BACI
RUBATI di Peppino Marino |
Questa poesiola è così leggera che non ha bisogno di alcun commento. Ve la regalo così com'è.
La
villanella a L’Arusu va L’acqua
ad attinger dalla fresca fonte; la
brocca in testa con la destra regge e
la sinistra stringe il pingue fianco. Dietro
il castagno sta l’innamorato Celato
all’indiscreto occhio viandante, pronto
a rubare il desiato bacio alla
bella fanciulla ritrosetta. Fremendo
attende che sia pien la brocca, che
la donzella se la ponga in testa, che
il peso opprima quell’amato capo e
renda vana ogni resistenza. Balza
ora il briccon dal nascondiglio E
stringe a sé l’amata villanella; le
labbra bacia con passione ardente e
gode di quel dolce turbamento. Fingesi
offesa e schiva la pulzella, la
brocca ondeggia e, quasi, è per cadere, mentre
le gote arrossa di piacere e
impreca piano contro lo sfacciato. Si
guarda intorno timida e spaurita E
paventa importuni occhi indiscreti; da
tanta audacia dicesi ferita, ma in cor gioisce di quel dolce scontro.
|