ANNO 2018
Gennaio
4/01/2018
Addio a Maria Schiariti, una grande educatrice
Ho appreso con
dolore e sgomento la notizia dell'improvvisa scomparsa della carissima
amica e collega Maria Schiariti coniugata Sperlì. Aveva 87 anni.
In questi frangenti centinaia e centinai di ricordi di quasi
trent'anni trascorsi insieme a insegnare nella stessa scuola riaffiorano
alla mente. La collega Schiariti era una donna schiva e riservata,
quanto cordiale e rispettosa dei colleghi, degli alunni e di ogni
persona con la quale si rapportava. Da quella grande maestra che è
sempre stata, preparata, scrupolosa, con un grandissimo senso del
dovere, riusciva sempre a ottenere il massimo dai suoi alunni che
l'adoravano. Era particolarmente ferrata nella didattica della lingua
italiana e da lei ho appreso tanto. Con lei, per sua iniziativa, avviai
la sperimentazione delle classi aperte e lo scambio degli alunni quando
ancora si insegnava con i programmi didattici del 1955. Quando andò in
pensione mi resi conto che la scuola perso uno dei docenti più
preparati e prestigiosi negli ottant'anni dalla sua istituzione. Grazie,
Maria, grazie per la stima e l'affetto che hai nutrito per me, ma
soprattutto per i tuoi alunni, per le generazioni che hai saputo educare
e istruire e che ti veneravano. I funerali saranno celebrati domani alle
ore 10 nella chiesa di Santa Maria del Soccorso, poi la salma muoverà
per Tropea, sua città di origine, dove sarà
tumulata.
Voglio far giungere al marito, il caro compagno Emilio Sperlì,
ai nipoti e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze. Qui di
seguito riporto l'addio di una delle sue più care alunne.
Arrivederci, cara
Maestra, cara amica, cara mamma per vocazione , ricordo di un'infanzia
felice.
Penso di poter esprimere questo sentimento forte che mi legava a
voi anche a nome di tutte le alunne che avete conosciuto, educato alla
vita, istruito. Sono sicura che questo non è un addio, ma solo un
arrivederci. Sono sicura che ci rincontreremo in un'altra dimensione e,
come quando eravamo fanciulli, ci accompagnerete ancora prendendoci per
mano. Grazie per averci insegnato la vita.
Maria Chiodo
07/01/2018
Addio alla collega Lauretta Mirante
Ho appreso con dolore la notizia del decesso, nella
mattinata di oggi, presso l'ospedale civile di Crotone, all'età di 76
anni, della collega Laura Mirante vedova dell'amico Peppino Lacava. A
distanza di soli quattro giorni, un'altra collega assieme alla quale ho
insegnato per lunghi anni nella scuola elementare Mario Sperlì di
Caccuri, ci lascia all'improvviso e quasi con discrezione come visse
sempre.
Originaria di Santa Severina, dopo
il matrimonio si trasferì a Caccuri. Laura era una collega riservata,
modesta, che svolgeva il suo lavoro con scrupolo e dedizione. Nei
lunghi anni di lavoro comune il nostro rapporto di lavoro è sempre
stato improntato alla reciproca stima e al reciproco rispetto. La
ricorderò sempre con affetto e e commozione.
Le esequie saranno celebrate domani 8 gennaio, alle ore 15, nella chiesa
di Santa Maria delle Grazie.
In questi momenti di grande dolore voglio far giungere ai figli
Vincenzo, Salvatore, Tina, ai nipoti e ai parenti tutti le mie più
sentite condoglianze. Addio, collega Lauretta e che la terra ti sia
lieve.
07/01/2018
E' morta Maria Guzzo
Ho appreso qualche minuto
fa la triste notizia della morte di Maria Guzzo, deceduta questa mattina
ad Asti all'età di 87 anni. Per la terza volta in pochi giorni la morte
viene a funestare i primi giorni caccuresi di questo nuovo anno. Tre
morti, tre donne, tre persone care.
Maria, figlia di Vincenzo Guzzo (il Poeta), era la
vedova del caro amico Luigi Pisano e madre di Rina, Pisano,
carissima amica su facebook e nella vita. Essendo emigrata molti anni fa
in Piemonte, nel corso della mia vita ho avuto modo di incontrarla poche
volte, ma la ricordo come una donna dolce, mite e buona, tutti tratti
caratteriali tipici dei membri della famiglia Guzzo. In questo momento
così drammatico sono particolarmente vicino all'amica Rina, a
Luciano, alla sorella Giulia, ai nipoti e ai parenti tutti. Addio, Maria
i tuoi occhi erano lo specchio della tua bontà.
10/01/2018
Lezione di storia locale nella Scuola primaria
E' stato bello ed
emozionante, questa mattina, tornare in cattedra nella scuola M. F.
Sperlì nella quale ho insegnato per 37 anni, anche se oggi si è
trasferita nell'edificio della scuola media. Per l'occasione ho accolto
l' invito delle colleghe, per una lezione sulla storia di Caccuri agli
alunni delle cinque classi elementari, (ops, scusate primarie com'è di
moda chiamarle adesso).
I fanciulli hanno seguito con molta attenzione la chiacchierata
durata quasi un'ora e alla fine mi hanno subissato di domande alle quali
ho cercato di rispondere, domande che diventavano sempre più insistenti
a testimonianza dell'interesse che le giovanissime generazioni nutrono
per la storia, a differenza dei pedagogisti e dei ministri della
Pubblica Istruzione (o meglio dell'Istruzione) che negli ultimi decenni
l'hanno cancellata dai programmi di questo segmento scolastico, l'unico
nel quale negli scorsi decenni si insegnava questa materia che nelle
scuole superiori ti regalavano come la milza o la coratella quando
compravi la carne dal macellaio, a condizione che te la cavassi in
italiano e in latino.
La lezione di oggi, assieme a visite guidate ed escursioni alla
scoperta di monumenti, antichi insediamenti rupestri e bellezze
paesaggistiche, fa parte di un progetto didattico approntato e
realizzato collegialmente dalle colleghe che ringrazio, assieme al
dirigente e ai ragazzi, per avermi dato l'opportunità di sentirmi
ancora utile a qualcuno.
13/01/2018
"Turista
nel mio paese" per conoscerlo e amarlo
Ancora con gli
alunni e le colleghe della mia scuola per una nuova lezione nell'ambito
del progetto "Io turista nel mio paese" che ha lo scopo di far
scoprire e amare Caccuri ai nostri giovanissimi concittadini che sono il
presente, ma soprattutto"futuro remoto" del nostro natio
borgo, un borgo che, nonostante le pompose affermazioni che noi
anziani spesso ci lasciamo sfuggire, forse abbiamo amato e rispettato
meno di quanto avremmo dovuto. Troppo spesso abbiamo assistito
passivamente (o ne siamo stati addirittura i protagonisti) alla
devastazione di luoghi e angoli suggestivi di questo bellissimo posto
forse perché da fanciulli non ci è stato insegnato ad amarlo, ma,
soprattutto ad apprezzarne le bellezze paesaggistiche. l'architettura, i
monumenti, l'arte, le tradizioni, la civiltà contadina con il suo
inestimabile patrimonio di conoscenze e abilità poi
"espropriate" dalla moderna tecnologia che le ha trasformate
in strumenti, utensili, processi di conservazione degli alimenti etc.
Per questo progetti come quello delle carissime colleghe sono
fondamentali per formare, non solo il cittadino italiano colto,
istruito, cosciente dei diritti e dei doveri di ognuno di noi, ma anche
il caccurese che ama davvero in modo consapevole e profondamente il
proprio paese.
Per l'occasione mi sono limitato a presentare virtualmente,
poiché la pioggia ha impedito ai ragazzi una visita guidata programmata
per stamattina, gli strumenti,gli utensili, le suppellettili e gli altri
reperti del mio museo personale che, a differenza di quelli statali e di
altri privati, può essere visitato gratuitamente tutti i giorni e non
solo in occasioni particolari. Chi volesse farsi una idea, seppur
pallida degli oggetti esposti, può dare un'occhiata a questo link del
mio sito L'Isola Amena:http://www.isolamena.com/LAVORO/Museo/stanze.html
21/01/2018
La terra del ritorno di Giusy Staropoli a Botricello
E' stato un
pomeriggio all'insegna della cultura quello di ieri a Botricello, nei
locali dell'ex asilo, con la poetessa e scrittrice Giusy Staropoli e il
suo bellissimo romanzo "La terra del ritorno", un inno d'amore
alla terra di Calabria, una terra nella quale sono piantate
saldamente le nostre radici, la terra dei nostri padri, dei nostri
antenati la quale, anche se cerchi di allontanarti, di abbandonarla, ti
richiama prepotentemente perché la terra dove si nasce non può restare
sola e bisogna tornarci e restarci perché è la terra del pane buono,
un pane che non è soltanto quello del forno cotto dalle mani esperte,
anzi "sperte" di una madre, il cibo che nutre il corpo, ma
anche di quel "pane" che nutre l'anima" il cui profumo
resta nelle narici per sempre, appiccicato addosso; una terra che come
una madre attende sempre il ritorno dei suoi figli.
E i temi della partenza e della "restanza",
quello del ritorno nella terra di Saverio Strati, uno dei
protagonisti del libro di Giusy, sono stati al centro di un
interessante, serrato dibattito che si è intrecciato con i problemi
politici, con le difficoltà, gli ostacoli, la carenza di infrastrutture
che rendono difficile, ma non impossibile il riscatto del Sud e della
Calabria, un riscatto possibile se questa terra la si ama, se si
riescono a fare anche scelte difficili come quella di Turi Nassi, il
medico che torna da Torino, dove si era brillantemente inserito
rinunciando perfino a una cattedra universitaria, il sogno di una vita,
per salvare il suo paese e restarci a vivere perché la terra dei padri
deve appartenere ai figli che la devono coltivare e farla produrre,
anche questa, probabilmente una metafora che sta a indicare la voglia e
la necessità di riscattare il Mezzogiorno e la nostra Calabria pere
farli rivivere e prosperare- Tutto ciò è possibile solo se
riusciamo a educare in nostri giovani, fin dalla fanciullezza, ad amare
la nostra terra e ad apprezzarne le ricchezze e il vastissimo patrimonio
culturale accumulato dalle generazioni precedenti. "D'intelletti
contadini con il dono della restanza ha bisogno questo maledetto Sud,
non di intellettuali strafottenti con la sola prosopopea dell'erranza
che quaggiù oziano lenti, perché chi scappa via lontano è un
codardo", ammonisce la nostra giovane scrittrice. Un libro davvero
bello e interessante, La terra del ritorno, che ogni calabrese dovrebbe
leggere e conservare nella propria biblioteca.
A discutere con Giusy e col numeroso pubblico in sala
c'erano Franco Falbo, dell'associazione culturale Bothros che ha
organizzato l'evento, la dottoressa Angela Ippolito, l'ingegnere
Gregorio Voci, capogruppo di minoranza al Comune di Botricello e
l'autore di questa nota.
Febbraio
02/02/2018
Addio a Giovanni Loria
Se n'è andato anche
Giovanni Loria, uno degli uomini più buoni, onesti, laboriosi, gentili
che io abbia mai conosciuto. Riservato, quasi pudico, era una persona
che traspirava educazione e garbo. La mia conoscenza di Giovanni
coincide con i miei primi ricordi. Per più di una ventina di anni
Giovanni abitò in viale del Re, a meno di 30 metri da casa mia per cui
mi vide nascere e crescere. La sua amicizia con mio padre e l'aver
lavorato assieme per qualche periodo contribuì a rafforzare i legami
con la mia famiglia. Poi si trasferì a Santa Rania, ma lo ritrovai
quando mi affacciai alla vita politica per la comune militanza nello
stesso partito. Giovanni era un cristiano evangelico, ma la sua
tolleranza e il suo rispetto per le altre fedi era proverbiale. La sua
scomparsa, alla veneranda età di 98 anni, è una grave perdita per i
paese, per la sua famiglia, i suoi splendidi figli, ma anche per tutti
quelli che abbiamo avuto l'incommensurabile fortuna di conoscerlo e
apprezzarlo. Addio, compagno Giovanni, io non so
se esiste davvero un paradiso, ma se esiste sono certo che tu siederai
su uno degli scranni più alti e, comunque, resterai sicuramente nel
Pantheon degli uomini giusti saggi e onesti.
04/02/2018
E'
morta Giulia Spatafora
Si è spenta nei
giorni, scorsi all'età di 60 anni, a Olgiate comasco, la signora Giulia
Spatafora. Giulia, che aveva sposato il nostro amico Vincenzo Guzzo, era
figlia di Edoardo Spatafora e di Maria Falese. In questo momento di
dolore voglio far giungere all'amico Vincenzo, ai figli Domenico e
Pamela e ai parenti tutti le più sentite condoglianze da parte mia e da
parte degli amici di Caccuri.
05/02/2018
Addio a
Rosina Murgia
Ho appreso con
doloroso stupore la notizia morte dell'amica Rosina Murgia
che si è spenta in una clinica di Crotone all'età di 71 anni. Una
grande quantità di ricordi mi legano a questa mia compagna di scuola di
seconda e terza media e poi dell'istituto magistrale che frequentammo
negli stessi anni, pur in classi diverse, a San Giovanni in Fiore. A
volte capitava anche che studiassimo insieme qualche particolare
materia.
Rosina insegnò poi per molti anni nella scuola media di Caccuri
fino alla pensione. Era una donna e un'insegnante schiva e riservata, ma
profondamente rispettosa dei colleghi e degli alunni.
Nell'occasione voglio far giungere ai fratelli, al marito, ai nipoti
tutti le mie più sentite condoglianze. Addio, cara compagna di scuola.
12/2/2018
E' morto Eduardo Salerno
Ho appreso
ieri mentre ero in viaggio, con profonda tristezza, la scomparsa, in
provincia di Venezia, dove viveva da una decina di anni dopo una vita da
emigrato in Svizzera, di Eduardo Salerno.
Eduardo, che aveva 79 anni, era uno dei 7 figli di Pietro
Salerno e Filomena Cosenza ed una un bravo sarto, oltre che un bravo
suonatore di fisarmonica come il fratello Rosario. Era una persona buona
e riservata, socievole e amabile.
Nei primi anni '60, assieme ai fratelli Pietro, Domenico,
Vincenzo e alla sorella Gina, fu costretto anch'egli a emigrare e a
lasciare per sempre il paese natale e la casa del rione Pizzetto.
L'ultima vota che l'ho incontrato a Caccuri, due o tre anni fa, abbiamo
chiacchierato a lungo e ci siamo lasciati con la speranza di ritrovarci
ancora in piazza a ricordare i tempi passati. Purtroppo non è stato
più possibile. In questo momento di dolore voglio far giungere alla
famiglia, ai fratelli e alla sorella Gina, ai nipoti tutti le mie più
sentite condoglianze. Addio, Eduardo, riposa in pace.
19/2/2018
Grande
dibattito all'UPMED alla presentazione di "Roccabernarda"
Dibattito serrato e interessante, ieri pomeriggio, nella sede
dell’Università popolare del Mediterraneo di Crotone in occasione
della presentazione del volume “Roccabernarda - Storia e istituzioni”, la storia del paese del Marchesato ricostruita da nove ricercatori calabresi coordinati dal dott. Rocco De Rito,
curatore del libro il quale nel suo intervento che si è soffermato a lungo sul contenuto
dell’opera e sulla valenza storico – sociale di questa importante
pubblicazione, assieme al presidente dell’associazione Maurizio
Mesoraca e a due coautori, fra l’altro membri del direttivo dell’Upmed,
lo storico e ricercatore Andrea Pesavento e l’autore di queste note.
A innescare la discussione è stato proprio il pregevole
intervento di Andrea Pesavento che ha messo in evidenza il ruolo storico
di Roccabernarda e dei paesi dell’Alto Marchesato e della Presila
nell’economia agro – silvo - pastorale del comprensorio, un
processo che ha favorito la nascita e lo sviluppo di comunità coese e
con una identità ben definita. Un ruolo che, però, è venuto meno per l’abbandono dell’agricoltura e delle attività pastorali con
l’avanzare del nuovo e con la trasformazione dell’agricoltura e
dell’allevamento e che oggi è messo definitivamente in crisi dalla
globalizzazione e dalla delocalizzazione delle colture. Tutto ciò in
anni più recenti ha provocato l’abbandono delle zone interne e il
trasferimento delle popolazioni nelle zone costiere con la conseguente
urbanizzazione selvaggia del territorio, ma oggi anche i paesi rivieraschi e la stessa
Crotone rischiano di sparire per gli stessi motivi. Ed ecco che libri
come questi, ha fatto osservare il presidente Mesoraca che ha alle
spalle un passato da
senatore, diventano preziosi, non solo per ricostruire una identità
storico – politica e sociale, ma anche per fare il punto della
situazione e far
conoscere le nostre notevoli risorse che non sono solo culturali,
archeologiche, paesaggistiche e ambientali, ma anche economiche, a
partire dai nostri due grandi fiumi, il Neto e il Tacina, dalla terra che
consentirebbe la coltivazione di specie autoctone e pregiate, dai
monumenti e dai percorsi didattici che si potrebbero realizzare. Insomma
tutta una serie di attività umane che potrebbero creare occasioni
di lavoro e di sviluppo in grado di arrestare l’emorragia di risorse
umane e la fuga dei nostri giovani. Tutto ciò è possibile, ha
continuato Mesoraca, solo riuscendo a fare rete tra le associazioni
culturali, le amministrazioni comunali, gli operatori economici dei diversi paesi
superando anacronistici campanilismi, sciocche gelosie,
inammissibili divisioni che ci indeboliscono e ci fanno perdere
importanti opportunità. Concetti che sono stati ripresi e riaffermati
anche da alcuni interventi del pubblico come quello di Pino Condello,
presidente de Le Arnia, un’associazione che fa rete con l’Upmed
assieme a Libera e all' Arci nel Polo culturale crotonese, della giornalista
Giovanna Calvo che ha ricordato la fallimentare esperienza della Borsa
turistica e di altriintellettuali e tecnici presenti in sala.
24/2/2018
La storia "si fa viva"
Mattinata dedicata ancora una volta alla storia locale questa mattina
nei locali della scuola media, per gli alunni della Scuola primaria M.
F. Sperlì. Per l'occasione si è parlato della fondazione e della
tormentata storia di Akeronthia, l'illustre città fondata dagli Enotri
sulla sommità di una collina nella valle del Lese in un periodo
compreso tra l'XI e il X secolo avanti Cristo, vero e proprio
libro di storia all'aperto del quale abbiamo più volte parlato su
queste pagine.
La lezione è consistita in una visita virtuale all'antica
Cerenzia in sostituzione di quella reale che non si è potuta effettuare
per l'inclemenza del tempo. La mattinata è poi proseguita con la visita
della scolaresca al nostro "museo privato" della civiltà
contadina. Un saluto affettuoso e un ringraziamento affettuoso agli
alunni e alle colleghe che ogni tanto ci danno l'opportunità di
sentirci ancora utili a qualcosa.
MARZO
7/3/2018
Intitolata ad Antonietta Ambrosio la sede AIDO di Caccuri
Sarà intitolata alla
compianta Antonietta Ambrosio, domenica 18 marzo, nei locali dell'ex
scuola elementare di via Adua, in occasione dell'inaugurazione, la
sede caccurese dell'AIDO, l'associazione dei donatori di organi
costituita da qualche mese nel piccolo paese della provincia di Crotone.
Ce ne dà notizia la collega Pina Falbo con un comunicato.
Si
tratta di un doveroso atto di omaggio nei confronti di una donna da
tutti stimata in paese per la sua franchezza, la sua lealtà, la sua
generosità della quale ha voluto dare testimonianza anche in punto di
morte con la donazione delle cornee che consentono ad altri occhi di
continuare a vedere la luce. Un saluto commosso e deferente all'amica
Antonietta e un plauso ai dirigenti dell'AIDO locale.
21/3/2018
Venti di speranza. di Franco Ambrogio all'UPMED
Tanta gente e un
gran bel dibattito, ieri pomeriggio, nella sede dell'Università
popolare del Mediterraneo di Crotone alla presentazione del libro di
Franco Ambrogio, Venti di speranza, edito da Rubbettino.
A dialogare con
l'autore il "padrone di casa", Maurizio Mesoraca, presidente
dell'UPMED e Gaetano Lamanna, segretario provinciale del PCI nei primi
anni '70 e dirigente regionale dello stesso partito.
Franco Ambrogio, segretario regionale del PCI dal 1970 al
1980, deputato per tre legislature e vice responsabile della Commissione
meridionale del partito con Abdon Alinovi, in Venti di speranza,
ricostruisce la storia politica della Calabria nel periodo compreso tra
il 1943 e il 1950; gli anni dell'armistizio e della liberazione della
regione, della svolta di Salerno e della partecipazione dei comunisti
alla ricostruzione, alla fase costituente, alla nascita della repubblica;
gli anni della lotta per la terra che vide il suo culmine
con la strage di Melissa, i decreti Gullo, la concessione delle terre e il
sostanziale fallimento della riforma agraria che diede poi origine allo
svuotamento della Calabria e del Mezzogiorno, serbatoi di manodopera a
basso costo e mercato nel quale vendere beni prodotti nelle altre aree
del paese. Il volume si avvale di una premessa di Rosario Villari,
uno dei più accreditati storici contemporanei.
Pregevoli gli interventi del presidente Mesoraca e di Gaetano
Lamanna il quale ha evidenziato come attraverso la la lotta per le terre
il PCI forgiò una classe dirigente e contribuì alla costruzione della
democrazia repubblicana, operazione, come ha spiegato Ambrogio, che non
ha trascurato di evidenziare anche l'apporto di frange della Democrazia
Cristiana, soprattutto di preti che si ispiravano all'opera di don
Sturzo a queste battaglie, che fu resa possibile dalla svolta di Salerno
e dall'attribuzione al PCI di un ministero importante come quello
dell'agricoltura.
La conquista della terre incolte, nonostante i
limiti, i problemi e il sostanziale fallimento della riforma agraria
dopo la cacciata dei comunisti e la nomina di un ministro
dell'agricoltura esponente degli agrari come Antonio Segni. contribuì,
comunque, ad avviare una profonda trasformazione del Marchesato, della
Calabria e del Mezzogiorno, nonostante i condizionamenti che PCI e DC
subivano rispettivamente da parte del blocco sovietico e dagli anglo
americani.
Insomma un'altra bella iniziativa, un'altro fiore all'occhiello
dell'Università popolare che continua a promuove libri e cultura a
getto continuo.
22/03/2018
AKERONTHIA A CERENZIA
Nuova
lezione sull'antica Akeronthia, questa volta, su invito di Pina Falbo e
delle altre colleghe, a Cerenzia, la cittadina fondata da
Ferdinando II di Borbone verso la metà del secolo XIX e nella quale si
trasferirono i discendenti degli Enotri quando furono costretti da
numerose calamità naturali ad abbandonare l'antica cittadina che si
vuole fondata da Filottete qualche miglio più a est. Anche a Cerenzia le colleghe sono
lodevolmente impegnate in un progetto didattico coordinato che si ripropone di far conoscere ai fanciulli la nostra
storia, abituarli alla ricerca e, soprattutto, farli innamorare di
questa parte d'Italia e d'Europa che tanta influenza ebbe nella storia e
nella cultura della Penisola e dell'intero continente europeo.
Ritrovare l'orgoglio delle nostre radici e imparare ad apprezzare e
amare la nostra terra è un sicuro antidoto all'abbandono e
all'emigrazione per arrestare l'emorragia di risorse umane che rischia
di desertificare e far morire la Calabria e l'intero Mezzogiorno. Un plauso e un augurio
di buon lavoro alle colleghe e ai fanciulli.
25/3/2018
Addio a Maria Guzzo
Si è spenta nella
mattinata di oggi, all'età di 83 anni, la cara Maria Guzzo, vedova
Blaconà. A Maria, ai suoi genitori, al marito, l'indimenticabile
Peppino, mi legavano una infinità di ricordi oltre a un'amicizia
particolarmente intensa anche per via di un sangiovanni di battesimo con
la famiglia di mio padre, un legame che era poi rafforzato dalla
comunanza di idee, sia col padre. Giovanni Guzzo, sia con Peppino.
Donna solare, col suo eterno sorriso stampato sulle labbra,
Maria era donna buona, amabile, gentile, sempre prodiga di un
incoraggiamento, di un consiglio, di un augurio per il suo prossimo.
Donne così non si dimenticano e dobbiamo ritenerci fortunati di averle
conosciute e di aver goduto della loro stima.
In questi momenti di dolore sono particolarmente vicino
alle figlie, Mena e alla cara collega Margherita, ai generi Salvatore e
Domenico, al fratello, alle sorelle e ai nipoti tutti. Addio, Maria, ti
ricorderemo sempre. Che la terra ti sia lieve.
25/3/2018
E' morta Antonietta Marra
E morta ieri
a Roma, all'età di 83 anni, la nostra compaesana Antonietta
Marra, vedova Ciorra. Antonietta, che aveva sposato Alessandro
Ciorra, era una delle figlie di Maria 'a Longa. Era, come le sorelle e
come la madre, una persona amabile, discreta e brava di quelle che in
paese ricordano tutti con affetto e simpatia, anche se viveva da
moltissimi anni lontana dal Caccuri. Ai familiari e ai parenti tutti le
più sentite condoglianze.
APRILE
3/4/2018
Le bufale degli esperti
Quando nei primi anni 80
presi atto che Zifarelli è una zona esposta a venti impetuosi, su
consiglio di alcuni esperti piantai lungo il confine cinque cipressi che
avrebbero dovuto costituire un'efficace barriera ai capricci del dio
Eolo. Quattro di loro morirono o furono abbattuti dal vento ancora
giovani. Ne rimase uno maestoso, gigantesco, alto più di 10 metri,
sembrava robusto, forte, invincibile, invece si è rivelato un gigante
dai piedi di argilla. E' bastato un vento appena più forte dei soliti
per sradicarlo e buttarlo giù come un fuscello, mentre tutti gli alberi
della zona. compresi quelli rachitici e stentati sono ancora lì, in
piedi, a farsi beffe del colosso. Vatti a fidarti degli esperti!
Ora mi ci vorranno un paio di settimane di motosega e olio di gomito per
sgombrare il campo dalla carcassa e seminare i fagioli, poi, al posto
dei cipressi, pianterò una siepe di giunchi. Non fermeranno il
vento, ma perlomeno lo asseconderanno e non rischierò di rimanerci
sotto. Aveva ragione nonno Saverio quando mi diceva che il fenomeno
atmosferico più pericoloso non è la pioggia e nemmeno la neve, ma il
vento. Lui si che era un esperto!
22/4/2018
Addio a Ines Mele
Ho appreso per caso la tristissima notizia della scomparsa di Ines Mele,
carissima amica e compagna di studi degli anni 60. Ines, figlia
dell’indimenticabile compagno Rocco Mele e della cara Mafalda
Parrotta, aveva qualche anno più di me e abitava a pochi passi da casa
mia. Frequentammo insieme la scuola media nel vecchio castello di
Caccuri, lei la terza e io la seconda, poi lei si iscrisse alla
ragioneria e io al magistrale, però viaggiammo sempre insieme nello
stesso pullman. Con lei e col fratello Romualdo al quale mi legava una
grande amicizia, trascorsi molte giornate e facemmo alcune escursioni a
Conserva e Sotto le timpe dove loro avevano un piccolo appezzamento di
terreno. La sera ero quasi sempre a casa loro a guardate la TV essendo
la loro famiglia una delle poche che possedeva un televisore. Ricordo
che fu assieme a lei che vidi la prima volta in TV Pippo Baudo
presentare Settevoci, una trasmissione che ci piacque molto.
Ines, oltre a essere una bellissima e brava ragazza, era una
delle studentesse più intelligenti e preparate dei paesi che
scolasticamente gravitavano su San Giovanni in Fiore, una professionista
che avrebbe potuto dare molto alla sua terra, ma che, invece,
l’emigrazione si portò via per sempre.
Addio, Ines, ti ricorderemo sempre.
Maggio
09/05/2018
ADDIO A DOMENICO
GUZZO
Ho appreso con grande tristezza la notizia del decesso del caro amico e
compagno Domenico Guzzo che si è spento ieri a Como all'età di 98
anni.
Domenico era un uomo eccezionale, un uomo buono col suo
eterno sorriso sulle labbra, marchio indelebile di bontà d'animo, un
uomo profondamente credente, ma non per questo settario o integralista.
Rispettoso del suo prossimo, conciliava perfettamente la fede religiosa
con le sue idee politiche di sinistra. Quasi coetaneo di mio padre, al
quale era legato da profonda amicizia, ha sempre avuto per me e per la
mia famiglia una grande stima e un affetto che abbiamo sempre cercato di
ricambiare. Quando scompare un uomo come Domenico è sempre una grande
perdita per tutti noi, anche se il suo ricordo sarà sempre vivo e di
esempio per gli amici, i compaesani e i parenti.
In questo momento di dolore voglio far giungere ai figli
Giovanni, Vincenzo, Mario, alla nipote Laura e ai parenti tutti le mie
più sentite condoglianze. Addio, Domenico, se c'è davvero il paradiso
tu vi avrai certamente un posto d'onore.
10/05/2018
ADDIO A TERESA BASILE
Un altro lutto è
venuto a funestare questo maggio caccurese dopo quelli dei giorni scorsi.
Questa volta a lasciarci è stata la cara amica Teresa Basile che si è
spenta ieri all'età di 71 anni. Tantissimi sono i ricordi che ci legano
a Teresina, donna umile, gentile, garbata e affettuosa, alla sua
splendida famiglia, ai genitori, ai fratelli e alle sorelle, amici
fraterni, compagni, quasi parenti per via dei sangiovanni di battesimo
che una volta costituivano legami quasi più saldi di quelli di sangue.
Questi legami si sono poi rafforzati nel tempo anchhe per la comunanza
di ideali e di interessi. Persone come Teresina, i genitori, compare
Francesco e comare Marietta, i suoi indimenticabili, compianti fratelli
Salvatore e Luigino ti restano nel cuore e nell'anima per tutta la
vita.
In questo momento di grande dolore siamo vicini al marito,
il caro Vincenzo Biafora, ai figli, al fratello Peppino, alle sorelle e
ai parenti tutti. Addio Teresina, custodiremo con amore il tuo dolce
ricordo.
31/05/2018
E'
morto Tommaso Costante
Ho
appreso solo nel tardo pomeriggio la notizia della scomparsa di Tommaso
Costante, un uomo buono, educato, riservato, una persona amabile e
benvoluta da tutti. Quando muore uno come lui il dolore è grande non
solo per la famiglia, ma per tutti gli amici che lo hanno conosciuto e
stimato. In questi momenti di grande dolore soono vicino alla moglie,
alle figlie Rosa e Caterina e ai parenti tutti ai quali voglio far
giungere le mie più sentite condoglianze.
31/05/2018
Ho perso un amico fraterno: è morto Gennaro Pisano
Giugno
02/06/2018
Presentata nella Grancia del Vuldoi la Kid's fest 2018 05/06/2018
Una bella festa per un bel progetto quella della Primaria 08/06/2018
Grande musica, cultura europeista e filosofia nello spettacolo di fine
anno della Secondaria di Caccuri
14/06/2018
Libri a grappoli nella Giornata della conoscenza 13/072018
Si è spento questa mattina a Crotone, all'età di 79 Giuseppe Rao.
Peppino era un brav'uomo, una persona gioviale, incline alla battuta,
sempre gentile ed educato. Grande lavoratore, era sempre impegnato a
fare qualcosa. Negli ultimi anni lo trovavo spesso nel viale del
Convento, di fronte l'INA casa sul muro della provinciale e ci capitava
di scherzare e scambiare qualche frase. Conoscendolo da sempre non mi è
mai capitato di vederlo arrabbiato o di cattivo umore, ma sempre col suo
eterno sorriso stampato sul volto. Giungano a Maria, a Luisa, ai nipoti
e ai parenti tutti le mie più sentite condoglianze. Ciao, Peppino, e
grazie per i gesti affettuosi che mi riservavi.
21/072018
Agosto
Domani
sera (9 agosto), alle ore 21, in piazzale Convento, Gianni Cuperlo,
politico e intellettuale, già segretario nazionale della FGCI,
parlamentare e membro della segreteria del Partito Democratico, sarà
ospite del Premio Caccuri per presentare il suo libro "In viaggio-
La Sinistra verso nuove terre. Per l'occasione sarà intervistato dalla
giornalista di La Repubblica, Alessandra Longo.
09/08/2018
Serata di alto profilo al Premio Caccuri con
Cuperlo , De Bortoli, Ferrario e Gratteri
Grande serata ieri sera al Premio Caccuri caratterizzata da una lunga
intervista di Alessandra Longo, già giornalista di Repubblica e
collaboratrice della BBC, a Gianni Cuperlo, prestigioso politico del PD,
membro della segreteria nazionale del partito e intellettuale chiamato a
parlare del suo libro In viaggio – La Sinistra verso nuove terre che
analizza la più bruciante sconfitta della sinistra nella storia
repubblicana pari solo a quella del 1924 quando sui votò con la legge
Acerbo e fornisce alcuni spunti per tornare a vincere partendo da otto
bagagli: Speranza, Identità, Libertà, Conoscenza,
Partito, Politica, Europa e buon ultimo la Sinistra. Un intervento molto
apprezzato quello di Cuperlo che, con la consueta umiltà, il garbo che
lo contraddistingue, con spirito costruttivo, nella consapevolezza, come
aveva già avuto modo di precisare qualche ora prima nel municipio di
Caccuri che i partiti non si governano con atti monocratici, ma anche
con una visione nitida e complessiva dei problemi e delle sfide che
attendono le forze progressiste, ha provato a fornire spunti e
riflessioni per la sinistra. sconfitta in Italia, ma anche in Francia e
in Germania, nella stessa America con la vittoria di Trump perché uno
come Gianni Cuperlo non si richiude nell’orticello della sinistra
italiana con le sue miserabili beghe, le divisioni dell’atomo, il
protagonismo deleterio di capi e capetti, le accuse, le contro accuse,
ma vola alto e cerca di capire e individuare possibili soluzioni per le
grandi questioni che angosciano l’intero pianeta. Quello che potrebbe
essere il programma di una sinistra che vuole e deve ritrovare se stessa
lo ha sintetizzato con una massima di papa Francesco che sostiene che un
pastore di anime deve portarsi addosso “la puzza” dei credenti, così
come un pastore di pecore quella delle pecore. Così la sinistra, ha
concluso il dirigente democratico, deve tornare a portarsi addosso
l’odore della sua gente, dei bisogni del popolo, dei suoi valori che
un tempo si portava addosso. Un contributo notevole di idee e di
valori preziosissimo per chi ha la responsabilità di rappresentare i
valori della sinistra. 13/08/2018
Addio a "Gesina" Aggazio
Settembre
Si
è concluso nel tardo pomeriggio il primo viaggio d'istruzione del nuovo
anno accademico dell'Università popolare del Mediterraneo. Meta di
questa prima gita la splendida cittadina di Zagarise nella Presila
catanzarese il cui nome, secondo il Barrio, significherebbe "cosa
utile". Di cose utili in effetti Zagarise ne ha parecchie: dai suoi
interessanti monumenti, al prezioso olio, alle castagne, alla birra
Sinphony del birrificio Gladium che
ha vinto il Premio Eccellenza Cerevisia 2017 organizzato dal Banco
nazionale di Assaggio delle Birre come migliore birra d'Italia.
Noveembre
29/11/2018
Dicembre
01/12/2018
Si
è spento ieri a Caccuri, all'età di 93 anni, Emilio Sperlì,
farmacista, prestigioso esponente del PCI assieme ai fratelli Mario e
Ciccio e uomo di grande e prodonda cultura. In questo frangente
affiorano alla mente una folla di ricordi che mi legano a questo
illustre figlio di Caccuri, a questo compagno fraterno, leale e coerente
col quale ho condiviso innumerevoli battaglie politiche.
02/12/2018 26/12/2018 28/12/2018
ADDIO, ANGELINO, SEI STATO UN GRANDE
RADIO
RIBELLE, LA PASSIONE CHE VINCE LE AVVERSITA'
Gennaro
Pisano non è più con noi. La terribile notizia della scomparsa
improvvisa di questo amico fraterno mi è giunta oggi pomeriggio
provocandomi un grandissimo dolore. Quasi coetanei, vivemmo la nostra
infanzia e la fanciullezza nel rione Croci dove abitavamo entrambi a una
cinquantina di metri di distanza. Da bambino Gennaro abitò per un breve periodo
di tempo a Papanici di Crotone dove il padre, autista di pullman si era
trasferito per lavoro. Ciò gli valse il soprannome di
"papaniciaro" con il quale lo chiamavamo per dileggio per
vendicarci dei suoi dispettucci che dispensava, con un gusto
particolare, a grandi e piccini. Gennaro, però era un fanciullo buono e
generoso capace di farsi in quattro per gli amici. Dotato di una vitalità
fuori del comune, era imbattibile nella corsa. Poi frequentammo le
ultime due classi della scuola media nella stessa classe e il pomeriggio
eravamo sempre insieme a fare i compiti. Quante fastidiose
interrogazioni ci risparmiò sfruttando la passione del nostro professore
di lettere per lo sceneggiato I miserabili diretto da Sandro Bolchi che
la Rai trasmetteva nel 1964. Quando non aveva voglia di essere
interrogato o si accorgeva che qualcuno di noi era impreparato, gli
bastava rivolgersi al nostro insegnante con queste parole:
"Professore, pero Jean Valjean...." e quello partiva sparato
per un'ora o due a parlarci de I Miserabili e del suo
protagonista.
Bravissimo autista ed eccellente perito meccanico, lasciò
il posto di lavoro a Milano per trasferirsi in Belgio dove si trasformò
in albergatore e ristoratore svolgendo le mansioni di chef in un
suo locale a Wenduine. Quando nel 1992 con la mia famiglia decisi di
trascorrere due settimane di ferie nel suo locale mi accolse con grande
gioia. Al mattino andavamo a fare la spesa per il ristorante e da questa
esperienza acquisii moltissime conoscenze. Nei momenti di pausa Gennaro
usciva per strada davanti l'hotel e, puri conoscendo perfettamente il
francese, pe il gusto della beffa o forse per il grande amore per il suo
paese, si metteva a conversare con gli amici belgi in stretto caccurese
e quelli lo capivano benissimo e gli rispondevano in francese. Grande
davvero! Aveva insegnato il caccurese a mezzo Belgio. Carissimo amico,
che dirti? Non ti sentirò più salutarmi festosamente con quella specie
di saluto: "Peppinuzzu Marì!” e io non ti risponderò più:
"Carissimo Gennarino", ma ti porterò nel cuore e nella mente
per il resto dei miei giorni. No, Gennarino, non dovevi fare
questa fesseria, non dovevi lasciarci così di botto; avevamo ancora
tante "zingarate" da fare insieme. tanti bicchieri di vino da
sorseggiare ricordando la nostra giovinezza. Oggi mi
stringo ai tuoi cari a tua moglie, a tua figlia, a Rosanna, a Serafina,
ai tuoi nipoti che piangono la tua dipartita. Addio, Gennarì e vedi di
insegnare un po' di caccurese anche ai santi del paradiso. Ti abbraccio
E' stata presentata ieri pomeriggio, in una sala della Grancia del
Vuldoi, l'agriturismo in contrada Bordò dell'agro di Caccuri, la
seconda edizione italiana della Kid's fest, la festa internazionale dei
fanciulli nata a Sarajevo dopo la fine del conflitto serbo - bosniaco
per far dimenticare ai piccoli abitanti della città gli orrori della
guerra e inculcare nelle giovanissime generazioni l'amore per la pace,
l'amicizia tra i popoli e l'inter cultura e ripresa poi in alcuni stati
dell'Europa e del nord Africa. In Italia la scelta è caduta su Caccuri
grazie all'attivismo dei coniugi Manuelita Scigliano, caccurese e Ramzi
Labidi, un giovane dottore tunisino profondo conoscitore
della cultura italiana ed europea che hanno saputo coinvolgere
nell'iniziativa giovani caccuresi, associazioni del Crotonese e della
Calabria e volontari.
Nel presentare l'edizione 2018 che avrà luogo nella nostra
cittadina il prossimo 17 giugno, Manuelita ha fornito le cifre
dell'edizione 2017 che ha registrato la presenza di circa 2.000 tra
fanciulli provenienti da altre zone della Calabria e d'Italia e
accompagnatori, la partecipazione di 32 associazioni, dieci istituzioni
scolastiche e artisti volontari.
L'ambizione degli organizzatori, ha spiegato Giuseppe Di
Gioia nel suo intervento, è quella di creare laboratori permanenti in
collaborazione con il mondo della scuola per favorire l'integrazione,
l'inter cultura e l'amore e il rispetto fra i popoli del Mediterraneo.
All'iniziativa era presente anche l'ingegnere Peppino Miliè che ha
portato il saluto del presidente dell'Accademia dei caccuriani Adolfo
Barone che patrocina la Kid's fest assieme alla Caritas e ad altre
associazione. Miliè si è detto orgoglioso , come membro
dell'associazione e come caccurese, di appartenere a una comunità che
organizza eventi di tale rilevanza socio - culturale.
Quest'anno, tra le altre cose, è prevista la presenza di
uno stand tunisino e di uno tedesco nei quali le due delegazioni
promuoveranno le loro peculiarità.
E' stata come sempre una bellissima festa quella di chiusura dell'anno
scolastico della scuola primaria M..F. Sperlì di Caccuri ', ieri
nell'auditorium della scuola media. I fanciulli, sotto la guida delle
loro insegnanti e con la collaborazione dei professori di strumento
musicale della scuola secondaria di I grado, hanno allestito un
gradevole spettacolo musicale nel corso del quale hanno interpretato
alcune canzoni popolari tra le quali 'A caccurisella, recitato e
danzato. Ma lo scopo principale della festa era quello di presentare i
risultati di un importante ed intelligente progetto didattico dal tutolo
"Io turista del mio paese" realizzato nel corso dell'anno
scolastico con l'obiettivo di far conoscere alle giovani generazioni,
sin dai primi anni della loro esistenza, la storia del loro paese e del
comprensorio, i monumenti, le bellezze paesaggistiche, le risorse
naturali, culturali, socio economico.
Nel corso dell'anno scolastico che si va concludendo,
gli alunni sono stati impegnati in ricerche, conversazioni, incontri con
storici locali ed esperti del territorio. Tutto ciò ha consentito di
produrre, fra l'altro, un interessante, completo, preziosissimo
pieghevole che, in solo sei facciate, consente al lettore di conoscere i
monumenti del nostro paese, la bellissima Akeronthia, l'antica Cerenzia
fondata dagli Enotri e poi sede vescovile e alcune preziose informazioni
di carattere storico su Caccuri e sui dintorni. Una guida turistica che
nemmeno un'agenzia specializzata, un comune o qualche altro ente
sarebbero stati capaci di realizzare.
Credo che tutti noi caccuresi, i genitori degli
alunni, tutti coloro i quali hanno a cuore il futuro di queste contrade,
se avranno ancora un futuro, dobbiamo essere grati alle colleghe per il
lavoro svolto perché un paese lo si può amare solo se lo si conosce
bene, solo se attraverso la conoscenza della nostra storia, delle nostre
tradizioni, della nostra produzione culturale, folkloristica, letteraria
riusciamo a ricostruire una nostra identità della quale andare
orgogliosi. sentirci una comunità coesa e ricca di fermenti per
invertire l'inaccettabile degrado, l'abbandono e la desertificazione dei
nostri paesi.
E'
stato per me un grande onore, oltre che una grandissima emozione,
assistere ieri pomeriggio, nei locali del Centro sociale di Caccuri,
allo spettacolo di chisura dell'anno scolastico della scuola secondaria
di primo grado (scuola media) di Caccuri allestito dai ragazzi e dai
colleghi. Grande è stata la mia sorpresa e, ovviamente, l'orgoglio,
nel veder rappresentate due mie vecchie opere. La prima,
"Cittadino europeo, cittadino del mondo", una pieces scritta
nel 2007 e rappresentata a fine maggio dello stesso anno con i ragazzi
della mia scuola a conclusione di un omonimo progetto didattico
tendente a far nascere nei fanciulli una coscienza europeista, la
seconda un apologo dal titolo Zu Giuvanni e la morte che, grazie alla
filosofia epicurea che non conosce, ma che pratica a sua insaputa,
riesce non solo a vincere la paura della morte, ma a beffare
ripetutamente la "negra parca" vivendo per sempre.
"Cittadino europeo, cittadino del mondo" è stata ripresa e
rappresentata anche da scuole campane e lucane, mentre zu
Giuvanni e la morte da una compagnia teatrale di Belvedere Spinello che
l'ha portata in alcuni paesi della provincia. Devo davvero un grazie di
cuore alla collega Maria Fazio, per questa bellissima sorpresa e per
questo graditissimo omaggio.
Al di là di questo va detto che la scuola media di Caccuri (mi
scuso per il fatto di non usare il nome ufficiale americanizzato per
l'eccessiva lunghezza) è egregiamente impegnata da anni in attività
didattico educative che si basano sulla drammatizzazione e sulla
diffusione della cultura musicale, un modo eccellente di arricchire
l'offerta formativa, come ha sottolineato il dirigente scolastico
Giuseppe Silletta nel suo saluto, e abituare i ragazzi all'amore
per il bello, per valori universali, veicoli di promozione
culturale che hanno elevato e affratellato milioni di uomini in tutto
il mondo. Lo spettacolo ha avuto inizio proprio con l'esibizione
dell'ensemble della scuola, una vera orchestra sinfonica diretta dal
maestro Umberto Bassi, uno degli eccellenti professori di strumento
musicale, pigmalionidi questa bella realtà, che ha eseguito l'inno
nazionale, la celebre An die Freude di Beethoven su testo di Schiller,
ovvero l'Inno alla gioia e altri due pezzi impegnativi. Vedere i nostri
ragazzi alle prese con corni, oboe, fagotto è davvero una cosa
bellissima, un miracolo del maestro Bassi e dei suoi colleghi.
Credo, come faceva notare il dirigente Silletta, che i genitori
dei ragazzi, ma anche tutti noi dobbiamo essere grati ai colleghi per
questo loro prezioso lavoro di formazione delle nuove generazioni, un
valore per gli stessi ragazzi, per le loro famiglie, ma per l'intera
società perché tutti noi abbiamo bisogno dell'intelligenza, della
creatività, dell'intraprendenza e del patrimonio di valori dei futuri
cittadini di questo paese, di questa Europa, di questo pianeta.
E' morta Antonietta Mele
Ho
appreso qualche minuito fa della morte, all'età di 91 anni, dell'amica
e vicina di casa Antonietta Mele che si è spenta nella giornata di
ieri. Prima di trasferirsi nell'attuale abitazione di via Montegrappa,
Antonietta abito per molti anni nella casa paterna di via
Sabotino, proprio di fronte casa mia. Tra la famiglia Mele, i
genitori, i fratelli e le sorelle di Antonietta e quella di mia madre
c'erano profondi legami di amicizia e di solidarietà consolidati e
rafforzati nel corso di decenni. Antonietta, fra l'altro, fu la
persona che mi presentò mia moglie.
I funerali saranno celebrati oggi pomeriggio alle ore 16,30 nella
chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie. In questi momenti di
dolore mi stringo ai figli, Luigi ed Enzo, alle nuore, ai nipoti e ai
parenti tutti.
25/06/2018
Pioggia di liberi
ieri pomeriggio presso la Grancia del Vurdoj in occasione della Giornata
della conoscenza promossa dalla PubliGrafic in occasione del decennale
de Il Calabrone, periodico culturale edito dalla stessa editrice di
Gianni De Simone.
La Giornata si è aperta con la presentazione di “12 Personaggi
ed eventi di Calabria”, il secondo quaderno di una serie di
pubblicazioni dell’Università popolare che hanno lo scopo di far
conoscere personaggi del Crotonese e della Calabria, poco noti tra i
nostri giovani, ma che hanno avuto un ruolo di rilievo nazionale,
europeo e alcuni, come l’astronomo Luigi Lilio di Cirò, il padre del
calendario gregoriano attualmente in uso in tutto il pianeta,
addirittura mondiale. Stesso discorso per alcuni eventi
fondamentali per la Calabria e per il resto della penisola come le lotte
contadine nel 600, la spedizione di Garibaldi e la questione silana, la
realizzazione dei laghi silani e l’industrializzazione di Crotone e
del Crotonese che nei primi decenni del secolo scorso fecero sperare nel
decollo economico e sociale della nostra terra o il processo migratorio
che in un secolo e mezzo ha spopolato la Calabria e il Mezzogiorno, ma
che ha inciso, per certi aspetti, anche positivamente come ha spiegato
l’autore di questo capitolo, Pino Condello. Relatori per questa opera
frutto del lavoro di 12 scrittori e ricercatori della zona, oltre allo
stesso Condello, Maurizio Mesoraca, presidente dell’Upmed e autore di
una biografia di Francesco Galasso, intellettuale e antifascista
cutrese, il rettore Vittorio Emanuele Esposito, che ha ricostruito la
vita e l’opera del filosofo e scrittore Biagio Miraglia di Strongoli,
patriota e importante autore della letteratura calabrese e lo scrivente
autore del capitolo Cenni sulla costruzione dei laghi silani e
sull’industrializzazione del Crotonese.
E’ stata poi la volta del prof. Ing. Tommaso Corda che ha
presentato tre sue opere, la prima un libro dal titolo Il popolo
protagonista a Isola di capo Rizzuto che racconta di una rivolta delle
donne, un libro autobiografico, Autostop per Milano e ritorno con laurea
e il saggio Storia revolution che racconta le vicende calabresi da prima
dell’ Unità d’Italia alla base Nato. Ma non è finita qui perché
subito dopo Loredana Turco e Silvana Franco, due giovani scrittrici di
Catanzaro hanno presentato un interessante volume edito sempre da
PubliGraf dal titolo Legendabria, leggende di Calabria. La giornata è
poi proseguita con altre presentazioni e con un intermezzo musicale
della giovane cantautrice, pittrice e poetessa cutrese di origini
siciliane, vincitrice del Premio della Critica al Concorso Mia Martini
di Bagnara, ed. 2013. Per l’occasione ha eseguito il pezzo Vula, vula
che si aggiudicò l’ambito premio, composto e musicato da lei stessa.
Un talento vero, un’altra eccellenza di questa nostra terra.
Complimenti a Gianni De Simone e ai suoi collaboratori per questo
eccezionale evento e complimenti anche ai proprietari della Grancia per
l’eccellente accoglienza e per l’inappuntabile servizio.
Giuseppe Marino
Luglio
E'
morto Rocco Pasculli
Si è spento ieri a Roma, all'età di 90 anni, Rocco Pasculli. Falegname
provetto, Rocco era anche uno dei migliori carpentieri specializzati
dell'intera regione. A lui ricorrevano le varie imprese edili quando
c'erano da montare ponteggi o impalcature di particolare difficoltà.
Era anche un caro amico e un compagno di tante battaglie politiche e
sindacali. I funerali saranno celebrati domani pomeriggio, alle ore 16,
nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. In questi momenti di dolore
voglio far giungre ai figli Antonio e Pino, alle figlie, ai nipoti e ai
parenti tutti le mie più sentite condoglianze.
14/072018
E'
morto Giuseppe Rao
Addio a Gennaro Falbo
Ci ha
lasciato anche Gennaro Falbo, in questo afoso 21 luglio, all'età di 84
anni. Gennarino è uno dei tanti uomini veri che ho avuto la fortuna di
conoscere nella mia vita, un uomo che ho stimato e che mi ha stimato, un
lavoratore serio, onesto e soprattutto sempre coerente con le sue idee.
Visse la gioventù a Caccuri, paese nel quale nacque da una famiglia
contadina, poi, a una certa età, si trasferì al nord per lavoro, ma
dopo la pensione fu uno dei pochi caccuresi a fare ritorno al suo borgo.
Era ancora, come me, un comunista senza più un partito comunista, cosa
della quale discutevamo e ci rammaricavamo ogni volta che ci
incontravamo nelle nostre lunghe chiacchierate nelle quali sentivi
l'orgoglio per le proprie idee, la propria storia, il fortissimo senso
di appartenenza a una cultura e la certezza di essere nel giusto.
L'unica cosa che ci divideva la sua grande passione per la caccia, ma di
questo non abbiamo mai parlato. Ci accomunava anche il nostro lavoro di
contadino e ogni tanto ci scambiavamo notizie e piantine. Qualche anno
fa mi fece venire dal nord anche una compostiera nella quale preparo il
compost per il mio orto.
Addio, compagno Gennarino, degli uomini come te si è perso lo
stampo. Mi mancheranno tanto le nostre conversazioni, ma il tuo ricordo
mi accompagnerà sempre negli anni che mi restano da vivere.
30/072018
FRANCESCA LACARIA SI LAUREA IN GIURISPRUDENZA
La nostra
carissima amica Francesca Lacaria ha conseguito nei giorni scorsi,
presso l'Università della Magna Graecia, la laurea in giurisprudenza.
Francesca raggiunge un importante traguardo che sarà di sicuro il
trampolino di lancio per una brillante carriera forense che le auguriamo
di cuore. Alla neo dottoressa, al carissimo Antonio e a Maria, splendidi
genitori della splendida Francesca, gli auguri più belli e più
affettuosi da parte mia e della mia famiglia. Ad maiora,
dottoressa.
08/08/2018
GIANNI CUPERLO AL PREMIO CACCURI
Cuperlo è uno dei politici più acuti e lungimiranti nel
panorama della sinistra italiana, oltre che fine intellettuale e persona
onesta e garbata. Nel corso della stessa serata saranno presenti i tre
finalisti dell'edizione 2018, Ferruccio De Bortoli, Tiziana Ferrari e
Nicola Gratteri, mentre nella serata finale del 10 è previsto un
intervento di Massimo Cacciari.
Molto apprezzati anche gli interventi dei tre
finalisti, Tiziana Ferrario, Ferruccio De Bortoli e del procuratore
Nicola Gratteri stimolati da Michele Cocuzza, già giornalista Rai,
conduttore del TG2 e di altri importanti programmi televisivi.
I contributi dei tre finalisti hanno spaziato dalla
condizione della donna nell’America di Trump con la bravissima Tiziana
Ferrario, ex conduttrice del TG1 rimossa dalla direzione berlusconiana
del primo tigi italiano, allo stato della giustizia in Calabria,
ai problemi di un paese indebitato come il nostro che, come ha ricordato
Ferruccio De Bortoli, spende miliardi di euro per rifinanziare il suo
debito pubblico e che merita di essere governato saggiamente. Molto
apprezzato l’intervento di Nicola Gratteri che si è detto molto
soddisfatto dello stato della giustizia in Calabria e del livello di
professionalità, competenza e dedizione degli inquirenti calabresi e
della nostra polizia giudiziaria. Dopo aver elogiato la preziosa
collaborazione e la disponibilità del ministro Oralando che gli ha
fornito tutto quanto richiesto, da un discreto numero di sostituti e
mezzi adeguati per la polizia giudiziaria, ha ricordato i tanti successi
del lavoro di questa formidabile squadra, l’enorme quantità di
sequestri di stupefacenti, i colpi inferti alle organizzazioni criminali
e l’autorevolezza della nostra magistratura e della nostra polizia
giudiziaria nel consesso europeo. Da quella persona onesta e
garbata che è, ha presentato sempre tutto ciò non come un suo
esclusivo merito, anche se la sua esposizione mediatica potrebbe farlo
credere, ma come il frutto del lavoro di tanti bravissimi, giovani
procuratori, polizia e carabinieri, affermazioni che hanno suscitato un
fortissimo consenso del pubblico che ha applaudito calorosamente le
nostre forze dell’ordine.
Nel corso del suo intervento ha avuto anche modo di
esprimere le sue perplessità sulla eventuale istituzione della procura
europea sottolineando l’efficienza della nostra legislazione anti
mafia che ci siamo conquistati con fatica e che non può essere
omologata a quella di altri paesi europei non interessati dal fenomeno
mafioso o, quantomeno, non come l’Italia. Insomma una serata nella
quale tutti i protagonisti hanno volato alto come succede sempre al
Premio Caccuri che si va sempre più imponendo come uno dei fenomeni
culturali più vivi e frizzanti nel panorama nazionale.
Peppino
Marino
Gratteri vince il Premio Caccuri e Cacciari prova a
disegnare una nuova Europa
Nicola
Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, ha vinto l'edizione
2018 del Premio Caccuri col libro
"Fiumi d'oro - Come
la 'ndrangheta investe i soldi della cocaina nell'economia legale".
Il giudice di Gerace l'ha spuntata su Ferruccio De Bortoli, giornalista,
due volte direttore del Corriere della Sera e Tiziana Ferarrio, ex
conduttrice del Tg1 rimossa dall'incarico dal direttore Minzolini, poi
condannato per questo provvedimento. Al di là del valore del
volume che contribuisce a farci conoscere meglio i meccanismi illegali
attraverso i quali le mafie accumulano patrimoni milionari, la giuria
avrà forse inteso premiare anche l'impegno notevole del
procuratore nella lotta contro questo cancro che avvelena la vita
politica, economica e sociale e costituisce un freno allo sviluppo del
nostro territorio.
L'edizione 2018 passera agli annali anche come quella nella quale
Gianni Cuperlo e Massimo Cacciari hanno dato un loro prezioso contributo
di idee per la ricostruzione di una sinistra capace di capire
i grandi problemi di un mondo globalizzato e di un'Europa che è sempre
più quella della burocrazia e della finanza e sempre meno l'Europa dei
popoli. In particolare, a una domanda dell'intervistatrice
sull'appello per salvare lì Europa contro il sovranismo promosso
e firmato con altri intellettuali come Enrico Berti, Michele Ciliberto,
Biagio de Giovanni, Vittorio Gregotti, Paolo Macrì, Giacomo Manzoni,
Giacomo Marramao, Mimmo Paladino, il filosofo ex sindaco di Venezia ha
detto che l'obiettivo non è quello di raccogliere molte firme, ma
promuovere in ciascuno di noi una riflessione sul destino di un'Europa
che è vicina al naufragio e che "il nostro Paese sta attivamente
cooperando a questo naufragio" per cui l'unica speranza per noi per
non diventare una qualsiasi provincia del mondo è quella di collaborare
a costruire un'unità politica europea. L'Europa è stata
costruita male e non potrà essere quella che abbiamo conosciuto fin
ora, ma bisogna essere anche consapevoli che senza questo spazio comune
e politico fallirà anche lo spazio economico e commerciale comune e
rimarrà solo l'euro. Per questo non c'è un'alternativa al rilancio
dell'idea dell'Europa e alla sua costruzione reale. "I governati,
dopo la fine della terza guerra mondiale e la caduta del muro di
Berlino, ha proseguito il filosofo politologo, sono stati totalmente
succubi culturalmente dell'andazzo elogiando la globalizzazione, la
mobilità, la novità straordinaria del lavoro precario, la bellissima
opportunità di cambiare spesso lavoro, tutti a seguire Blair, senza
capire che se la globalizzazione è il nostro destino e che per questo
è necessaria la costruzione europea, grandi spazi nei quali
muoversi, all'interno di questo processo occorreva prevederne le
ricadute, chi "sarebbe finito sotto le ruote del carro del
destino" e stritolato, sia cittadini che paesi interi. Purtroppo la
sinistra europea ha mostrato di non conoscere i processi e di non averli
saputi guidare e accompagnare. Per questo è necesario un rilancio di
una sinistra che sappia rùiprendere la testa di quei movimenti che sono
stati gli artefici della nascita dell'Europa. Un contributo davvero
interessante quello di Cacciari che, purtroppo, non possiamo riportare
integralmente, ma che è valsa davvero la pena ascoltare.
13/08/2018
Il Viaggio nella Memoria di Luigino Ventura
E' stato davvero un piacere e un onore far da relatore, ieri pomeriggio,
nella corte del palazzo ducale dei Cavalcante, alla presentazione del
volume "Viaggio nella memoria - Caccuri tra immagini, ricordi e
suggestioni", un libro di foto storiche curato da Luigino Ventura,
presidente della Fondazione Terzo Millennio che si avvale di una
presentazione del sindaco di Caccuri, Marianna Caligiuri, di un
contributo del prof. Silvio Mastrocola dell’Università Suor Orsola
Benincasa e della dottoressa Anna Cantafora, presidente della Società
Dante alighieri di Crotone, tutti al tavolo dei relatori insieme al
curatore dell'opera. Quest'ultima fatica del
bravo Luigino, come ho avuto modo di far rilevare nel corso del mio
intervento, oltre al valore emozionale, alle toccanti sensazioni che si
provano nel rivedere fatti, personaggi, riti, costumi del nostro recente
passato, dei primi decenni del XX secolo e oltre, ha, come tutti i libri
di questo genere, un importante valore storico poiché ogni singola foto
rappresenta un frustulo, un frammento del passato che si incastra come
la tessera di un mosaico nella nostra storia finendo per dar vita a una
sorta di diario del nostro passato, un vero e proprio "pieno",
ossia un documento attendibile e sufficientemente attendibile per la
ricerca storica e etno antropologica.
A introdurre il dibattito è stato lo stesso autore che si
è soffermato brevemente sul lavoro di promozione della cultura e di
recupero dei monumenti della Fondazione e suo personale negli ultimi
vent’anni e ha illustrato brevemente il contenuto del libro. A seguire
c'è stato l'intervento del sindaco Marianna Caligiuri, quindi
l' interessante contributo del prof. Mastrocola sempre presente, col suo
entusiasmo e col suo attaccamento alle antiche radici caccuresi, alle
iniziative della Fondazione. Il docente universitario ci ha fatto notare
come la storia ci passi accanto e spesso non ce ne accorgiamo, una
storia che spesso la fotografia riesce a fissare consentendoci di
fruirne anche in futuro. Ha proseguito poi mettendo in evidenza la
rinascita culturale del paese negli ultimi quarant'anni. Concludere il
dibattito è toccato alla dottoressa Cantafora che ha ringraziato
Ventura per averla coinvolta, unitamente alla società che presiede, in
questo processo di riscoperta di Caccuri. Ha poi esaltato il valore del
libro che non è solo una serie di fotografia, ma cultura, concentrato
della nostra cultura, un modo di riscoprire e tramandare la nostra
peculiare cultura, un modo per presentare noi stessi, il nostro passato,
la nostra vita. Ha poi concluso invitando i giovani a far tesoro del
passato e ad amare la nostra lingua perché la nostra lingua italiana è
potenzialità. " Cerchiamo di essere meno provinciali, ha concluso:
quando si parla tra italiani si parla italiano: basta con l'abuso
dell'inglese, l'inglese lo si parla quando siamo con gli inglesi, ma
quando siamo tra parliamo italiano." A me non rimane che rinnovare
i miei complimenti e i miei ringraziamenti all'infaticabile Luigino,
alla sorella Franca e al cognato Ernesto che lo supportano con amore e
competenza in tutte queste interessanti iniziative.
Si
è spenta questa mattina, all'età di 87 anni, Gelsomina Aggazio detta
Gesina. La notizia mi ha provocato una profonda tristezza. Gesina è una
di quelle persone che conoscevo da sempre, vicina di casa, donna gentile
e discreta. Fino a qualche anno fa quasi ogni volta che mi
affacciavo sul balcone di casa mia la vedevo sul suo balcone intenta a
spendere la biancheria o semplicemente a contemplare il paesaggio. A
volte si scambiava qualche parola ed era un vero piacere conversare con
questa donna garbata, sensibile, gradevole perfino nel tono della voce.
Da un paio d'anni mi capitava di vederla sempre più raramente. Ora so
che affacciandomi non incontrerò più il suo sguardo, ma il ricordo
resterà imperituro. In questo momento di grande dolore sono vicino a
Rocco, a Caterina, a Paolo, all'amico Giovanni Marasco e ai nipoti ai
quali voglio far giungere le mie più sentite condoglianze. I funerali
saranno celebrati domani alle ore 16,30 nella chiesa di Santa Maria
delle Grazie.
ADDIO A AGATA LACARIA (AGATINA)
Si è spenta oggi, all'età di 98 anni, Agata Lacaria (Agatina). Con lei
se ne va una delle ultime persone che venendo al mondo 68 anni fa ho
trovato nel mio rione e con le quali ho praticamente trascorso la
mia intera esistenza. Una figura di riferimento, una persona brava,
discreta, saggia, educata e garbata, una maestra che insegnava la vita
senza accorgersene e senza volerlo, con l'esempio, l'umiltà, la
gentilezza. Per trentasette anni, tutte le mattine, puntualmente,
andando al lavoro nella scuola a pochi passi dalla sua abitazione, la
incontravo davanti casa in via Principessa di Piemonte intenta in
qualche faccenda e la salutavo con un "Buongiorno" al quale
faceva seguito il suo "Buongiorno e salute." Spesso si
scambiava qualche parola e allora c'era sempre da imparare. Purtroppo
erano molti mesi, da quando le condizioni di salute non le consentivano
più di uscire di casa e sedersi sull'uscio che non ci scambiavamo il
consueto saluto. Ora so che non sarà più possibile, ma non per questo
dimenticherò questo faro di educazione e di gentilezza. Porgo
le più sentite condoglianze ai figli, ai nipoti e ai parenti tutti. Addio,
cara Agatina, chissà se ricostruirete il tripode con tua sorella Anna
Maria e con Maria 'a Guglierma?
14/09/2018
ZAGARISE CITTA' DELL'OLIO E DELLA BIRRA
Nel corso della mattinata i corsisti hanno avuto modo di
visitare la chiesa del SS; Rosario col suo pregevole portale in bronzo
istoriato con bassorilievi che hanno come soggetto l'ordine domenicano,
la torre normanna che risale al periodo compreso tra il XIII e il XIV
secolo, la chiesa di Santa Maria Assunta col portale a sesto acuto e il
rosone a 16 raggi e il museo dell'olio all'interno di un antico frantoio
ristrutturato. Purtroppo l'inclemnza del tempo non ci ha consentito di
visitare la cascata del campanaro, una delle più belle della provincia.
E' impressionante la quantità e la qualità delle opere d'arte, dei
monumenti, delle bellezze paesaggistiche e ambientali, delle eccellenze
agro - alimentari di questa nostra regione che, spesso, anche noi
calabresi colpevolmente ignoriamo. Basti pensare ad esempio, proprio a
questa eccellente birra della quale, fino a qualche mese fa, anch'io ignoravo
l'esistenza o al passito di Saracena, ai surgelati calabresi, alla
liquirizia, ai liquori, all'olio extra vergine, ai prodotti dolciari,
tutte risorse da valorizzare, pubblicizzare e inserire nelle grandi
catene della distribuzione come volano per il decollo della nostra
economia. Un plauso a Maurizio Mesoraca, presidente dell'UPMED e agli
altri amici che ci hanno dato l'opportunità di conoscere meglio questo
nostro paese calabrese.
ADDIO A COMARE SERAFINA RAO
Ho appreso per caso, pochi minuti fa, a funerali già celebrati, la
triste notizia della scomparsa della cara Serafina Rao. Io e la mia
famiglia eravamo profondamente e affettuosamente legati
a comare Serafina, sia per via di un Sangiovanni di battesimo che aveva
visto mia madre madrina di una sua sorella, sia perche era una
donna che si sapeva fare amare e rispettare da tutti per la sua bontà,
la sua gentilezza, la sua discrezione, la sua saggezza. Negli anni i
rapporti si sono intensificati perchè spesso si rivolgeva a me per il
disbrigo di piccole pratiche burocratiche, per le quali mi ringraziava
esageratamente e a lungo a testimonianza della sua sensibilità e della
sua discrezione alla quale, evidentemente, rivolgendosi a me, pensava di
fare violenza. La scomparsa di persone così belle, così umili,
eppure così grandi lascia davevro un vuoto incolmabile. In questi
frangenti di grande dolore sono vicino al figlio, ai nipoti e ai parenti
tutti ai quali voglio far giungere le mie più sentite
condoglianze.
Addio, comare Serafina, sono felice e orgoglioso di averti
conosciuto e di esserti stato amico assieme a mia madre, mia moglie e
tutta la mia famiglia. Riposa in pace.
ADDIO A EMILIO SPERLI'
Ho voluto ricordarlo con questo breve video tratto da un
suo memorabile intervento al Congresso della nostra Sezione del
1986.
Addio, Emilio, un saluto col pugno chiuso.
CICCO SIMONETTA IL CALABRESE DELLA GRANDE MILANO
E' stato un bel convegno quello organizzato dall'Associazione calabro
Lombarda in collaborazione con la Regione Calabria, nelle sale del
castello di Caccuri e che ha visto, nella giornata odierna, la presenza
di sindaci della zona, associazioni culturali, storici e studiosi locali
e di numerosi cittadini. Presenti fra gli altri, oltre al sindaco di
Caccuri Marianna Caligiuri che ha portato il saluto del comune
ospitante, quello di Cerenzia Giovanni Frontera, il sindaco di Cirò, il
sindaco di Carfizzi Carmine Maio, il presidente dell'Università
popolare del Mediterraneo Maurizio Mesoraca e altre personalità.
Dopo l'introduzione di Alessandro Garofalo, ex presidente
dell'Associazione organizzatrice e del sindaco Caligiuri, il presidente
in carica, Salvatore Tolomeo, ha spiegato le motivazioni e le finalità
del convegno dal significativo titolo "Cicco Simonetta, il
Calabrese della grande Milano" ovvero il caccurese che nel XV
secolo seppe rendere illustre, prospera e ben governata la
capitale del Ducato sforzesco nella sua qualità di Segretario,
Cancelliere e Primo ministro di Francesco Sforza in ciò coadiuvato da
una schiera di parenti e corregionali chiamati in Lombardia e inseriti
in vari posti chiave della macchina dello stato a testimonianza che,
anche a quei tempi, i calabresi emigravano e sapevano dare, come oggi,
un contributo determinante al progresso economico, sociale e politico di
altre contrade d'Italia.
Di emigrazione hanno parlato a lungo anche il sociologo
Carmelo Carabetta che ha spiegato come l'emigrazione non sia un fenomeno
negativo, ma lo diventa quando non è spontanea, quando si è costretti
a emigrare perché qualcuno ci ha voluto poveri come insegna la storia
dell'Italia unitaria, concetti ripresi anche dal consigliere regionale
con delega all'emigrazione Orlandino Greco.
La relazione storica sulla figura dell'illustre politico
caccurese è stata affidata al sottoscritto. Chi volesse leggerla
la trova a questo link:
../LAVORO/SIMONETTA/RELAZIONE SIMONETTA 2018 ULTIMA VERSIONE.docx
ADDIO A FRANCESCO PIRRO
Ho
appreso questa mattina,con tristezza, la notizia della decesso di
Francesco Pirro, Franco per gli amici,che si è spento ieri mattina a
Crotone all'età di 68 anni.
Originario di Tarsia, viveva da alcuni decenni a Caccuri
dove aveva prestato servizio come appuntato dei carabinieri e dove si
era fatto rispettare e amare per lo scrupolo, ma anche per
l'equilibrio, la sobrietà e il senso di umanità che
contraddistinguevano il suo impegno nella tutela della legalità e
dell'ordine pubblico. Un figlio di questa terra, un servitore dello
Stato che Caccuri accolse come uno dei suoi migliori cittadini tanto che
Franco decise di investirci la propria vita. In questi
momenti di dolore mi sento particolarmente vicino alla vedova, al
figlio, il carissimo amico Attilio, alla figlia Giulietta e ai parenti
tutti. Addio, appuntato Pirro e che la terra ti sia lieve.
Ancora una giornata di
grande tristezza quella di oggi per la perdita di un amico fraterno e un
compagno carissimo. Angelo Loria, una delle persone più belle di questo
nostro paese, si è spento questa mattina alle 5 nella frazione di Santa
Rania nella quale risiedeva con la sua splendida famiglia, all'età di
85 anni. Ho provato un grande dolore, qualche ora fa, quando l'ho visto
disteso, sereno quasi sorridente come
lo fu per tutta la vita, nella bara e mi è difficile pensare che non lo
incontrerò più. Mentre scrivo queste note riaffiorano alla mente
migliaia di ricordi, le mille battaglie combattute assieme a quest'uomo
leale, coerente, autorevole, equilibrato, per strappare qualche giornata
di lavoro in più per gli operai forestali, per realizzare la rete di
strade interpoderali attorno a Santa Rania e nelle altre contrade
caccuresi e alcune indispensabili infrastrutture civili nella popolosa
frazione di Caccuri, la sua grande capacità di mediazione che gli
conferiva prestigio, autorevolezza, il rispetto e la stima dei compagni
e di noi giovani amministratori degli anni '80, ma anche degli avversari
politici e delle controparti con le quali ci scontravamo. Quando le
difficoltà sembravano insuperabili, spesso era proprio il sorriso, la
pacatezza, la parola sensata del caro Angelino che sbloccavano la
situazione. E quando in molti, dimentichi di quell'esaltante stagione
presero altre strade, Angelino fu sempre al nostro fianco col suo
sorriso, la sua dolcezza, il suo equilibrio, la sua saggezza a darci
sostegno e solidarietà. Grazie, compagno Angelino per avermi insegnato
tantissime cose e che la coerenza e la lealtà sono virtù
preziosissime. Addio, ti abbraccio per l'ultima volta, ma ti porterò
per sempre nel cuore e nella mente.
31/12/2018
Dopo
Malarazza, il musicol sul brigantaggio di qualche anno fa, ancora
un'opera molto interessante del duo Franco Foglia - Domenico Marini, i
due amici commediografi cerentinesi che, assieme a un collaudato gruppo
di attori del luogo, riescono a mettere in scena lavori pregevoli, mai
banali e ricchi di messaggi che colpiscono e fanno riflettere.
Radio Ribelle, il nuovo musicol andato in scena nel teatro
E. Marini di Cerenzia sabato 29 e domenica 30 dicembre, nasce
dall'amore di Franco Foglia, ex animatore negli anni '80 di una delle
prime radio libere che nascevano come funghi dopo la liberalizzazione
delle frequenze, grazie all'entusiasmo e al desiderio di libertà
e di relazionarsi col mondo e con la società dei giovani del posto, ma
anche in tutta l'Italia, per questo portentoso strumento che nei
decenni ha saputo tenere testa validamente alla televisione, ma anche
agli altri mezzi di comunicazioni, compreso internet.
La trovata geniale è consistita nel coniugare
brillantemente "la voglia di volare", di librarsi nel cielo,
di mettersi in comunicazione con gli altri e al servizio degli altri
che contagiava in quegli anni i giovani che facevano la radio, con il
grave handicap di uno di questi ragazzi inchiodato su di una sedia a
rotelle che, più degli altri, cerca di realizzarsi, di crearsi una
ragione di vita, coltivando la passione smodata per l'invenzione di
Marconi. Così Marco, lavorando tenacemente per costruirsi una
trasmittente, con l'aiuto di un gruppo di amici, riesce a mettere in
onda una serie di trasmissioni di successo. Ognuno di loro, però, ha i
suoi problemi, le sue frustrazioni, compreso lo stesso Marco che si
vede rifiutare da una ragazza che si era innamorata di lui seguendolo
su Radio Ribelle quando si trova davanti un disabile su di una sedia a
rotelle. Sarà la passione per la radio, comunqnue, a guarirlo, a
fargli recuperare l'uso delle gambe e a ritrovare l'amore della ragazza
che, pentita del suo comportamento, torna da lui credendolo ancora
paralitico e che rimane piacevolmente folgorata dal
"miracolo" che ha fatto di Marco un ragazzo guarito nel
fisico e nel morale.
La trama principale è solo un pretesto per intrecciarvi
altre storie come quella dell'emigrazione di uno dei giovani, quella di
Peppino Impastato, giovane comunista, fondatore di Radio Aut,
giornalista impegnato contro la mafia che lo uccide in una notte di
maggio del 1978, quella di Rino Gaetano, la questione femminile e altro
ancora. Bellissima la parodia del Maurizio Costanzo Show nella quale un
bravissimo imitatore di Castelsilano dà vita a personaggi come lo
stesso Costanzo, Camilleri, Troisi, Benigni, Renato Zero e Lucio Dalla.
Insomma uno spaccato assai interessante degli anni '80. Bravissimi
tutti gli attori, da Michele De Paola che veste i panni di Marco a
tutti gli altri, ragazzi e ragazze dei quali Cerenzia può andare
fiera. Impeccabile come sempre la regia e la cura meticolosa nella
scelta dei brani musicali. Un grazie di cuore a Franco, a Domenico e a
questi bavi ragazzi che ci hanno regalato un altro piccolo, grande
capolavoro e un augurio di buon lavoro e di felice anno nuovo a tutti
loro.