LA CAUSA CASARULA
 

           
  Con questo quadretto di vita contadina nella prima metà del Novecento e dell'amministrazione di una giustizia "casarula" che ricostruisce un fatto vero spero di strapparvi un sorriso.

   
Zu Giovanni non si era mai  imbattuto in una causa così strana, eppure gliene erano capitati di episodi curiosi nella sua carriera di giudice conciliatore! Si era sempre trattato di controversie tra povera gente, a volte incattivita dalla miseria e dagli stenti, diatribe fastidiose, ma che, comunque, zu Giovanni, novello Salomone, riusciva a comporre egregiamente contribuendo, tutto sommato, a mantenere la pace sociale tra gli abitanti dell’ameno paesino. Stavolta, però era perplesso; stavolta non sapeva che pesci pigliare e si grattava in continuazione il capo imbiancato, mentre roteava gli occhi iniettati di sangue a causa di una congiuntivite cronica, ma anche dei troppi bicchieri tracannati. I fatti erano questi: zu Saverio aveva affittato a zu Pasquale la baracca che aveva costruito, qualche tempo prima, nell’orto del Cucco. Zu Pasquale vi rinchiudeva Russulillu, l’asinello che teneva oramai, più per compagnia che per andarci a lavorare dato che, per l’età, adesso non aveva più neanche la forza di annodare “i carricaturi.” (1)  Zu Pasquale si era impegnato a corrispondergli un canone mensile di cinque soldi (2), ma, oramai da più di sei mesi, si rifiutava di pagare la somma pattuita per cui zu Saverio gli aveva mandato “il biglietto” (3) per mezzo di zu Luigi, il messo comunale, dopo che zu Giovanni aveva fissato l’udienza.   
 
     In apertura l’anziano conciliatore aveva sentito le parti ed escusso un paio di testimoni. “Signor giudice, aveva esordito zu Saverio, rivolgendosi rispettosamente al calzolaio che due ore prima gli aveva messo le “tacce e i trincilli” (4) a quei vecchi scarponi che usava per zappare la vigna, la causa è chiara: Pasquale  si è affittato la baracca, ci ha chiuso per sei mesi Russulillo e ora mi deve pagare.”   “Niente affatto, signor giudice, rispose zu Pasquale rivolto al compagno di bevute con il quale il giorno prima aveva fatto visita al “ciollaru” (5 di zu Nicola che aveva “messo cannella” (6) prendendoci una “pella” (7), prima di tutto non ho i soldi perché la pensione che mi passa il re non basta neanche per mangiare e poi Russulillu nella baracca ce lo chiudo solo la notte. Saverio, se vuole,  di giorno può usarla e quindi non è giusto che io paghi cinque soldi al mese per il fitto.”  “Ma che dice, rispose zu Saverio rivolgendosi al magistrato assieme al quale il giorno prima aveva “sagnàtu” (8) la capra  di zu Francesco, ci siamo accordati per cinque soldi e cinque soldi mi deve dare. E se Russulillu decide di “arriparsi” (9) di giorno, che gli dico, che non si può dormire perché il suo padrone gli paga l’alloggio solo per la notte? Sono scuse ridicole, che paghi!”
   “Signor Pasquale, esclamò il giudice rivolto al collega “sanaporcelli” con il quale il giorno dopo sarebbe andato al Savuco per castrare i maiali di zu Roccuzzu, avete qualcosa da ribattere alle argomentazioni del signor Saverio?” “Si, signor giudice, rispose zu Pasquale rivolto all’amico che il giorno prima “ci aveva pagato il franco” (10) e lo aveva “lasciato all’ombra” (11) nell’osteria di za Luisa, non è giusto che io paghi cinque soldi , una cifra così esosa, per chiudere nella baracca di compare Saverio Russulillu, un asinello piccolo, piccolo! “


“Signor giudice, quando ci siamo accordati con compare Pasquale sul prezzo del fitto non abbiamo tenuto conto dei metri cubi di Russulillu, perciò, o piccolo o grande, sempre cinque soldi mi deve, ribatté prontamente zu Saverio ponendo fine alla diatriba.”

Così zu  Giovanni,   battendo la mazza di legno sul bancone dell’ufficio di conciliazione condannò zu Pasquale al pagamento delle somme arretrate, prima di infilarsi nell’osteria di mastro Salvatore per scolarsi un più che sudato bicchiere di rosso della Pilusella.


 
 1)       funi che servono per legare la soma al basto
 2)       250 centesimi di lira
 3)       l’atto di citazione in giudizio davanti al giudice conciliatore
 4)       chiodi per chiodare le scarpe
 5)       sostegno per le botti nelle cantine
 6)       iniziare una botte divino nuovo
  7)       sbornia colossale
  8)       salassato
  9)        coricarsi di pomeriggio, fare la siesta
10)     aggregarsi a giocare alla passatella in un secondo tempo, senza aver fatto la partita a carte e
          pagando metà  rispetto agli altri giocatori
11)     escluso da giro delle bevute nel gioco della passatella