Il cinema a Caccuri
                                                                                             

 

La nascita del primo locale per proiezioni cinematografiche a Caccuri risale alla metà degli anni ’20 (1924)  quando i cugini Pietro De Mare e Francesco Marino, con una pionieristica macchina a manovella arrabattata alla meglio proprio da poliedrico Pietro De Mare, stagnino, fonditore e meccanico valente, cominciarono a proiettare cortometraggi senza sonoro in un locale di via Misericordia (ex bottega  Fazio). La piccola sala era illuminata a gas acetilene grazie ad un impianto realizzato dal giovane Pietro, grande invalido della recente guerra, in collaborazione col padre Saulle. Fu proprio l’impianto a gas che scoppiò una sera provocando il  panico fra gli spettatori che non si azzardarono più a mettere piede nel locale.  Questa prima esperienza ebbe vita breve anche perché Francesco Marino emigrò in Argentina e non fece mai più ritorno a Caccuri, mentre Pietro De Mare, sposatosi con una ragazza di Savelli, abbandonò anch’egli il paese natio.  

 

                                                              
                                  Francesco Marino e la sorella Cristina                          Pietro De Mare

 

Ci vollero circa una quindicina d’anni prima che si tentasse di ripetere una esperienza del genere.  Domenico Sellaro e Luigi Antonio Quintieri, alla fine degli anni ’30, acquistarono un proiettore usato ed aprirono il loro cinema (ancora muto)  in via Salita Castello, nell’attuale casa Sperlì. Anche questo secondo tentativo di portare in paese la grande invenzione dei fratelli Lumière ebbe vita breve a seguito delle varie guerre del tempo e della miseria che impediva ai Caccuresi di trovare i soldi per il biglietto.

Nel 1948, forse proprio per assecondare la voglia di svago e di divertimento che animava i Caccuresi, così come tutti gli altri Italiani che avevano fretta di dimenticare gli orrori della guerra, Vincenzo Aiello, Salvatore Durante e Luigi Antonio Quintieri fondarono una società, acquistarono un proiettore sonoro della Microtecnica di Torino ed aprirono il nuovo cinema in via Murorotto, in un locale di proprietà del Durante. La sala, in piano, poteva ospitare 140 spettatori seduti su sgabelli di legno che saranno poi regalati alla parrocchia quando, nel 1957, il cinema chiuse i battenti soppiantato dalla miseria ancora diffusa e dall’avvento della televisione.  

 

  I locali del cinema Durante in via Murorotto
                         

Assistere alla proiezione di un film nei tre giorni settimanali nei quali erano previsti gli spettacoli (giovedì, sabato e domenica) non era cosa semplice poiché la proiezione veniva spesso interrotta dai frequenti black out della vecchia linea del Lese la cui centrale non riusciva più ad alimentare adeguatamente Caccuri, Cerenzia e Castelsilano.  



 
La vecchia centrale idroelettrica del Lese

I films che all’epoca facevano cassetta erano quelli di cappa e spada, le commedie, ma anche i drammoni strappalacrime e le parodie del melodramma italiano. Una delle ultime pellicole proiettate nel vecchio cinema caccurese fu “Il brigante Musolino”, un film sulla vita del celebre fuorilegge calabrese diretto da Mario Camerini ed interpretato da Amedeo Nazzari, Silvana Mangano, Luigi Pavese, Rocco D’Assunta e Edoardo Spadaro.  L’opera era stata girata in gran parte, qualche anno prima, nella primavera del 1950, proprio a Caccuri.

     
                                                                       
Alcune sequenze del film di Camerini                     

 

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