Breve
storia di un ingegnere serbo
Wladimiro Iegitch
Wladimiro era, dunque, uno dei tanti giovani di belle promesse, un
professionista che aveva lasciato la sua bellissima città per trasferirsi in
uno sperduto paesino della Calabria una regione nella quale, in quel periodo, si
stavano realizzando colossali opere di civiltà che avrebbero avviato il
processo di sviluppo economico e sociale del Crotonese e l’inizio di una
trasformazione profonda dell’antico Marchesato, da zona rurale a zona
industriale con la nascita della Montecatini e della Purtusola, grazie alla
disponibilità di energia elettrica a buon mercato, prodotta dal nuovo
complesso idroelettrico. Il giovane ingegnere serbo metteva, dunque, la
sua intelligenza, la sua professionalità, il suo entusiasmo giovanile al
servizio del progresso e dello sviluppo delle nostre contrade. Purtroppo una
terribile malattia (probabilmente una febbre spagnola che in quel
periodo uccise circa 50 milioni di persone) ne stroncava la giovane vita
cancellando i suoi sogni ed il suo futuro. Wladimiro si spense alle ore 1,20 del
9 settembre del
La
salma fu tumulata nel nostro cimitero, nel secondo slargo dopo l’entrata. Una
lapide, fatta collocare, ad imperitura memoria dalla figlia Lucia ed una povera
croce in ferro, ricordano questo sfortunato giovane morto, per uno scherzo
del destino , in un paese lontano, tra gente straniera, come tanti nostri
poveri emigrati accomunati, da un tristo fato, all' ingegnere di
Belgrado.
Ricerca di Giuseppe Marino. I testi sono proprietà intellettuale dell'autore e tutelati giuridicamente. E' vietata la loro riproduzione senza l'esplicito consenso del proprietario.