"Riflessi" e "Prospettive" nella poetica di Emilia Pasculli 
 

 

Dopo il bel libro di Peppino Aquila del quale ho già parlato in questa stessa pagina, altre due pregevoli volumetti sono venuti ad arricchire la sezione "scrittori e poeti locali" della mia biblioteca personale. Devo per questo un ringraziamento caloroso alla mia carissima amica Emilia Pasculli che ha voluto farmi gradito dono di due piccole antologie pubblicate nel mesi di giugno e di luglio che contengono, tra le altre, alcune sue poesie che vale davvero la pena leggere e interiorizzare perché rappresentano lo specchio dell'anima di una donna sensibile e intelligente che vive una vita intensa e proficua della quale sa cogliere tutti gli aspetti nelle loro varie sfaccettature; dalla gioia intensa al dolore atroce, dalla sofferenza alla pace interiore, dal fluire del tempo scandito dai battiti di un cuore palpitante alle parole che scandiscono la nostra quotidianità e che la poetessa caccurese elenca e analizza in quella che è forse la sua più bella composizione poetica che si intitola appunto "Parole", una lirica così bella e così ricca di riflessioni, quasi sempre racchiuse in un solo aggettivo, da avere probabilmente ammaliato i curatori delle due antologie che la pubblicano in entrambi i volumi. Ma stupenda è anche "Tempeste", un breve bilancio di una vita vissuta che la vede ancora intenta a scavare nella propria anima alla ricerca di se stessa. Sarebbe probabilmente far torto all'autrice e alla sua arte voler stilare una graduatoria di bellezza, di potenza espressiva, di lirismo delle sue poesie; ognuna è sicuramente una perla incastonata in un percorso umano e artistico affascinante per cui è bene che ognuno le legga e le gusti, si emozioni senza intermediazioni, soprattutto se l'intermediario non è nemmeno un critico letterario. Per questo invito tutti, a cominciare dai compaesani, a comprare i due volumi e a leggerli perché ne vale davvero la pena. 
Da parte mia sono felice e orgoglioso di aver visto nascere Emilia a due passi da casa mia, di averla seguita, assieme a mia moglie,  da bambina, da ragazza e da donna matura, di aver vissuto esperienze politiche e culturali esaltanti assieme a lei, assieme a tante altre brave ragazze caccuresi che abbiamo amato come figlie, assieme al grande Luciano Falbo che saluto caldamente e a tanti altri compagni e compagne di uno dei periodi più esaltanti e proficui della vita caccurese. Auguro alla nostra amica un grandissimo successo e tanta fortuna. Un saluto affettuosissimo da parte mia e di Vittoria.

             Peppino Marino