Vincenzo Sgro
generale
Gen. Vincenzo Sgro (Caccuri
31/1/1932 - Palmanova 16/11/2007)
Vincenzo Sgro nasce a Caccuri
il 31 gennaio del 1932 da mastro Francesco, valente artigiano caccurese, uomo
pio e devoto, per molti anni priore della Congregazione del SS. Rosario, e
da Saveria Loria, secondo di 4 fratelli. Insieme a uno dei suoi più cari amici,
Baldasarre De Marco, che diventerà poi professore di lettere e preside della
scuola media, compie gli studi classici da privatista, sotto la guida dei
professori Luigi e Francesco Antonio Fazio e del sacerdote don Pietro Scalise.
Successivamente consegue la maturità liceale a Crotone, presso il liceo
Pitagora, scuola che frequentò regolarmente. Successivamente entra nella famosa Accademia militare di Modena.
Frequenta poi la Scuola di Applicazione di Torino e consegue il grado di tenente
di artiglieria, prima di essere trasferito, nel 1957, in Friuli Venezia
Giulia, a Palmanova. Qui si svolge tutta la sua brillante carriera militare
culminata con la promozione a generale. Nel 1988 è collocato in pensione.
Vincenzo Sgro, oltre che essere un buon soldato, un uomo con uno
spiccato senso del dovere e un rispetto profondo per le Istituzioni, fu anche un
uomo generoso ed altruista, impegnato nelle associazioni di volontariato. Fu,
infatti, il fondatore della delegazione della Croce Rossa di Palmanova e di una
associazione che curava la riabilitazione di ragazzi portatori di handicap
mediante l'ippoterapia. Nel 1992 divenne l'animatore e il responsabile di un
campo profughi che accoglieva cittadini della ex Jugoslavia martoriata dalla
guerra. Uomo generoso e dedito al prossimo, fu anche, per lungo tempo, donatore
di sangue. Per i suoi meriti militari e per la sua generosa attività in favore
della collettività gli furono conferite numerose onorificenze fra le quali il
titolo di Commendatore della Repubblica Italiana.
Seppur lontano, per moltissimi anni da Caccuri, rimase sempre
profondamente legato al paese d'origine, alla sua gente, alle sue tradizioni,
alla cultura dei padri e nel suo paesello tornava ogni volta che poteva.
I parenti, la famiglia, la moglie Caterina, le figlie Francesca e
Saveria, i nipoti Giulia e Alessandro, la comunità friulana con la quale visse
per molti anni, gli amici e i parenti caccuresi lo rimpiangono e lo ricordano
come raro esempio di generosità e di altruismo.
Riportiamo qui di seguito uno scritto del gen. Sgro che ricorda il periodo trascorso a Crotone quando frequentava il liceo classico "Pitagora".
I ricordi di un liceale di tanti anni fa
Ho frequentato il liceo
classico "Pitagora" di Crotone dal 1948 al 1951, anno in cui ho
conseguito la maturità. Il lungo tempo trascorso ha affievolito in me
alcuni ricordi, mentre altri si sono conservati intatti. Ora sono nonno di un
ragazzo,. Alessandro, che frequenta il primo anno del liceo scientifico a
Udine e di una ragazzina, Giulia, che frequenta la seconda media a Palmanova. A
loro, talvolta, parlo delle mie esperienze scolastiche e di vita fatte quando
avevo la loro età. Ebbene, come se fossi vostro nonno, oggi racconto, a
voi studenti del "Pitagora", nell'anno 2003, quali erano, in generale,
le mie condizioni di vita a Crotone e com'era il nostro liceo nel periodo in cui
l'ho frequentato.
La seconda guerra mondiale era appena terminata ed incominciavano
gli anni della ricostruzione. La miseria non era stata debellata e di miracolo
economico ancora non si parlava.
A Crotone abitavo, assieme a tre coetanei provenienti come me da
Caccuri, in una modestissima cameretta senza alcuna comodità, presa in affitto
per 1000 lire al mese. La padrona di casa ci consentiva di utilizzare la cucina,
per cui di tanto in tanto provvedevamo a prepararci un piatto di pastasciutta.
Quando ciò capitava era una festa. Di solito ci sostenevamo (alla faccia della
dieta bilanciata, equilibrata, etc.) con le provviste che ci arrivavano dal
paese: pane, olive, salumi e formaggio. Il 13 e 14 giugno 1949 mangiammo solo
... aria in quanto la scassata corriera S. Giovanni in Fiore - Crotone si era
resa inefficiente e le attese provviste non poterono arrivarci.
Conservo tuttora un'agendina nella quale annotavo, in modo preciso,
le spese sostenute. Nell'intero anno scolastico 1949 - 50 risulta che ho speso
complessivamente (compresa l'iscrizione annuale all'Istituto, l'affitto della
cameretta, i libri e l'acquisto di cibarie varie quali sarde e formaggini) £.
61.350. L'unica spesa voluttuaria era costituita, raramente, dall'acquisto dei
biglietti di ingresso al cinema (Apollo?). Le pellicole che vi venivano
proiettate (Riso amaro, Duello al sole ecc.) ci facevano conoscere mondi e
modelli di vita insospettati.
Dopo lo studio pomeridiano ci si concedeva un'oretta di passeggiata
avanti e indietro per il corso principale ad ammirare le belle ragazze e
le vetrine che cominciavano a riempirsi di merce appetibile. Dopo la frugale
cena, ancora studio e poi a letto. Mai uscito di sera. Si rimaneva a
Crotone per tutto l'anno
scolastico e si rientrava al paese d'origine per le feste natalizie e
quelle pasquali.
Per quanto riguarda l'Istituto, il ricordo che nel tempo è rimasto
più vivo in me è quello che si riferisce alla figura maestosa del preside,
prof. Francesco Bellusci. Si verificava talvolta che il preside sostituisse il
professore di italiano assente. In tali rare occasioni veniva nella mia classe
(sezione D) il preside Bellusci a spiegarci la letteratura o La Divina commedia.
Noi studenti rimanevamo ammirati della sua cultura e della chiarezza della
spiegazione.
Altri
professori che ricordo sono Morrone, Lodato e Siporso. I compagni di classe li
ricordo quasi tutti ed, in particolare, una ragazza molto bella per la quale
nutrivo un amore platonico. Da qualche anno, saltuariamente. mi ritrovo con gli
amici Emilio Arcuri e Gennaro Grieco che vivono rispettivamente a Bergamo e a
Cremona. Naturalmente la conversazione verte prevalentemente sui piacevoli e
sbiaditi ricordi liceali, Ricordo, infine, con molta simpatia, il bidello
Agostino (?), al quale gli studenti destinavano i loro innocenti scherzi.
Le uniche cose che gelosamente conservo del periodo liceale sono,
oltre alla citata agendina contabile, una sbiadita fotografia fatta con gli
amici sulla spiaggia ed un quaderno con la traduzione, dal greco, dell'Edipo Re
di Sofocle.
Le vicende della vita mi hanno portato lontano dalla mia Calabria:
vivo da molti anni nel Friuli Venezia Giulia. Ogni qualvolta torno a Caccuri non
posso fare a meno di "scendere" a Crotone per rivedere la città
e per visitare, ovviamente, il "Pitagora". Tanti ricordi, tante
sensazioni giovanili riemergono. La città è migliorata nei suoi palazzi e
nelle sue vie. Il "Pitagora" rimane immutato come struttura e
funzione. E' stato e ritengo sia tutt'ora un punto di riferimento della vita
culturale crotonese. Sono orgoglioso di averne fatto parte integrante come
studente. Ringrazio, dopo oltre 50 anni, tutto il personale dell'Istituto per
ciò che mi ha dato in cultura. Ho costruito le fondamenta che mi hanno
assicurato, col passare degli anni, una dignitosa vita sociale.
Quanto sarebbe bello ritrovarsi con i vecchi compagni di liceo!
Agli studenti del "Pitagora" di oggi dico: studiate con impegno, se
volete affermarvi nella vita.
Ringrazio e saluto il Dirigente scolastico prof. Vittorio Emanuele
Esposito e l'amico prof. Arcangelo Rugiero per avermi dato questa
opportunità.
Vincenzo Sgro