PIATTI TIPICI CALABRESI

 


  La Calabria, come la Sicilia e le altre regioni meridionali ha una grande tradizione gastronomica e una infinità di piatti tipici spesso sconosciuti alle giovani generazioni, ma anche a chi ha più o meno la mia età. Personalmente fino a qualche anno fa le mie conoscenze relative ai piatti tipici calabresi non andavano oltre la pasta e fagioli, la minestra maritata, la carne alla pecurarisca, i cipullizzi o i cuvatelli al sugo.
    Essendo retaggi della civiltà contadina molti antichi piatti sono stati probabilmente soppiantati dalla modernità. C'è stata forse
da parte dei nostri nonni e dei nostri genitori una sorta di rimozione, quasi ci si vergognasse della povertà e della semplicità della nostra cucina e la tendenza a "modernizzarsi" anche a tavola ha progressivamente sostituito gli antichi piatti con  altri originari di altre regioni, più elaborati, più ricchi, ma con sapori, colori, aromi che che non ci appartenevano. L'incontro con altre civiltà, con altre culture le contaminazioni anche gastronomiche costituiscono un arricchimento quando non soppiantano usi, costumi, pietanze locali. Per fortuna oggi, grazie a molti giovani ricercatori e imprenditori e alla curiosità di studiosi, gastronomi, turisti provenienti da altre regioni italiane si nota una grande voglia di riscoprire i nostri piatti arcaici. Nel mio piccolo cerco di dare anche un mio modesto contributo, almeno per quanto riguarda la mia famiglia e il mio desco. Così, da vecchio, ho anch'io riscoperto alcuni antichi piatti che  ogni tanto mi preparo con l'amore di un archeologo che scopre frammenti importanti di un'antica civiltà.
   Trai piatti che ho riscoperto di recente figurano:

La mariola, una zuppa di brodo vegetale con peperoncino nel quale si cuociono striscioline di frittata con cipolla;

la licurdia, una zuppa di cipolle, patate e pomodori fatti cuocere a lungo fino a sfaldarsi completamente con la quale si ricoprono cubetti di pane tostato e di caciocavallo silano arricchita da un filo di olio extra vergine di oliva e pecorino grattugiato;

la frascatula ovvero la polenta alla calabrese di farina di miglio con dentro foglie di cavolo rosso e nero tritato finemente, cipolla e cubetti di guanciale o salsiccia e, per chi la gradisce, anche un po' di 'ndujia;

il pane cupu, il pane contadino scavato a mo' di coppa e riempito con patate e  peperoni fritti in abbondante olio di oliva;

le stigliule, le interiori di capretto intrecciate e arrostite alla brace o cotte nel sugo di pomodoro, a seconda dei gusti.

   Oltre a queste delizie ci sono ovviamente altri piatti e pietanze calabresi più conosciuti anche a livello nazionale tra i quali il murzeddhu, piatto tipico catanzarese a base di frattaglie ( pezzetti, morza) di vitello, il panino alla 'nduia e le tartine con la sardella di Crucoli o di Cirò, ma l'elenco sarebbe lunghissimo.

   Come ebbi a dire anche in passato, sarebbe bello se nelle nostre trattorie o nei nostri agriturismo ci fosse la possibilità di gustare una buona mariola o un piatto di fascatula o di licurdia. Sarebbe anche un omaggio ai nostri avi.