Breve storia di un ingegnere serbo

Wladimiro Iegitch

    Qualche giorno fa, nel corso di una visita ai defunti, nel locale cimitero mi sono imbattuto in una vecchia tomba, abbandonata, povera e spoglia. La lapide, in pietra, corrosa dagli anni e coperta in parte di muschio, risultava in gran parte illeggibile, ciononostante mi è stato possibile leggere alcune parole: Wladimiro, ingegnere serbo, ventotto anni,  …volgente malattia e la data di morte: settembre 1919. Lo stato pietoso della povera sepoltura,  il mistero di questo giovane ingegnere morto prematuramente nel nostro paesino e il lontano luogo di origine, hanno stimolato la mia curiosità e mi hanno spinto a cercare di ricostruirne la storia. Così, dopo una appassionante ricerca sono  riuscito ad elaborare questa breve biografia.

 
 
Nel 1919 viveva a Caccuri un ingegnere serbo, Wladimiro Iegitch, probabilmente impegnato nella progettazione degli impianti idroelettrici silani, ideati dall'ingegnere Angelo Omodeo già nel 1911 e che sfoceranno poi nella costruzione   dei laghi silani e delle centrali di Timpagrande e Calusia. Era nato a Belgrado nel 1891 da Francesco e da Lucia Fercocic.
   Wladimiro era, dunque, uno dei tanti giovani di belle promesse, un professionista che aveva lasciato la sua bellissima città per trasferirsi in uno sperduto paesino della Calabria una regione nella quale, in quel periodo, si stavano realizzando colossali opere di civiltà che avrebbero avviato il processo di sviluppo economico e sociale del Crotonese e l’inizio di una trasformazione profonda dell’antico Marchesato, da zona  rurale a zona industriale con la nascita della Montecatini e della Purtusola, grazie alla disponibilità di energia elettrica a buon mercato,  prodotta dal nuovo complesso idroelettrico. Il giovane ingegnere serbo metteva, dunque,  la sua intelligenza, la sua professionalità, il suo entusiasmo giovanile al servizio del progresso e dello sviluppo delle nostre contrade. Purtroppo una terribile malattia  (probabilmente una febbre spagnola  che in quel periodo uccise circa 50 milioni di persone) ne stroncava la giovane vita cancellando i suoi sogni ed il suo futuro. Wladimiro si spense alle ore 1,20 del 9 settembre del 1919 in una casa di via Salita Castello. Non siamo in grado di stabile quale fosse l’ abitazione in quanto nei documenti ufficiali non è citato il numero civico. Nei registri della Parrocchia di Caccuri è identificato come
Wladimiro Iessic e risulta deceduto alle ore 1,15,  "repepentino morbo correptus cuius corpus die sequenti sepultum est in coemiterio Miliè archipretibus", dopo aver ricevuto l'assoluzione "confessus et sub conditione absolutus  est"  ed essere stato fortificato dall'estrema unzione "et S. Olei Unctione roboratus "
    La salma fu tumulata nel nostro cimitero, nel secondo slargo dopo l’entrata. Una lapide, fatta collocare, ad imperitura memoria dalla figlia Lucia ed una povera croce in ferro,  ricordano questo sfortunato giovane morto, per uno scherzo del destino , in un paese lontano, tra gente straniera,  come tanti nostri poveri emigrati accomunati, da un tristo fato,  all' ingegnere  di Belgrado.

 

                            
                                    
La tomba                                                                                       La lapide

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