Paolino Nesci, una vita al servizio dell'integrazione italo - tedesca
 

 

  "Calabria mi fe', rifecemi Germania". Credo che questi due versi di Paolo Nesci detto Paolino, dedicati alla sorella Stella,  riassumano efficacemente e stupendamente oltre un secolo e mezzo di emigrazione italiana: l'amarezza della partenza e dell'abbandono della propria terra, la difficoltà di essere accettati e di integrarsi in un paese e in una società sconosciuti o quasi, di dover imparare una nuova lingua, di familiarizzare con una nuova cultura, di allentare i rapporti con la patria, la propria famiglia, gli amici d'infanzia di milioni di italiani, ma anche la soddisfazione di essere riusciti in tutto ciò, di aver trovato non solo l'agognato pane, ma anche stima, affetti, a volte, come nel suo caso, ruoli prestigiosi, insomma di essersi brillantemente "rifatti."
    Paolo, fratello minore del pittore Peppino Nesci, nacque a Caccuri il 20 ottobre del 1937. Il padre era un appuntato dei carabinieri originario del reggino in servizio nel nostro paese che diventò poi per sempre il paese della famiglia Nesci.
    A Caccuri visse i suoi primi 25 anni. Come il fratello maggiore, anch'egli conseguì il diploma di geometra e, dopo qualche anno, mentre Peppino prendeva la via di Orvieto dove aveva vinto un concorso come geometra comunale, Paolino, com'era affettuosamente chiamato dai familiari e dagli amici, nel 1962 emigrò in Germania.
   Sin dai primi giorni della sua permanenza nel paese europeo, Paolo sente la necessità di impegnarsi generosamente per favorire la reciproca comprensione tra i suoi connazionali emigrati e i cittadini del paese ospitante. Impara bene il tedesco e lo insegna nelle scuole serali ai connazionali, si iscrive alla Cisl e diventa  attivista sindacale e dirigente del patronato della confederazione sindacale italiana.
  Nel 2001, in riconoscimento dei suoi meriti e dell'impegno profuso in quasi quasi cinquant'anni a favore di connazionali e cittadini tedeschi gli viene offerta la candidatura a consigliere comunale della città di Offenbach nello stato dell'Assia nelle liste della CDU, il partito di Konrad Adenauer, Helmut Kohl e Angela Merkel.  Paolino era molto legato a questa città. In una  lunga intervista rilasciata al giornale "Italiani in Deutschland" descrive Offenbach come una tranquilla città cosmopolita nella quale la vita scorre tranquilla e pacifica tra gente diversa proveniente da paesi anche lontanissimi tra loro con lingua, cultura, tradizioni diversissime, grazie alla propensione dei locali a favorire l'integrazione degli stranieri."
    Ogni volta che tornava a Caccuri e ci incontravamo finivamo per parlare di politica e di sindacato, due cose che ci accomunavano, di emigrazione  e di integrazione che, ovviamente erano temi che gli stavano molto a cuore, ma anche dell'arte di Peppino e dell'amicizia profonda che mi legava al fratello maggiore e alla carissima collega Stella con la quale abbiamo insegnato per molti anni nella stessa scuola e alla quale sono tutt'ora legato da amicizia fraterna.
    Paolino
si è spento in Germania il 10 aprile del 2016 lasciando un vuoto profondo nella comunità italo - tedesca, nel suo partito e nel suo sindacato.