Vincenzo Fazio (Fotografo)
      
(Caccuri 1866 – 1944)    

      

  Vincenzo Fazio, classe 1866 caccurese, falegname ed idraulico, fontaniere del Comune di Caccuri,  fu uno dei più esperti ed appassionati fotografi del circondario, un “professionista” umile e modesto che seppe lasciare ai posteri pregevolissime testimonianze di vita della piccola comunità nella quale visse ed operò.
          Nato a Caccuri il 6 febbraio del 1866, fin da giovane imparò a guadagnarsi da vivere sfruttando le proprie abilità e capacità. Lavorò da falegname, da idraulico ed, infine, ottenne dal comune l’incarico di gestire la rete idrica del paese che era stata realizzata all’inizio del secolo scorso su progetto dell’ingegnere Stanislao Martucci. Ma quest’uomo intelligente ed abile aveva, per nostra fortuna, anche la passione per la fotografia, un’arte ancora relativamente “giovane” che, comunque, si andava già diffondendo anche nei più sperduti paesi della Calabria grazie a pochi isolati “pionieri”. E così, a prezzo di sacrifici notevoli, Fazio comprò un apparecchio fotografico che utilizzava lastre di vetro al bromuro d’argento prodotte dalla famosa ditta Ferraia, un ingranditore e l’attrezzatura per sviluppare in proprio le lastre e, utilizzando per lo sviluppo come fonte di luce esclusivamente il sole, immortalò, per alcuni decenni, centinaia e centinaia di soggetti: singoli personaggi, gruppi, manifestazioni pubbliche,  operai, contadini, massaie dediti al loro lavoro quotidiano, paesaggi e scorci della zona caccurese. Produsse e vendette, nella bottega di alimentari e coloniali gestita dalla moglie, anche due pregevoli cartoline del castello di Barracco e del rione Croci, la zona di “espansione” del paese sorta negli anni ’20. 
       Nel 1988 parte della produzione del fotografo caccurese fu raccolta, per iniziativa del Comune, in un volume dal titolo “Caccuri e la sua gente” edito dall’ editore Saverio Basile di San Giovanni in Fiore e curata dal fotografo Mario Iaquinta. Ma si può dire che non v’è una sola casa di Caccuri in cui non vengano conservate almeno cinque o sei istantanee dell’artigiano caccurese.
       Le foto di Fazio consentono di ricostruire fedelmente un pezzo importante della storia, delle tradizioni e del costume caccurese. Particolarmente interessanti sono quelle scattate in occasione della visita ufficiale del vescovo di Cariati nel 1936, della missione dei Padri Passionisti nel 1935, della proclamazione dell’Impero “sui colli fatali di Roma.” E poi, ancora, quelle che ritraggono maestre, i dirigenti e gli alunni dell’asilo infantile “G. Cena”,  le ragazze della scuola per ricamatrici gestita, negli anni ’20,  dalle suore, la banda musicale Cimino nel 1920 e quella del maestro Di Rosa negli anni ’40, documenti preziosi per la storia caccurese prodotti dal bravo artigiano appassionato di lastre ed obiettivi e che si spense il 30 settembre del 1944.
                                                                                           
Giuseppe Marino

                                            Alcune foto di Vincenzo Fazio


                     


                                                                                       Giuseppe Marino

 

 

 

 

                        

 

                          

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