Una delle tante "ricchezze" che stiamo, purtroppo, dilapidando giorno
dopo giorno, era costituita dal vasto patrimonio di toponimi che i nostri
antenati ci avevano lasciato in eredità. Le cause di questa
"dismissione" sono tante e variano dall'urbanizzazione selvaggia con
la conseguente devastazione del territorio, alla cosiddetta
"modernità", allo scarso attaccamento alla propria cultura,
all'evoluzione del linguaggio e delle forme di comunicazione.
Fino
a qualche decennio fa esistevano centinaia di toponimi per indicare anche
piccolissime porzioni del nostro territorio, a ridosso del centro abitato e
nelle campagne circostanti. I nostri avi avevano assegnato un nome ad ogni
fazzoletto di terra dando vita ad una sorta di "rete cellulare" ante
litteram, praticamente una ripartizione in "celle" del territorio.
Ciò consentiva di individuare immediatamente, con precisione assoluta, anche
porzioni di terreno dell'estensione di poche decine di metri quadrati. Oggi,
purtroppo, molti di questi toponimi sono scomparsi dal linguaggio comune e di
alcuni si è persa perfino la memoria.
Per evitare che di
questo patrimonio culturale si perda ogni traccia, ho pensato, attraverso questa
pagina, di custodire quanto meno ciò che ancora rimane nella memoria mia e di
qualche anziano e cercherò di spiegare, se mi riesce, almeno per alcuni
toponimi, la loro origine e il loro significato.
I toponimi nel centro abitato e nelle immediate vicinanze
Rione Croci e Parte
Origine e significato dei
toponimi
1) Serra Ranne
(Sera Grande)
Una delle tre
colline intorno a Caccuri. Delimita a nord il centro abitato e
sovrasta il rione Parte
Il nome deriva dalla spagnolo (Sierra) ed è denominata "grande" in
contrapposizione alle altre due.
2) Ponte ' ra Parte
E'
il ponte sul Cucinaro, nei pressi dell'omonimo rione caccurese.
3)
Sguigliu
Burrone
a valle della strada provinciale nel tratto compreso tra la Santa Croce e il
Ponte della Parte
4)
Cucinaru
E'
il ruscello che, scendendo da Sambuco, attraversa la Valle del Papa prima di
confluire nel torrente Matasse.
Con il nome
Cucinaru si indica anche il fosso copreso tra l'ex mattatoio e il ponte
della Parte.
5) Pagliera
Fienile
del barone Barracco ricavato nell'antica chiesa di San Marco, attualmente
abitazione privata denominata
"Villa
San Marco".
6)
Curba 'e Gesumina (Curva di Gelsomina) -
Il
toponimo ha origine dal fatto che nella località era ubicata la casa
della signora Gelsomina Sellaro
7)
Nuzziata (Annunziata)
Piccolo
appezzamento di terreno sul quale si ergeva la collina dell'Annunziata (il
luogo dove sorge attualmente piazza Annunziata. Il nome del toponimo
deriva dal fatto che, prima delle leggi eversive della feudalità,
proprietaria del terreno era la Congregazione dell'Annunziata. Alcuni
rinvenimenti di ossa umane, risalenti ai primi anni '50 dello scorso secolo,
farebbero pensare all'utilizzazione di parte del terreno come cimitero, nel
quale venivano seppelliti, presumibilmente, i confratelli della congregazione.
L'ipotesi trova riscontro nel testo della canzone " ' A disperata" nei
versi " E si la vo' virire 'natra vota - e' alla cappella re la
Nuzziata"
8) Vallune (Vallone)
Il
toponimo identifica il breve tratto del ruscello Cucinaru ( detto appunto
"Vallune" ) antistante l'ex matattoio, dalla cascata
alla "pagliera", l'attuale Villa san Marco.
9) Cancellu 'e ra villa
Il nome di questo
toponimo è chiaro e non ha bisogno di ulteriori precisazioni, se non che ha
origine negli ultimi decenni del XIX° secolo, quando fu riedificato il
castello e il parco annesso.
10)
Calvariu
E'
il luogo, in via XIV Maggio, nello spiazzo antistante l'abitazione di Antonio
Lacaria, dove sorgeva il
Calvario
demolito, inspiegabilmente, negli anni '70 dello scorso secolo
11)
Petraru
Luogo
pietroso, per il fatto che nella zona esistevano diverse formazioni rocciose. Il
toponimo identifica il terreno sul quale
sorsero la palestra della scuola elementare (campicello scolastico) e le
abitazioni sottostanti via Adua.
12) Filezzi
E' il luogo nel quale
era situato un antico insediamento rupestre, praticamente, l'antichissima
Caccuri. I nostri antenati infatti, vivevano nelle grotte scavate nell'arenaria
sulle falde della collina sulla quale sarebbe stato poi edificato il Castello.
Alcune di queste grotte furono abitate fino agli ultimi decenni del XIX secolo,
come attestano, fra l'altro, anche alcuni atti dello stato civile del
Comune. Filezzi si trova sul lato sud del centro abitato, tra il centro storico
e il Campo.
13) Santu Ligoriu (San
Liborio)
Piccolissimo appezzamento di
terreno nel rione Croci compreso tra le attuali abitazioni del webmaster, di
Bruno de Rose, del prof. Baldasarre De Marco e del prof. Giuseppe Silletta. Nel
terreno esisteva anche una sorgente di acqua potabile (' U canale 'e Santu
Ligoriu) alla quale si riforniva, fino agli anni '40 dello scorso secolo, prima
della realizzazione della rete idrica, la popolazione del nuovo rione
Croci. Tale fonte di approvvigionamento venne poi abbandonata a seguito
della costruzione di una fossa biologica a monte della
sorgente. L'aver chiamato con il nome del santo protettore dei malati di
calcolosi renale un luogo dove sorgeva una fontana farebbe pensare a presunte
proprietà terapeutiche delle acque di quella sorgente.
14) 'U Campu
Vasto
appezzamento di terreno di proprietà di don Antonio Ambrosio. E' il terreno sul
quale è sorto in seguito il rione omonimo e sul quale vennero poi costruiti
l'ufficio postale e il Centro sociale.
15) Cancellu 'e ru
Pratu -
Era
il luogo ove era situato il cancello d'ingresso al fondo Prato, di proprietà
del dott. Vincenzo Ambrosio prima che la zona venisse edificata a
partire dal 1956. Il cancello del prato si trovava verso la metà dell'attuale
viale Regina, più o meno all'altezza dell'ingresso dell'attuale negozio di
fiori.
16) Pratu
Fondo di proprietà
del dott. Domenico Ambrosio, edificato a partire dal 1956. Era compreso tra la
parte vecchia del rione Croci, il Campo e il Convento.
17) Trempa 'e ri
cavalli -
E'
un burrone compreso tra l'attuale ufficio postale e il centro sociale. Il nome
del toponimo trae origine dal fatto che, lungo la scarpata, venivano
scaraventati asini, muli e cavalli che morivano per malattia o per vecchiaia e
le loro carogne abbandonate agli animali selvatici
perchè le spolpassero.
18) Portiulu 'e ri
venti (Portello dei venti)
E' uno squarcio di una
decina di metri nel crinale della Serra Grande con al centro una stupenda
formazione di recente orrendamente deturpata a seguito della realizzazione di
incomprensibili lavori di consolidamento. Il nome deriva dal fatto che
attraverso questa portella passano i venti di tramontana che raggiungono il
paese, altrimenti fermati dalla Serra Grande.
I toponimi nel centro abitato e nelle immediate vicinanze
Centro
storico e dintorni
1)
Rupa
E' la roccia a strapiombo
sulla quale è stato edificato il rione Pizzetto e si affaccia sulla vallata
delle Monache, attraversata dal torrente Matasse.
2)
Trabbuccu
Toponimo curioso che
identifica una zona del rione Iudeca un tempo abitata dal sottoproletariato
urbano.
3)
Ortu 'e ru Biunnu. (Orto del biondo)
Terreno di proprietà
del signor Luigi Ventura, detto il Biondo. E situato nella parte immediatamente
sottostante lo slargo antistante il bar Mercuri che si suole denominare
"piazza", ma al quale nessuno, curiosamente, ha mai pensato di dare un
nome.
4) Sguigliu
E' un ripido burrone nelle
immediate vicinanze del Ponte della Parte lungo le cui pareti spuntano massi
appuntiti.
5)
Ortu 'e Carramatu
(Orto di
Carlo Amato) - E' la zona a valle della strada provinciale nel tratto tra lo
Sguiglio e la piazza. Prende il nome del proprietario, Carlo Amato, il
padre di Maurizio Amato, conosciuto come Maurizio 'e Carramatu.
6)
Portapiccula (Portapiccola)
Il toponimo
indica la zona nella quale sorgeva, anticamente, una delle tre porte che si
aprivano nella cinta muraria caccurese, appunto la Porta piccola, sul lato est
del paese provenendo da Vignali.
7)
Cancellu 'e ra villa.
E' il cancello della
villa Barracco, attualmente villa comunale, rimasto al suo posto (almeno come
toponimo, anche se il cancello, di fatto, non esiste più da almeno 60 anni.
8) Cerza 'e Parapattu
o curba 'è Parapattu
E' una semicurva
della strada provinciale, posta tra la Santa Croce e il ponte della Parte.
Proprio nel centro sella stessa, fondo alla metà degli anni '60 c'era una
grossa quercia la cui ghianda veniva raccolta dal signor Salvatore Secreto,
soprannominato "Parapattu" che diede il nome al l luogo.
9)
Pizzu 'e ra villa
E' la
rientranza della villa comunale nel tratto tra la Santa Croce e il
"Belvedere". Il toponimo, probabilmente sta a significare che il quel
posto la rientranza forma il vertice (pizzu) di un piccolo triangolo.
10) Menza luna
Era un
suggestivo spuntone roccioso, proprio a ridosso della torre del castello,
spianato nei primi anni '70 dello scorso secolo. La baronessa Giulia Barracco,
in occasione della costruzione della torre, aveva fatto murare un catino
turchino che serviva da abbeveratoio per gli uccelli, proprio sulla punta della
roccia che, da lontano, faceva pensare al primo quarto di luna, da cui l'origine
del toponimo.
11)
Macchjia 'e ru castellu
E'
la zona compresa tra la chiesa di Santa Maria delle Grazie e il castello, in
pratica la parte più a monte dell'attuale via Salita Castello. La denominazione
"Macchjia" farebbe pensare ad una origine molto antica del toponimo,
quando la zona, probabilmente a ridosso del vecchio castro bizantino, non
era ancora stata edificata.
12)
Stallone
Era la scuderia del barone Barracco e corrisponde
all'attuale abitazione del signor Nicola Talarico,
13)
Mururuttu (Murorotto)
E' la zona est dell'antica cinta muraria nella
parte più bassa dall'abitato. Il nome deriva dal fatto che, nella seconda metà
del XVIII° secolo, le antiche mura, nel tratto in questione erano, praticamente
crollate.
14)
Petraru -
Luogo
pietroso, per il fatto che nella zona esistevano diverse formazioni rocciose. Il
toponimo identifica il terreno sul quale
sorsero la palestra della scuola elementare (campicello scolastico) e le
abitazioni sottostanti via Adua.
15) Filezzi
E'
il luogo nel quale era situato un antico insediamento rupestre,
praticamente, l'antichissima Caccuri. I nostri antenati infatti, vivevano
nelle grotte scavate nell'arenaria sulle falde della collina sulla quale sarebbe
stato poi edificato il Castello. Alcune di queste grotte furono abitate fino
agli ultimi decenni del XIX secolo, come attestano, fra l'altro, anche
alcuni atti dello stato civile del Comune. Filezzi si trova sul lato sud del
centro abitato, tra il centro storico e il Campo.
16)
Pavia
E' una piccola zona
del nostro territorio, al margine nord est del Campo, degradante verso
Catuso, tra il depuratore e la Destra. Davvero inspiegabile l'origine di
questo toponimo che ricorda la famosa città lombarda.
TOPONIMI
NEI DINTORNI DELL'ABITATO
1)
Eiura (Eydo)
Località a nord ovest del paese. L'origine e il
significato del toponimo mi sono sconosciuti
2) Savucu (Sambuco)
Località a nord ovest del paese compresa tra Eydo,
Conserva e San Vito. Il nome deriva, molto probabilmente, dalla presenza di
molte piante di sambuco, anche se questa pianta nel dialetto caccurese è
chiamata "maju".
3) San Vito o Santa Filomena
E' un piccolo appezzamento di terreno a ridosso
dell'abitato di Caccuri, sulla strada per Eydo, subito dietro l'ex mattatoio. La
località prende il nome dai santi raffigurati in una edicola votiva un tempo
sulla mulattiera che collegava il paese a Gimmella e San Giovanni in
Fiore.
4)
Conserva
Località a ovest di Caccuri posta tra le contrade
Savuco, Praci e Munnello. Il nome Conserva deriva dal fatto che nei secoli
scorsi vi era ubicata la "conserva" della neve che veniva ammassata in
una buca ricoperta di paglia e terra che fungevano da isolante termico.
5)
Munnello
Località a ridosso di Sant'Andrea. Le colline di
questa zona, un tempo brulle (a cui il nome Munnello - luogo privo di
vegetazione), sono ora ricoperte da orrendi pini che ne hanno alterato
gravemente il dolcissimo profilo.
6) Sant'Andrea
Incantevole sito ai piedi delle colline di Munnello
delimitato, a est, dalla strada provinciale n. 32 (via Giovanni Dardani) Il
toponimo ha forse origine, da una edicola votiva dedicata al santo ed
eretta, probabilmente, dai padri domenicani del vicino convento, all'epoca
proprietario della zona.
7) Cipia ìe ri monaci
Non esistono dubbi sulla origine di questo toponimo
che identifica una vasca di raccolta di acqua per l'irrigazione del sottostante
orticello dei monaci francescani riformati. Il serbatoio esiste tutt'ora.
8)
Petraru ( Vedi cartina 1 top. 11)
9) Filezzi
( Vedi cartina 2 top. 15)
10) Pavia (Vedi cartina 2
top. 16 )
11) Serra Grande (vedi
cartina 1 top. 1 )
12) Portiulu 'e ri venti (vedi
cartina 1 top. 18)
13) Munte - Il Monte
Terreno un tempo
appartenente ai signori Ambrosio sulle pendici della Serra Grande a ridosso
della Manca del Rosario. 'U Munte deriva il suo nome dall'essere quasi sulla
sommità della collina, cioè sul "monte"
14)
Cucinaru
Ruscello che nasce dal
Savuco, lambisce l'abitato di Caccuri e, dopo aver attraversato la Valle
del Papa, confluisce nel torrente Matasse.
15) Monache
Tenuta di proprietà
comunale tra l'abitato di cerenzia e quello di Caccuri. Il toponimo farebbe
pensare ad un'ex proprietà di qualche orine monastico.
16)
Sigillisi
Curioso toponimo di un
appezzamento di terreno compreso tra la zona Monache e la Valle del Papa.
17) Ponte delle Monache
Ponte della vecchia
provinciale 32 sul fiume Matasse, nella zona Monache. Fu realizzato nella
seconda metà del XIX secolo su progetto dell'ingegnere caccurese Stanislao
Martucci.
18)
Matasse
Torrente che lambisce
il territorio di Cerenzia e la zona Monache prima di confluire nel Lepre.
19) Vignali
Tenuta già di
proprietà del poeta Umberto Lafortuna a sud - est del centro abitato, subito
dopo la chiesa di San Rocco scendendo verso Lupia. Il nome potrebbe significare
"zona delle vigne".
20)
Vallune 'e ru Pratu
Piccola valle tra il
Prato e Laruso attraversata da un ruscello che confluisce nel Lepre.
21)
Trempa 'e ri cavalli (vedi
cartina 1 top. 17)
22)
Catusu
Il toponimo potrebbe derivare
dal verbo "'ncatusare" (convogliare). A Catuso, infatti, confluiscono
le acque di un ruscello che attraversa il "Vallune 'e ru Pratu", una
piccola valle, molto stretta e con le pareti scoscese. "'U Catusu" si
trova tra Vignali e Lupia.
23) Santu Chjiricu
(Santo Chierico)
Località tra Catusu e
Lupia, lungo la strada San Rocco- Gallea che prende il nome da un'antica edicola
votiva di cui è possibile ancora osservare i resti, dedicata ad un santo di
incerta identificazione, ma che il popolino ha sempre chiamato
"Chjiricu"
24)
Cangimati
Fondo compreso tra Santu
Chjiricu e Lupia.
25)
'Mparu 'e gnura Laura
E la zona a ridosso della
Pilusella, dove sono sorte le prime case popolari. Il fondo, relativamente
pianeggiante, da cui il nome "'mparu", era di proprietà di una tale
signora (gnura) Laura.
26)
Gallea
Fondo compreso tra Larusu e
Cangimati
27)
Larusu
E' un fondo di cui si parla
in diversi documenti già nel XV° secolo. In alcune vecchie platee viene
citato come L'harusu, (probabilmente pervhe considerato un terreno che si
poteva arare facilmente). E' noto anche per la presenza di una sorgente di acqua
oligominerale molto leggera e alla quale i nostri nonni attribuivano notevoli
proprietà terapeutiche. Larusu si trova a poche centinaia di metri da Convento
percorrendo la strada Croci - Cucco.
28)
Lupia
Toponimo di chiara origine
greca per indicare un terreno olivetato a sud est di Caccuri, tra Cangimati e
Neri.
29)
'U
'nnimaniu
Era un fondo
nella zona compresa tra Catuso e Santu Chjiricu conosciuto come 'U
'nni maniu. L'origine potrebbe fare
riferimento a un terreno demaniale ( 'U dimaniu - il demanio) poiché anche il
vicino Bordò apparteneva al demanio imperiale che poi lo donò a Gioacchino da
Fiore, ma l'ipotesi è tutta da verificare.
29) Pilusella
Fondo alle falde della
Serra del Cucco chiuso da Laruso e dallo 'Maru di gnura Laura, già proprietà
del colonnello dei carabinieri Enrico del Bene. Il nome potrebbe derivare
dall'erba rigogliosa che lo ricopriva (erba pilusa - pilusella).
30)
Serra del Cucco
E' una delle tre colline che
circondano il paese, a sud dell'abitato. Serra, come già detto, deriva dallo
spagnolo Sierra, mentre è incerta l'origine del nome "Cucco". Una
delle tante ipotesi è che potrebbe derivare da "' 'U cuccù", cioè
cuculo.
31) Serre 'e ru
previte.
E' la zona a destra
del campo sportivo dove è ubicato un serbatoio di acqua che alimenta una zona
del paese. La zona, collinare, prese questo nome dal proprietario, il compianto
arciprete don Giuseppe Pitaro.
Toponimi
nel territorio comunale
1) Suffrara
Località sulla vecchia
strada statale 107 (Già Nazionale 61) subito dopo Laconi scendendo verso
Crotone. La zona si chiama così perchè in epoca borbonica ospitava i depositi
dello zolfo estratto nelle miniere della zona.
2)
Cimitella
Il toponimo indica una
zona a nord - est di Caccuri nella zona compresa tra il viadotto e il bivio di
Caccuri. In questo luogo, nel 1812, venne ucciso in un agguato da alcuni
filoborbonici che aveva arrestato in precedenza il capitano Pier Maria
Scigliano, sangiovannese, già capo della gendarmeria al servizio dei Francesi,
mentre si recava al Bordò per seguire alcuni lavori in una vigna del generale
Manhès. Si ignora l'esatta origine del toponimo.
3) Putighella
(Botteghella)
Località sulla
vecchia statale 107 tra Suffarra e Mularea. Il nome deriva dalla presenza di
un'antichissima bettola nella quale sostavano, fra l'altro, anche i fratelli
Bandiera, qualche ora prima della loro cattura alla Stragola.
4)
Praci
Località a ovest di
Caccuri oltre le colline di Munnello. Non sono in grado di fare alcuna ipotesi
sull'origine di questo antichissimo toponimo.
5)
Patia
Zona a ovest di
Caccuri a confine con i Praci ove sorgeva l'antichissimo monastero di Santa
Maria dei Tre fanciulli detto , in seguito, di Santa Maria Nova o della
Paganella per cui la zona prese anche il nome di "La Paganella".
Secondo alcuni studiosi Patia potrebbe derivare da
"Patire"
6)
Rìttusa
E' la zona compresa tra
Ielandaro, Patia e San Nicola.
7) Virdò (Bordò),
Vuldoi in dialetto sangiovannese
E' un'antica grancia
in territorio caccurese a est del paese. Nei primi anni del XIX secolo il Virdò
o, perlomeno, parte del fondo, fu donato da Napoleone al generale Charles
Antoine Manhès, soprannominato "lo sterminatore" per la crudeltà con
la quale represse la resistenza antifrancese dei patrioti calabresi.
Successivamente appartenne ai signori Lopez di San Giovanni in Fiore.
8)
Mularea (Maldera)
E' la zona tra Virdò,
Ponte di centoquaranta e Putighella. Mularea potrebbe significare "luogo
dei muli", cioè una zona dove venivano allevati muli.
9)
Ielannaru (Ielandaro)
Località a sud -
ovest del paese tra Rittusa e Zifarelli. L'origine del nome potrebbe derivare da
"ielu", gelo in quanto la zona, in inverno, è piuttosto fredda
e ventilata.
10) Ponte 'e centuquaranta
E un piccolo ponte sulla
vecchia statale 107, subito dopo la Putighella.
11)
Bagni 'e Repule (Bagni di Lepre)
E' una delle tre zone
termali del territorio caccurese. Il terreno si chiama così perchè è
attraversato dal torrente Lepre, un affluente del Lese che, a sua volta,
confluisce nel Lese.
12)
Zifarelli
Fondo a sud
dell'abitato di Caccuri, a circa due chilometri, diviso in due dal confine tra i
comuni di Caccuri e di San Giovanni in Fiore. Anticamente faceva parte dei
possedimenti del monastero basiliano di Santa Maria dei Tre fanciulli. E'
compreso tra Ielannaru e Vetrano.
13)
Niguri (Neri)
Località a sud est
del paese tra la Nuova statale 107 e Lupia.
14)
Giachetta
Antica grancia a est
del paese.
15)
Ciarameliu
Il toponimo indica il
luogo ne quale sorgeva una fornace di proprietà del signor Vincenzo Calfa che
produceva tegole (coppi) detti in dialetto "Ciarameli". Si trova sul
bordo della vecchia stata statale 107 a qualche centinaio di metri da
Pantane.
16)
Vetranu
Località nel comune
di San Giovanni in Fiore a ridosso di Zifarelli sede di una grande discarica
alla quale vengono conferiti i rifiuti di molti paesi della provincia di
Cosenza.
17)
Guardiola
E' una piccola zona
tra Zifarelli e Caria. Guardiola si chiama così perchè è un vero e proprio
terrazzo dal quale l'occhio spazia dalla Sila Piccola a Cutro, alla costa ionica
fino a Cariati.
18)
Sprachiscia
Località sud
est di Caccuri tra Pantane e Lepre. Il toponimo indicava, probabilmente,
"La terra degli spraschisci", cioè delle spine.
19)
Vattinneri
Terreno a sud ovest di
Caccuri a ridosso di Caria, tra la provinciale 32 e la valle del
Neto.
20)
Pantane
E' un fondo a sud est del
paese fino a 30 anni fa abbastanza popolato tanto da ospitare tre classi di
scuola elementare, ma ora completamente spopolato. Pantane era attraversato
dall'itinerario Antonino e e nei primi decenni del secolo scorso vi si rinvenne
un un antico sepolcreto. L' origine del toponimo è da ricercare nella natura
del terremo, appunto pantanoso.
21)
Truncune (Troncone)
Fondo tra Campodanaro
e Fontana. Un tempo ospitava un posto di vigilanza della guarda di finanza che
controllava le vicine saline di Vasalicò.
22)
Santu Jannellu
E' il territorio
compreso tra Ponte di Neto e Fontana. Fu quotizzato subito dopo la fine della
prima guerra mondiale e concesso agli ex combattenti reduci.
23)
Tabella
Il toponimo
indentifica un tratto di strada della provinciale 32 subito dopo Caria scendendo
verso Santa Rania.
24)
'E tri cerze (Le tre querce)
Il toponimo indica un punto
all'interno del grande fondo di Campanelli nel quale vi erano tre maestose
querce plurisecolari. Purtroppo dei tre giganti pare ne sia rimasto oramai uno
solo.
25)
Corvi
Fondo compreso tra Furnia,
San Biagio e Campanelli. Chiara l'origine del toponimo che ci informa del fatto
che la zona era popolata dagli uccelli dalle penne nere.
26)
Furnia
Terreno a sud del
paese a ridosso dei Corvi. Difficile stabilire il significato di questo toponimo
che farebbe pensare ad una origine greca.
27) Scoglituru
Località ai marini della
strada provinciale 32 nel tratto compreso tra il bivio per Serra del Bosco e
Casalinuovo. Il toponimo allude chiaramente ad un luogo dove si accumulava
qualcosa che poi veniva raccolta accuratamente fin nelle particelle più piccole
(scogliere - scoglituru, luogo dove si raccolgono le briciole).
28)
Campanelli
E' una vallata molto vasta
compresa tra San Biagio, Corvi e Ielannaru, Caria e Casalinovu.
29)
Chiesiula
Era una edicola votiva
all'interno di San Biagio, molto più grande delle altre, una vera e propria
"chiesetta" da cui il nome d chiesiula.
30)
San Biagio
Vasto terreno ulivetato a sud
est del paese. Vi si arriva percorrendo la strada Campo sportivo -
Granatello.
30)
Rettifiliu 'e re Pantane
Rettilineeo sulla vecchia
strada nazionale 107 nel tratto Pantane - Campodanaro. Lungo oltre un
chilometro, considerata l'epoca di costruzione della strada (seconda metà del
XIX secolo, doveva apparire, soprattutto ai ragazzi, come "l'ottava
meraviglia" e il toponimo assunse il significato di qualcosa di grandioso,
di stupefacente.
32)
Campudinari
Fondo ai confini del
territorio comunale, nei pressi di Ponte di Neto. E' compreso tra troncone,
Pantane e Santo Iannelli.
33) Arghili
Fondo a sud di Caccuri
stretto tra Campanelli, Caria e Scoglituru.
34)
Prigatoriu (Purgatorio)
Località a sud est
dell'abitato tra Giachetta e Granatellu.
35) Serra 'e ru voscu (Serra
del bosco)
Collina a ridosso della valle
del Neto e della strada provinciale 33 Caccuri - Santa Rania. Sovrasta dall'alto
l'antico Bosco di Casalinuovo e la bassa valla del Neto guardando a sud - est e
il medio corso del Neto, da Carelli fino a Coniglio guardando a sud ovest. La
zona fu teatro delle gesta del brigante Pietro Monaco e della famigerata
Ciccilla, la fedele moglie e altrettanto celebre brigantessa.
36)
Timparellu 'e ri briganti
Cocuzzolo all'intenrno
del bosco di Casalinuovo, in una scarpata sottostante la provinciale 32 per
Santa Rania. E' il luogo dove, il 9 febbraio del 1864 venne ucciso,
dalla banda di Pietro Monaco, il guardiano del barone Barracco Domenico Corvino
da Lappano.
37)
Casalinovu (Casalinuovo)
Fondo boschivo sulle falde
della Serra del bosco già di proprietà del barone Barracco.
38)
Santa Rania
Ridente frazione
caccurese situata a sud del paese, a 7 chilometri di distanza. il centro abitato
è diviso in due nuclei, Santa Rania di sopra, a monte, e Santa Rania di sotto a
poche centinaia di metri scendendo verso Forestella. Nel mezzo, tra i due
nuclei, vi sono le scuole elementari e materne e la chiesa di Padre Pio da
Pietrelcina.
39)
San Franciscu (San Francesco)
Fondo ulivetato a
valle di Santa Rania di sotto.
40) Granatellu
E' il territorio compreso tra
Pizzettu e Prigatorio, là dove la strada comunale Caccuri - San Biagio -
Granatellu si innesta sulla S.G.C. Corone - Cosenza. Il toponimo ci rende edotti
sulla presenza in loco di una piccola pianta di melograno (granatellu) che diede
il nome alla zona.
41)
Ficu 'è Covelli
Fondo tra Forestella e
Santa Rania di sotto un tempo di proprietà del dottore Covelli di Cotronei
nella quale dovevano esserci, evidentemente, numerose piante di fichi.
42)
Pizzettu
Località compresa tra
il Tenimento, il Granatellu e Calusia. Pizzettu è famosa vi crescevano
due rigogliose piante di pepe.
43)
Onione
Piccola valle a
ridosso di Forestella.
44) Forestella
Grande terreno
ulivetato tra il fiume Neto, il Tenimento, Santa Rania e la Serra del bosco,
già proprietà del barone Barracco. Negli anni '50 dello scorso secolo venne
quotizzato e concesso ai contadini caccuresi che avrebbero dovuto ricavarne di
che vivere. Purtroppo apparve subito impossibile vivere con il ricavato dei
prodotti della terra per cui molti proprietari emigrarono abbandonando i fondi,
mentre altri li vendettero.
45)
Tenimentu
E' un fondo molto
vasto che un tempo veniva coltivato soprattutto a grano. E' diviso in due parti:
Destro e Manco Tenimento. Nella zona più a monte vi è una grande vasca di
modulazione che alimenta la centrale idroelettrica di Calusia conosciuta come
"'a vasca 'e ru Tenimetu". Chiarissimo il significato del toponimo che
sta per vasto possedimento terriero, tenuta.
46)
Calusia
E' il territorio
compreso tra il fiume Neto, Bruciarello, Tenimento e Amari su quale
è stata costruita l'omonima centrale idroelettrica.
47)
Ponte è Cunigliu
Coniglio è una
località al confine tra il territorio del comune di Caccuri e quello del comune
di Cotronei. Il ponte, sul fiume Neto, si trova a poche decine di metri dal
bivio tra la provinciale 32 e la strada Ponte di neto Cotronei, procedendo verso
quest'ultima cittadina.
48
Frusjarellu (Bruciarello)
E' una zona termale
nella quale vi sono sorgenti di acqua calda sulfurea utilizzate da secoli per la
cura di numerosi malanni. A Bruciarello si curavano già i vescovi dell'antica
Cerenzia. Oltre alle sorgenti vi sono tre laghetti formati da crateri spenti
detti Avis perchè in passato erano frequentati da uccelli acquatici. Il barone
Barracco, nei primi decenni dello scorso secolo, vi aveva fatto costruire delle
vasche per la balneazione e delle baracche dormitorio per i villeggianti. Nelle
vicinanze vi era anche il "Conzu", un opificio dove veniva conciata
(trasformata) la liquirizia estratta nella zona.
49)
Valle 'e piru
Piccola valle tra Cucco e
Furnia, poco sotto il campo sportivo scendendo sulla strada di San Biagio. E'
evidente che la presenza di una particolare pianta di però diede origine al
toponimo.
50)
Scannajuria (Scannagiudei)
Località a ridosso di
Pantane. Il toponimo diede origine a numerose congetture sulla ipotetica fine di
una misteriosa comunità ebraica caccurese che non trova riscontro in nessuna
opera degli storici locali. Più probabile, invece, l'ipotesi che nella zona si
sia combattuta, una delle tante battaglie tra le bande valdesi di Marco Berardi,
detto re Marcone e reparti dell'esercito spagnolo al comando del marchese
Fabrizio Pignatelli e che, nell'occasione, i valdesi, chiamati con disprezzo
"giudei", abbiano avuto la peggio suben do gravi perdite. Va ricordato
inoltre, che moti storici concordano sul rinvenimento del cadavere del capo
religioso di Mangone e di quello della moglie Giuditta in una grotta del
territorio caccurese.
ALTRI
TOPONIMI SPARSI
Amari
Località compresa tra Ponte
di Neto, Santo Iannelli e Fontana
Terzo del Vescovo
Fondo al limite del
territorio comunale scendendo oltre ponte di Neto.
Fontana
Vasto fondo ulivetato a est
di Caccuri compreso tra Campodanaro, Troncone, Santo Iannelli e Amari.
Ombraleone
Contrada a nord ovest di Eydo
Funtanelle
Località a ridosso di
Ombraleone presso la quale vi sono le sorgenti del torrente lepre. Verso la fine
del primo millennio vi era stato edificato il monastero basiliano dell'Abate
Marco i cui resti erano ancora visbili nell pria metà del XVIII secolo.
A questo punto ritengo di
aver elencato i principali toponimi del territorio caccurese. Ovviamente il
lavoro non può essere considerato completo, né esaustivo, ma costituisce
solo l'inizio di una ricerca che mi riprometto di continuare nei prossimi
mesi.
Ricordo
ai signori visitatori che i testi e le foto di questo sito sono di proprietà
dell'autore e tutelati giuridicamente per cui non possono essere riprodotti
totalmente o parzialmente in altri siti senza l'espressa autorizzazione del
webmaster di questo sito.
|