Filastrocche
per un anno
Dedico queste filastrocche ai tantissimi alunni con i quali, in trentasette anni di insegnamento, ho vissuto momenti tra i più belli della mia esistenza, ai tanti colleghi con i quali ho condiviso la mia esperienza didattica ed educativa, anche a quelli che non ho mai conosciuto, ma che, insieme a me, sparsi per l’Italia, facevano, quotidianamente, lo stesso duro, esaltante lavoro. Le filastrocche sono a disposizione di tutti per essere lette o, eventualmente, utilizzate da qualche collega che dovesse ritenerle meritevoli di attenzione. Ovviamente, costituendo una “proprietà intellettuale” dell’autore ed essendo tutelate giuridicamente, non possono essere riprodotte su altri siti o utilizzate a fini diversi, se non dietro espressa autorizzazione del sottoscritto. Giuseppe Marino
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Gennaio Filastrocca
del granaio
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Filastrocca
dell’arcolaio per
il mese di febbraio, di
tutti gli altri il più piccino, ma,
anche il più freddo e
malandrino ché
fa soffrire la povera gente che
non ha legna, che non ha niente. Questo
mese breve, breve copre
il monte e il piano di neve, gela
i fiumi e le fontane e
fa soffrire chi è senza pane. Per
fortuna c’è il Carnevale Sempre
allegro, giocoso e ilare Con
frizzi, lazzi e mascherine per
far felici bimbi e bambine. Anche
i grandi allora son contenti e
metton da parte affanni e tormenti. Febbraio
corto e maledetto, avrai,
forse, qualche difetto, ma
per tre giorni scacci i guai per
renderci allegri, felici e gai.
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Marzo per
questo mese pazzerello, un
po’ col sole, un po’ con l’ombrello; un
mese pazzo come la vita fatta
di pene e di gioia infinita, fatta
di odio, fatta d’amore, fatta
di rabbia e di dolore, fatta
di stenti e patimenti, di
valori e di sentimenti. Questo
mese così cangiante, così
mutevole ed incoerente del
freddo inverno decreta la morte e
a primavera dischiude le porte per
cui il giorno di San Benedetto la
garrula rondine è già sotto il tetto. L’aria
ora è fresca, serena e pulita e,
all’improvviso, rinasce la vita e
il profumo degli alberi in fiore porta
la gioia negli occhi e nel cuore.
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Aprile Filastrocca
assai gentile Per
il dolce mese di aprile, il
mese dei fiori e del dolce tepore, un
mese strano per il pescatore per
via di un certo curioso pesce che
nella rete, però, non finisce, ma
si risolve, ogni volta in burletta per
la gente un pochino distratta. sarebbe
bello potere poltrire, ma
la vita scorre più in fretta e
questa è davvero una disdetta perché
l’eccesso di frenesia provoca
tanta malinconia. Ma
ora bando ai pensieri cattivi! Il
dolce aprile ci renda giulivi, ché
a primavera la vita rinasce cancellando
il dolore e le ambasce.
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Filastrocca
del coraggio, eccoci
ora nel mese di maggio con
rose e fiori di mille colori e
con la festa dei lavoratori, un
tempo festa di lotta, son certo, ora
ridotta soltanto a un concerto, mentre
il lavoro è ancora un miraggio in
questo strano mese di maggio per
tanti giovani disoccupati, dal
precariato vessati e umiliati. E
allora giova pensare ai fiori, agli
uccellini, ai profumi, ai colori della
campagna, dei boschi e dei prati per
ritrovarci felici e beati. Pensiamo
ai nidi, agli uccellini che
cantan pei grandi e pei piccini però
a volte i grandi son matti perché
da mille pensieri distratti e
non capiscon che basta un sorriso a
render sereno e splendente un bel viso, ma
per un sorriso che vince le angosce ci
vuole tanto, troppo coraggio in
questo strano mese di maggio. |
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< Filastrocca
del mugugno e
siamo giunti al mese di giugno Quando
biondeggiano al sole le messi e
gli studenti son sempre depressi per
via degli esami ormai imminenti che
son forieri di ansie e tormenti. Ma
giugno porta in dono l’estate, il
sole caldo, le lunghe giornate piene
di luce e di calore che
ci riscaldan le membra ed il cuore. Ci
porta pure i frutti maturi, le
greggi in marcia per i tratturi pesche,
albicocche, prugne e i meloni e,
non di rado, tante elezioni che
son, però, un altro tipo di esami che,
a volte, laureano perfino dei salami. |
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Luglio Filastrocca
un po’ in subbuglio Per
il torrido mese di luglio, il
mese della mietitura e
di quell’opprimente calura che
refrigerio ci spinge a cercare nelle
limpide acque del mare, nei
caldi giorni che il solleone ci
spinge sotto il capiente ombrellone. Ma
le acque non sempre son chiare e
le spiagge pulite son rare, così
che al posto della tintarella ci
coglie spesso la tremarella al
pensiero di qualche infezione, di
qualche malanno, di qualche vibrione perché
questo mondo è davvero malato, sconvolto,
depresso, ferito e violato avrebbe
bisogno di una qualche pezza, ma
viene sepolto dalla monnezza. Voi
mi direte che ciò è pessimismo, e
cercherete un nuovo eufemismo per
dire che si, i problemi ci sono, ma
che al mondo c’è ancora del buono. Certo
che c’è, ci mancherebbe!, sennò
la vita che senso avrebbe?, ma
per trovarne ancora un pochino bisogna
cercarlo col lanternino. Ma
ora tuffiamoci nell’azzurro mare sdraiamoci
al sole a riposare e
se, per caso ci assale la rabbia costruiamo un castello di sabbia.
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Agosto Filastrocca
dell’arrosto per
il gaudente mese di agosto un
mese gaudente perfino in Brianza perché
la gente è tutta in vacanza ed
è in vacanza in ogni posto perché
si celebra il ferragosto e
anche persone, di solito serie, in
questo mese son pure in ferie. Le
città sono tutte svuotate, le
autostrade roventi e intasate e
per andare da Agrate ad Arcore ci
vogliono almeno un sei – sette ore. Però
che bello scottarsi al sole ridursi
la pelle come braciole, lasciarsi
cuocere su spiagge assolate, con
molto più gusto se sono affollate, tra
finti vip e comari vere, grida,
schiamazzi di donne ciarliere e
ragazzini che, sul più bello, addosso
ti svuotano il loro secchiello, colmo
di sabbia o di acqua salata che,
in quel momento, ti sembra gelata. Ma
il tempo vola e alla fine di agosto, ogni
cosa ritorna al suo posto e,
fra rimpianti e nostalgia, si
torna alla solita frenesia.
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Settembre
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Ottobre
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Novembre
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Dicembre
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