7/2/2013
Cara
mamma,
ora che te ne sei andata anche tu mi sento davvero solo.
Non sono mai riuscito ad accettare quella maledetta malattia
che, oramai da tre anni,
aveva dissolto la tua
proverbiale lucidità, quella tua memoria prodigiosa, quella
capacità di capire al volo fatti e situazioni e decidere
rapidamente di conseguenza. E io stupidamente mi arrabbiavo, cercavo
disperatamente di avviare con te una normale conversazione senza
capire che ciò non era più possibile e non certo per colpa tua.
Non ce la facevo ad accettare una sorte crudele che giorno dopo
giorno mi portava via mia madre svuotandone l’intelletto e la
memoria.
Quanto sono falsi, cara mamma i versi del De Amicis! Non è vero che
più ti guardavo e più mi sembravi bella! Ahimè,
più ti guardavo e più
ti vedevo sfiorire e mi rendevo conto di quant’è crudele la vita
ogni volta che cercavi di dirmi qualcosa che, purtroppo, non aveva
senso o forse alla quale
io non riuscivo a dare un senso. Belli sono invece, per
fortuna, i ricordi che mi legano a te: il ricordo di una madre
dolcissima che mi ha dato il suo latte fin quasi all’età di tre
anni, di una madre che mi ha allevato amorevolmente, forse anche
troppo, tant’è che l’ardore giovanile e l’emergere di qualche
traccia del plurisecolare conflitto generazionale a volte mi
facevano ritenere le tue premure e alcuni piccoli divieti come
sgradite interferenze nella mia vita, anche se mi rendo conto che
questo mio modo di reagire era quello di tutti i figli di questo
mondo nei confronti di tutti i genitori di questo mondo.
Bellissimo, cara mamma, è il ricordo di una donna che si portava
dietro il suo figliolo per le Serre ‘e ru previte e Furnia a
raccogliere cicorie selvatiche, lapriste, cardelle, lassani, verdure
dei poveri con le quali farcivi amorevolmente quel panino che per i
primi due anni della scuola superiore fu il mio pranzo quotidiano.
Era tutto ciò che potevi darmi, mamma, ma era tantissimo; era
quello che un decennio prima, in condizioni ancora più disperate,
avevi amorevolmente dato ad un altro figlio, anche se non era frutto
del tuo ventre e che ti ha preceduto, purtroppo, nel tuo ultimo
viaggio. E ai ricordi dolci si mescolano quelli un po’ amari:
quelli delle nostre emigrazioni; la mia nel 1961 e la tua e quella
di papà nel 1966. Allora non c’era ancora Skype, non c’erano i
cellulari, non c’era nemmeno la teleselezione telefonica. L’unico
modo per comunicare tra noi era l’attesa lettera mensile che ci
scambiavamo o le poche telefonate che si riusciva a concordare col
preavviso; l’unica occasione per vivere insieme, genitori e
figlio, quei venti
giorni di dicembre; poi ancora un lunghissimo anno di doloroso
distacco. E il ricordo bellissimo di quel giugno ’71 quando vi
imposi di tornare a casa per sempre ché ora c’era finalmente pane
per tutti e quel tuo intestardirti a voler rimanere in un paese
straniero che, per la prima volta nella nostra vita, ci aveva dato
il pane e la dignità del lavoro. Per fortuna sono riuscito a farti
recedere dal tuo proposito e poi, finalmente, quarantadue anni di
vita serena e felice tutti insieme.
Ciao Mamma, ti voglio bene.
Prima
di archiviare questa pagina sento il bisogno di ringraziare di cuore
gli amici che, con e mail, telefonate e visite a casa mi sono stati
vicini e mi hanno fatto sentire la loro solidarietà e il loro
calore umano. Devo essere davvero fortunato per meritarmi degli
amici così splendidi: mi auguro solo di esserne anche degno.
Un abbraccio
Peppino
Il
ricordo degli amici
Carissimo
Nino solo adesso apprendo la dipartita della tua grandissima Madre
.Sentite condoglianze.
Carmine
Chiodo
Carissimo
Peppino, apprendo la notizia della dipartita della gentile e
affabile signora Maria. Invio a te e alla tua famiglia le mie
sentite condoglianze.
Rosanna
Guzzo e famiglia
“Tua madre però ti
ha dimostrato come si vive, come si combatte, quanto questa vita sia
preziosa e guardando la sua famiglia avrà pensato che ogni giorno
vissuto con voi meritava di essere vissuto a pieno senza pensare
alla morte… ti ha dimostrato cosa vuol dire essere davvero Viva.
Nella tua mente ora si affollano i pensieri dei suoi giorni più
brutti, dei giorni in cui soffriva, del giorno in cui è morta…
questa è la prima fase.
Ora se vorrai andare avanti con le altre fasi dell’elaborazione
del lutto potrai lasciare spazio ai pensieri dei suoi piccoli gesti
di tenerezza nei tuoi confronti, delle mille volte in cui ha
dimostrato a tutti quanto ti amasse, potrai pensare a lei Viva… e
potrai farlo libero dal dolore.
Quando si procede fino all’ultima fase si fa una vera e propria
pulizia dentro di se fino ad arrivare al punto in cui potrai
sentire di nuovo tua madre non come qualcuno che è morto soffrendo
ma come qualcuno che vive con te una vita nuova.”
Giovanni
Marasco
Caro
Peppino,
le più sentite condoglianze per la scomparsa della tua cara mamma.
Giuseppe Raimondo e
famiglia.
Se
il tempo non scorresse nel tuo ricordo, non avrei la percezione di
quanto sia stato importante il tuo sorridermi...ed io a questo mi
aggrappo sorridendo alla tua anima! Anche se con ritardo (e me ne
scuso) ci uniamo al tuo dolore in un caloroso abbraccio.
Giuseppe
Ignazzi e famiglia
Ciao
Peppino,
ho appreso da poco la notizia della morte della tua mamma e mi è
dispiaciuto molto, anche lei è volata via... un altro simbolo della
'bella Caccuri' rimane solo un ricordo... dolce e triste.
Un abbraccio e sentite condoglianze
Maria
Scigliano e Nino Azzaretti
Caro
professore, ho appreso oggi al mio rientro da Roma, volevo
comunicarle la mia vicinanza e il vivo dispiacere per la sua
perdita. È sempre a me caro il ricordo dei tuoi genitori, sempre
insieme anche nel loro piccolo mezzo di trasporto. È confortante in
questo momento anche per me ripensarli nuovamente insieme.
Saluti cari, cercherò in settimana di fare il possibile per
raggiungerla.
Luigi
Quintieri
Caro
amico Peppino, apprendo oggi dal tuo sito, la scomparsa della tua
cara mamma è devo confessare che non è facile per me trovare le
parole giuste per esprimerti il mio sentimento. Il fatto e che non
si è mai preparati ad un dolore così grande anche quando sappiamo
che questo avverrà. Perdere la persona o le persone più care è
una delle esperienze più dolorose che ci è stato riservato nella
vita. Io e mia signora, vicini nel dolore, porgiamo sentite
condoglianze a tutta la famiglia.
Salvatore
Lucente
Carissimo
Peppino,
come non esserti vicino quando viene a mancare chi ci ha donato la
vita e ci ha regalato eterno amore. Lontani ma vicini
Mario
Rao e famiglia.
Carissimo
Peppino,
solo qualche minuto fa, sfogliando le pagine del tuo sito, abbiamo
appreso della scomparsa di tua madre. Ti siamo vicini in
questo momento per te di grande dolore.
Enza
e Rosario Loria
Carissimo,
ho saputo della scomparsa di tua madre. Ti sono vicino
fraternamente. Vi abbraccio.
Salvatore Secreto
Caro
Peppino mi scuso se con ritardo ti esprimo le mie più sentite
condoglianze, ma solo oggi ho saputo del tuo grave lutto
della perdita della tua mamma, le madri quando ci lasciano
formano una grande voragine attorno ai nostri piedi che in parte noi
riempiamo con il nostro amore. E solo il ricordo vivo e il tempo che
portano un pò di pace, si aggiungono alle mie condoglianze anche le
mie sorelle Teresa, Maria, con le loro famiglie ora ti saluto
sperando di risentirci in occasioni più serene.
Ciao
Luigi
Spadafora
Ci
sentiamo cosi' vicini per la perdita della tua grandissima MAMMA un
calorosissimo abbraccio a tutta la famiglia.
Franca,
Francesco e la piccola Giada.
Apprendo
adesso, leggendo sul suo sito, la scomparsa della tua cara mamma.
Partecipiamo tutti al vostro dolore
Fulvio Mele e fam
La morte è un
avvenimento drammatico, misterioso, troppo temuto e troppo poco
accettato perché lo si possa affrontare e risolvere con uno scritto
di due righe. Non si sa proprio che cosa dire a coloro che, affranti
dal dolore, sono rimasti soli a continuare la vita. Forse le mie
parole non asciugheranno mai le lacrime di chi piange ma almeno lo
faranno sentire meno solo nella sofferenza... Mi dispiace... so come
ci si sente, ti sono vicina... Un abbraccio.
Lina
Scigliano
Vi
siamo vicini in questo triste momento. Sentite condoglianze
Anna Basile e
famiglia
Caro Peppino,
ho appena letto la lettera che hai scritto alla tua Mamma che,
purtroppo, ti ha lasciato.
E' molto doloroso quando uno dei nostri cari se ne va,
soprattutto quando sono i genitori e la mamma in particolare. Per
quanto anziani siano è sempre un grandissimo dispiacere. Sappiano
però che ci lasciano fisicamente ma non affettivamente,
infatti continuano a vivere nei nostri cuori e nella nostra
mente dove albergano i ricordi e per fortuna permangono quelli belli
rispetto a quelli meno belli che la memoria tende a rimuovere.
Ti abbraccio forte forte.
A presto.
Rina Pisano
Anche
se impossibilitati a partecipare alle esequie, non possiamo esimerci
dall’esprimere la nostra tristezza per la scomparsa della dolce
figura materna che, sola, può darci tanto dolore quando viene a
mancare.
Antonio e Teresa
PASCULLI
Caro Peppino,
ho saputo da Adolfo Barone che venuta a mancare tua madre, ti faccio
le mie sincere condoglianze.
Vincenzo Gentile
Carissimo Prof.Marino, quando una persona cara non c'è più
tra noi non bisogna sentirsi soli, il loro ricordo i
loro insegnamenti ci accompagneranno sempre nella vita
di tutti i giorni. Con affetto
Maria,
Giovanni
Loria e figli
Caro
amico Peppe,
ho appena letto la triste e commovente notizia. Sappi che vi
sono vicino in questo triste e doloroso momento.
Le mie più sentite condoglianze.
Mario Di Certo
Carissimo
prof. partecipo al grande dolore che ha colpito la Sua famiglia. Ho
letto quello che Lei ha scritto per Sua madre, mi sono commosso,
purtroppo la vita a volte è crudele, ma bisogna continuare a
vivere. Un abbraccio a Lei e famiglia.
Vincenzo Perri
Carissimo
Peppino, mi addolora sapere che tua mamma se ne è andata. Leggo le
tue parole e mi emoziono . Sono parole piene di amore e di dolore
che solo ad una mamma, ad una grande mamma si possono
dedicare! Ti abbraccio forte e con affetto!
Caterina
Barone
CIAO
GNAMARI'.
MI PIACEVA CHIAMARTI COSI'. NON SO PERCHE' MA ERA UN NOMIGNOLO
AFFETTUOSO CHE FIN DA RAGAZZA HO USATO PER CHIAMARTI.
DA IERI SERA PENSO A QUANDO DOVEVAMO PARTIRE E TU NON VOLEVI
SALUTARCI, FORSE PERCHE' LE NOSTRE PARTENZE TI RICORDAVANO TUTTO IL
DOLORE DELLE TUE.
TI HO SEMPRE VISTO COME UNA DONNA FORTE MOLTO CONSAPEVOLE DEL SUO
ESSERE MOGLIE, MADRE, DONNA....... COSA CHE, PER IL NOSTRO PICCOLO
PAESE, SICURAMENTE ERA UN'INNOVAZIONE.
OGGI INVECE RIFLETTEVO SUL FATTO CHE UN ALTRO PEZZO STORICO DEL MIO
PICCOLO, GRANDE RIONE NON C'E' PIU'....... NON TI TROVEREMO PIU',
QUESTA VOLTA SIAMO NOI CHE DOBBIAMO SALUTARTI.
VOGLIO FARLO PENSANDO CHE ORA TU SEI VICINO AL TUO EUGENIO E CON
LUI, CON UN'APE, SCORRAZZI PER LE VIE DEL CIELO..... QUESTO CIELO
CHE A TUTTI SEMBRA COSI' LONTANO MA CHE E' PIU' VICINO DI QUANTO LA
NOSTRA RAGIONE POSSA PENSARE.
ALLORA ARRIVEDERCI!!! GNAMARI'. DA LASSU' CONTINUA A VEGLIARE SU DI
NOI INSIEME A CHI CI HA PRECEDUTO.
CON AFFETTO
MARIA CHIODO
Appresa
la triste notizia della morte della cara Maria persona semplice e
umile è con dolore che ci stringiamo a te e famiglia in questo
triste doloroso momento.Le più sentite condoglianze.
Maria Salerno e
famiglia
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