvero quelli che vivevano in comune nei cenobi e rifà la storia dell'arrivo dei monaci greci in Calabria, passa in rassegna gli insediamenti monastici nel nostro comprensorio. Cosi passa alle grotte di Giancola (Cerenzia) a quella di Patia, alle grotte di Bordò, a quelle interessantissime di Timpa dei Santi (Caccuri), corredando il testo con splendide foto.  Quindi ci introduce autorevolmente nei misteri degli antichi monasteri di Santa Maria di Cabria, dell'Abate Marco e di Santa Maria Trium puerorum (Patia), in più importante dei tre, già in territorio di Caccuri poi donato dall'imperatore Enrico VI all'abate Gioacchino da Fiore. Scalise non tarscura nemmeno le numerose edicole votive (conicelle) sparse un po' dappertutto sul territorio caccurese come quelle di Laconi, Santo Chirico,e San Biagio.
    Vale davvero la pena di leggere  questo prezioso volumetto  che si avvale del patrocinio del Centro studi Cornelio Pelusio, uno dei più illustri caccuresi al quale noi compaesani non abbiamo nemmeno mai pensato di intitolare una strada, del Comune di Santa Severina, di quello di Castelsilano e dell'Associazione culturale Nuovi Orizzonti.