Luigi Antonio Pirìto Cavaliere della Repubblica e Segretario comunale |
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Probabilmente a causa del trambusto determinato da questo drammatico avvenimento fu possibile registrarlo all'anagrafe solo il 1° giugno. Era figlio di Francesco Antonio, un contadino caccurese autodidatta molto stimato dai compaesani e famoso per la bravura con la quale intonava i canti della Passione e per essere un bravissimo novellatore. Quando ancora non esisteva la televisione e nel nostro paese, soprattutto nelle lunghe sere invernali, non c'erano altri svaghi, due o tre famiglie del vicinato si davano appuntamento in una casa, attorno al camino per ascoltare i romanzi a puntate raccontati dalla bellissima voce di Franciscu 'e Giulia (dal nome della madre, Giulia Pignanelli). E così i nostri nonni, molte dei quali analfabeti, avevano la possibilità di imparare a conoscere I tre moschettieri, Il Conte di Montecristo, I promessi sposi ed altri grandi capolavori della letteratura. Luigi Antonio mostrò, sin da giovanissimo, una grande interesse per gli studi e, come tanti altri giovani coetanei, frequentò, come istitutore, il convitto di Santa Severina dove conseguì il diploma di abilitazione magistrale. Molti coetanei raccontavano di questo giovane, di Alfonso Chiodo e di Giuseppe Lacaria che, seduti nella villa comunale o sul muretto della strada provinciale, alla fioca luce di qualche lampada dell'illuminazione pubblica, studiavano intensamente per preparare gli esami. Luigi Pirito apparteneva, infatti. a quella schiera di giovani caccuresi, che, con intelligenza e tenacia, in anni duri e difficili, avevano saputo, attraverso lo studio e i duri sacrifici quotidiani, costruirsi un futuro dignitoso e affermarsi nelle rispettive professioni anche in luoghi e contesti molto diversi da quelli nei quali si erano formati, mantenendo sempre alto il livello culturale del nostro piccolo centro che da questi suoi degni figli riceveva lustro e decoro.
Conseguita l'abilitazione magistrale, frequentò con profitto il corso per segretari comunali ed entrò nei ruoli del Ministero. La sua prima sede di servizio fu Cotronei, un paese vicino Caccuri nel quale nacque il primo figlio, Nino che, dopo una esperienza di cantautore, abbandonò quella che poteva diventare una brillante carriera per intraprendere, con altrettanto successo, quella di giornalista e critico musicale di un importane quotidiano nazionale. Dopo qualche anno di servizio a Cotronei, il segretario generale di 1^ classe Pirito si trasferì dapprima nelle Marche, a Castelpiano (AN) e, successivamente, in Toscana, prima a Cecina (LI) e poi a Pontedera (PI) dove chiuse la carriera. Il 2 giugno del 1971, in occasione della Festa della Repubblica, fu insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica dal Presidente Giuseppe Saragat. La lontananza dalla terra di Calabria non fece mai dimenticare al segretario caccurese il suo paese, nel quale tornava regolarmente per le vacanze estive e dove volle rientrare definitivamente, al conseguimento della pensione, con la moglie Vincenzina Pasculli: qui partecipò attivamente, con entusiasmo giovanile, alla vita politica e sociale della comunità caccurese e a Caccuri, gravemente ammalato, volle caparbiamente essere riportato da Genova (dove era in cura) per rivedere la sua casa, i suoi amici e per morire respirando per l'ultima volta l'aria del suo amato paese. Si spense serenamente a Caccuri il 9 agosto del 2001 e qui riposa con la moglie deceduta il 5 dicembre del 2009. Il vecchio Segretario Comunale è stato uno degli ultimi esponenti di una generazione di caccuresi che, in tempi difficili, seppero mantenere sempre alto il nome del paese natale.
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