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 Giovedì 31 ottobre 2024

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  ULTIME NOTIZIE

E' MORTO A GENOVA ROCCO FALBO

ADDIO AD ANNA FALESE

COMMEMORATI I CADUTI IN GUERRA CACURESI

ADDIO A MICO MERCURI

MEDICANI, OVVERO LE ANTICHE LEVANTINE

ADDIO AD ANGELO CHIODO (TOTONNU ' E GIMMIMU)

MISSILI DI RETEGUI, DI LORENZO E FRATTESI BUCANO LA DIFESA ISRAELIANA.

ADDIO A IDA AMATO

FRANCO TRIVIERI CAMPIONE DI VOLONTARIATO 

UN ALTO UFFICIALE DEI CARABINIERI  CACCURESE LASCIA IL SERVIZIO ATTIVO
                        IN PENSIONE IL MAGGIORE BLACONà

ADDIO A FAUSTO PIRITO, CI LASCIA UN ALTRO ILLUSTRE CACCURESE E GRANDISISMO AMICO

 IL POPOLO HA DECISO: LA PIAZZA dI CHIAMERA' PIAZZA SI PORTA GRANDE

IL FATTO  

 Commemoriamo i Defunti, festeggiamo i Santi, Halloeween o gli dei dell'Olimpo

OH    POPOLO DI VIGILI URBANI!

VERGOGNA

 'A DISPERATA

COMPRIAMO CALABRESE

vAVUSI

 
'A RUGA 'ERA MACCHJIA 'E RU CASTELLU

 

C





 






 

  QUANDO A SCUOLA SI RECITAVA NELLA LINGUA DI EDUARDO E DI TOTò

   Ogn'anno, il due novembre, c'è l'usanza 
per i defunti andare al Cimitero. 
Ognuno ll'adda fà chesta crianza; 
ognuno adda tené chistu penziero.

   Antonio de Curtis in arte Totò

Una delle ultime rappresentazioni teatrali mese in scena con gli alunni della mia scuola in collborazione con le colleghe Giovanna Miliè e Antonietta Crudo, è una commediola che scrissi ispirandomi a due stupende poesie del grande Totò: la celeberrima 'A livella e la meno nota ? O schiattamuorto.  Il tema era quello della  stupidità di chi si crede superiore agli altri, ma finisce per rivelarsi una nullità, e delle miserie umane, a volte trasversali nelle classi sociali. Il tutto ovviamente nella lingua del "Principe", lingua che gli alunni interiorizzarono alla perfezione tanto da fare invidia all
a compagnia di Eduardo. L'opera fu rappresentata al Centro sociale di Caccuri nel giugno del 2004, quattro anni prima del mio pensionamento e, grazie alla bravura degli attori in erba, fu un successo. 

Commemoriamo i Defunti, festeggiamo i Santi, Halloeween o gli dei dell'Olimpo. 



   Anche quest'anno, con qualche giorno di anticipo, su quello nel quale si commemorano i defunti,  abbiamo fatto la visita di rito al cimitero dove son sepolti i nostri cari. Il 2 novembre è una festa istituita 1026 anni fa da un abate benedettino di Cluny. Successivamente fu adottata da tutta la chiesa cattolica, poi divenne patrimonio immateriale dell'Umanità. e si celebra in tutto il mondo. Nei paesi dell'America latina in questo giorno le tombe, oltre che con i crisantemi, simbolo di questa festività, vengono addobbate anche con giocattoli e liquori perché secondo la loro tradizione, in questa ricorrenza i nostri cari tornano a  farci visita nelle nostre case.  Mi raccomando, quando andrete a far visita ai vostri defunti, all'entrata, sulla sinistra, troverete una cassetta per le offerte volontarie per la pulizia del cimitero resa possibile solo dal volontariato in uno stato che ha ridotto gli enti locali alla canna del gas tagliando loro finanziamenti e personale e con l'autonomia differenziata c'è il rischio che chiudano addirittura bottega. Per questo motivo, è cosa buona ringraziare in modo tangibile chi col suo umile lavoro ci consente di mostrare ai visitatori un camposanto pulito degno di un paese civile. Un tempo qualcuno inventò il purgatorio e le messe in suffragio per accelerare i passaggio da questo luogo di pena al paradiso dei nostri defunti. Personalmente ho sempre pensato che i nostri cari defunti non abbiano bisogno di cose del genere; a loro basta, solo il nostro affettuoso ricordo, non il culto esteriore, me quello che celebriamo ogni giorno nel nostro cuore e magari, ecco, un po' di rispetto un po' di pulizia attorno alle loro tombe. Chi invece ha bisogno di qualcosa di più consistente di un grazie sono i vivi per cui le vere opere di misericordia non sono quelle che compiamo per aiutare i nostri simili. Compiuto il dovere di onorare i morti possiamo pensare un po'a noi stessi e festeggiare quello che vogliamo purché la nostra scelta ci faccia stare bene con noi stessi. E allora chi vuole festeggi pure halloween, o tutti i santi che comunque vengono già festeggiati singolarmente 365 giorni all'anno o, quelli come me, laicamente,  magari Bacco (se le condizioni di salute glielo permettono)  o Cupido o qualche altro dio dell'Olimpo il cui culto ha sempre impregnato la nostra cultura magno greca prima che qualcuno tirasse fuori al storia delle nostre origini cristiane. In questi giorni ci si imbatte spesso in post che invitano a festeggiare tutti i santi e  non halloween, un'americanata, ci dicono, che festeggia le streghe, le tenebre  e la morte. Gli autori di questi post si atteggiano a difensori della nostra cultura minacciata da "queste americana", mentre in realtà difendono solo l'integralismo religioso che avvelena da millenni la vita delle persone. Il bello è che spesso si tratta di persone che hanno sempre accettato tutte le americanate possibili: dalla lingua che sta facendo sparire dalle nostre conversazioni l'italiano, agli insulsi programmi televisivi, al cibo spazzatura, ai nomi bislacchi che danno ai loro poveri, incolpevoli figli; gente che non perde occasioni per tessere le lodi  dei partiti, della cultura, del modo di vivere, degli americani;  della loro democrazia così eccellente e abbondante che la esportano generosamente e gratuitamente in tutto il mondo con porta aerei incrociatori, aerei e ogni mezzo di trasporto, ma che non tollera che i nostri bambini possano festeggiare la festa delle zucche , dei dolcetti e degli scherzetti perché sarebbe un'americanata che metterebbe in pericolo la nostra cultura. Valla a capire certa gente!

                          ANNI DI SOGNI E DI BATTAGLIE ESALTANTI

Sfogliando i miei vecchi album di foto mi sono capitate tra le mani queste "storiche" foto, ricordo di una carriera politica di dirigente politico e amministratore di periferia, ma non erto non esaltante a appagante per le importanti esperienze fatte, le tante battaglie politiche e sindacali condotte assieme a splendidi compagni che mi hanno dato tantissimo e  mi hanno fatto crescere e maturare. Senza queste esperienze, senza ql'aiuto e gli insegnamenti di tanti compagni, anche e soprattutto quelli più umili, che spesso erano  anche i più colti come operai e contadini, nella b vita avrei imparato ben poco, sarei cresciuto magari cinico, egoista e ipocrita e non avrei imparato mai cos'è il bisogno, la dignità, la voglia di riscatto e l'impegno politico e sociale al servizio degli ultimi. A qei tempi esistevano ancora gli ideali, la cultura politica, si sognava e si pensava di poter cambiare in meglio questo mondo infame, di costruire un mondo di pace e di giustizia sociale. Non potevamo immaginare che a quegli anni esaltanti avrebbero fatto seguito questi anni infami nei quali si assiste al trionfo del capitalismo più becero, del liberismo sfrenato, del trionfo dei poteri forti, al ritorno di ideologie aberranti, alla cancellazione di diritti fondamentali conquistati in un secolo di lotte e di sangue, al ritorno del fantasma della guerra e dell'olocausto nucleare che aleggia sempre più minaccioso sull'Europa e sull'intero pianeta. E allora mi consolo con queste foto. La 1 e la 2 documentano due comizi per le lezioni amministrative che vincemmo nel 1980 e nel 1985 con la lista della Tromba per la Rinascita del Mezzogiorno, la n. 3 fu scattata in occasione dell'intitolazione della Sezione PCI di Caccuri al compianto compagno Mario Sperlì, con la presenza di un alro grandissimo e carissimo amico e compagno, il compianto senatore Mario Sestito.  La n. 4 fu scattata a a Timpagrande in occasione di uno dei tanti scioperi per il lavoro, la n. 5 documenta la visita al Comune dell'arcivescovo di Crotone mons. Giuseppe Agostino che ebbi l'onore di accompagnare in visita alle scuole nella mia qualità di assessore del tempo alla pubblica Istruzione del tempo,  mentre la 6 fu scattata a Parma, in occasione di Quota 600, una mostra dei prodotti della montagna italiana alla quale partecipammo come Comunità Montana Alto Crotonese che ebbi l'onore di presiedere per 7 anni. Nell'occasione, come documenta la foto, il nostro stand ricevette la visita dell'allora ministro socialdemocratico ai Lavori pubblici Enrico Ferri , quello del limite di velocità a 110 h. sulle autostrade. La n. 7, infine, fu scattata in occasione dello sciopero generale dei lavoratori e dei commercianti caccuresi per il lavoro e per accelerare l'appalto dei lavori della Variante alla vecchia strada provinciale  di accesso al paese. In quella occasione oltre al sindaco Lacaria, nella foto con la fascia tricolore e agli assessori e ai consiglieri comunali, erano presenti il compianto compagno Ciccio Samà, segretario della Cemera del Lavoro di Crotone, il compagno Mario Sperlì, consigliere provinciale che tanto aveva fatto per convincere l'allora Amministrazione Provinciale di Catanzaro a progettare e finanziare l'opera, il compagno Pietro Secreti sindaco di Cotronei e i sindacalisti Giorgio Marino, segretario provinciale degli edili CGIL e Ciccio Cavallo della Camera del Lavoro di Cotronei. Un grazie a questi grandi compagni e ai compagni di Caccuri con i quali ho combattuto tantissime battaglie politiche e sindacale e un saluto commosso e deferente ai compagni che non sono più con noi. Grazie, compagni, non vi dimenticherò mai. 

 

                                 

ULTIME NOTIZIE 

15/11/2024

 ADDIO A GIULIA GUZZO, DONNA COERENTE E SOLARE

  Un altro lutto viene a funestare questo già fin troppo funesto novembre caccurese. Oggi ci ha lasciato Giulia Guzzo, vedova Sgro.
  Giulia, donna di carattere: coerente, schietta, solare col suo eterno sorriso e capace di grandi gesti di solidarietà e di amicizia,  era la vedova del partigiano garibaldino Giovannino Sgrò e madre delle amiche  Maria, il nostro medico di famiglia e Angela. Qualche anno fa ebbi l'opportunità di scattarle questa foto che la ritrae seduta sui gradini della sua casa dei Mergoli assieme ai miei cugini Chindamo e altre amiche e "rughitane" e nella quale si coglie il suo bellissimo sorriso. La sua scomparsa mi addolora profondamente. Con Giulia Caccuri perde una grande donna, una caccurese autentica fin nelle più minuscole fibre e un pezzo della sua esaltante storia. Addio, carissima amica e grazie per l'amicizia e la stima della quale, insieme al compagno Giovannino,   hai sempre gratificato me e la mia famiglia.  conserveremo sempre gelosamente il ricordo del tuo sorriso sincero, schietto, leale e della tua dirittura morale. Io, mia moglie, la mia famiglia ci uniamo al dolore delle figlie, Maria e Angela, dei nipoti, Giovanni e Luigi, Vncenzo, e Giulia  dei parenti tutti ai quali porgiamo le nostre più sentite condoglianze.


  15/11/2024

 E' MORTO A GENOVA ROCCO FALBO



  Si è spento  mercoledì scorso a Genova, dove risiedeva da molti anni, il nostro compaesano Rocco Falbo. Aveva 82 anni. Quando viveva ancora a Caccuri abitava con la famiglia paterna in via Parte. In questi momenti di dolor porgiamo le nostre condoglianze alla vedova, ai figli, alle sorelle, ai cognati, ai nipoti e ai parenti tutti. 

07/11/2024

    ADDIO AD ANNA FALESE



  
   Ho appreso con grande tristezza la notizia della morte, nella prima mattinata di oggi, dopo una lunga malattia, all'età di 69 anni, di Anna Falese, moglie dell'amico Francesco Di Certo. Anna era una donna gentile, affezionata, un'amica della mia famiglia e capace di grandi e piccoli gesti di gentilezza, altruismo e generosità. Da anni i rapporti tra questa grande donna, mia moglie e la mia famiglia si erano ulteriormente rafforzati. Anna, oltre a essere la moglie dell'amico Ciccio Di Certo, era anche sorella di Pierino e Salvatore Falese, due amici ai quali mi ha sempre legato una lunga e consolidata amicizia. Quando ci capitava di pranzare all'agriturismo Cangiumati che gestiva insieme alla sua splendida famiglia, Anna amava chiacchierare e solidarizzare con mia moglie con la quale ogni tanto si sentivano anche per telefono e non ci lasciava mai uscire dall'agriturismo senza averci fatto prima assaggiare qualche suo particolare manicaretto o fatto omaggio di una delle sue squisite e rinomate conserve o di qualche particolare salume. La sua prematura scomparsa ci addolora profondamente. In questi momenti di grande dolore cingiamo in un abbraccio l'amico Ciccio , il figlio Giovanni e le figlie Teodora e Giusy, i generi, la nuora, i nipoti, fratelli Salvatore e Pierino, e i parenti tutti. Addio, Anna e grazie per la tua gentilezza, la tua cortesia e l'affetto che ci hai sempre regalato. Riposa in pace.


04/11/2024
    COMMEMORATI I CADUTI IN GUERRA CACCURESI

  Con una solenne cerimonia con la presenza di autorità civili, militari e religiose , dei ragazzi e dei docenti delle scuole caccuresi,  e di numerosi cittadini, è stata celebrata anche a Caccuri la Festa delle Forze Armate nel corso della quale, nell'anniversario della battaglia di Vittorio Veneto del 4 novembre del 1918,  venGono commemorati i caduti di tulle le guerre. A onorare i caduti e gli eroi caccuresi c'erano il sindaco avv. Luigi Quintieri, il comandante della locale  stazione dei carabinieri, la dirigente scolastica, il parroco di Santa Maria delle Grazie, alunni e docenti della Scuola elementare Statale Mario Sperlì e della Scuola Media Cicco Simonetta. Il corteo, alla testa del quale si esibiva la banda musicale "G. Verdi" di Cerenzia che ha eseguito La leggenda del Piave di E.A. Mario e l'Inno di Mameli,  partito dall'edificio della scuola elementare di via Adua, ha raggiunto via Giovanni Dardani dove il sindaco ha deposto un mazzo di fiori sulla targa della strada intitolata al carabiniere caccurese caduto in un un conflitto a fuoco a  Palermo  con la banda Giuliano nel maggio del 1946 e insignito di medaglia d'argento alla memoria. Si è poi spostato in largo Vincenzo Ambrosio lungo la via Buonasera dove è stato chiamato l'appello dei caduti della Grande Guerra e della Seconda Guerra mondiale. Anche qui il sindaco e le Autorità hanno reso omaggio ai  caduti della grande guerra e al tenente Vincenzo Ambrosio, medaglia d'oro al valor militare caduto a Nivice (Albania) i 10 marzo del 1941 nel corso del secondo conflitto mondiale. Anche qui sono stati deposti mazzi di fiori alla lapide dei caduti e alla targa della piazzetta intitolata al tenente Ambrosio. Infine, percorsa l'intera Salita Castello, la manifestazione si è conclusa nello spiazzo antistante le antiche stalle del barone Barracco e la vecchia farmacia Sperlì con i discorsi del sindaco, della dirigente scolastica Rosa Audia , canti e poesie contro la guerra recitate dai fanciulli della Scuola elementare e dai ragazzi della scuola media, Particolarmente commoventi "La guerra del Piero, la celebre canzone di Fabrizio De Andrè che stigmatizza la crudeltà e la stupidità della guerra e la poesia "Soldati" di Giuseppe Ungaretti,. Proprio da quest'ultimo capolavoro dell'autore di San Martino del Carso, ha preso l'abbrivio il sindaco Quintieri per stigmatizzare l'orrore della guerra che rende  precaria l'esistenza di poveri ragazzi mandati al macello da governanti folli e ottusi, come  le foglie degli alberi in autunno e per auspicare una cultura di pace da promuovere giorno per giorno anche attraverso piccoli gesti, rapporti umani, anche tra fanciulli, sereni e  improntati alla gentilezza, alla solidarietà e al rispetto. Insomma una bella iniziativa della quale va dato il merito agli organizzatori. 
Forse sarebbe bello, anche in queste occasioni nelle quali in genere si eccede con la retorica dell'eroe che combatte per la patria, magari anche quando è la sua patria ad aggredire altri popoli, se assieme agli inni e e ai peana all'eroismo, oltre alla bellissima "La guerra del Piero"dell'eccelso Fabrizio De Andrè, si cantasse e si recitasse anche La Ballata dell'eroe dello stesso cantautore genovese e in partIcolare i versi:

Ora che è morto la patria si gloria D'un altro eroe alla memoria

Ma lei che lo amava aspettava il ritorno D'un soldato vivo, d'un eroe morto che ne farà Se accanto nel letto le è rimasta la gloria D'una medaglia alla memoria

o anche i versi di Imagine di Jhon Lennon  sulla stupidità di morire per una paese, un confine, una bandiera o una religione. 

Un grazie alle Autorità, agli alunni e ai miei colleghi insegnanti e a coloro i quali hanno commemorato i caduti e i combattenti caccuresi tra i quali mi piace ricordare anche la medaglia d'argento Maurizio Sgro, deceduto dopo la fine del conflitto per malattia contratta in guerra e le altre due medaglie d'argento caccuresi della Grande Guerra, il generale di divisione Antonio Rizzo e il tenente colonnello dei carabinieri Umberto Iaconis. 

30/10/2024

     ADDIO A MICO MERCURI



  
Ho appreso con grande tristezza la notizia della morte di Domenico Mercuri (Mico).  Parente, amico e compagno di tante battaglie politiche e sindacali, Mico era il secondogenito di Michele Mercuri, carbonaio di Giffone (RC) trapiantato con la famiglia, a Caccuri negli anni 40 dove ritrovò un cugino di parte materna, nonno Saverio Chindamo che si era trasferito e sposato a Caccuri nel 1902. I legami di parentela e di amicizia si rafforzarono poi anche grazie all'amicizia affettuosissima che legava mia madre a Rosina, la compianta, indimenticabile moglie, e alla comune militanza politica. Mico era un uomo mite, sincero, leale, coerente, una persona gentile affettuosa, capace di grandi slanci di solidarietà. Era altresì una persona equilibrata e saggia con la quale si stabilivano con facilità rapporti di affetto e di stima reciproca, tutti valori che ha saputo trasmettere ai suoi splendidi figli. Per uno strano scherzo del destino, Mico si è spento nello stesso giorno,  a un anno esatto dalla scomparsa del fratello, il compianto, carissimo Genio. La sua scomparsa mi addolora profondamente. In questi momenti di grande dolore voglio far giungere le condoglianze mie personali e quelle della mia famiglia ai figli Michele, Carmela, Peppino, Antonio e Maria cingendoli in un grande abbraccio. Addio, Mico, parente, amico, compagno, fratello. Ti porteremo sempre nel cuore assieme alla tua cara Rosina. 


SE 


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