Stanislao Martucci nacque a Caccuri il 25
maggio del 1870 da Giovanni,
Segretario Comunale del paese. Sin da fanciullo mostrò un notevole
interesse per gli studi scientifici che seguì con profitto fino al
conseguimento, presso l'Università di Napoli, di ben due lauree; la
prima in ingegneria civile con specializzazione in idraulica e la
seconda in fisica matematica. Sposò una ragazza originaria di Polia,
Angelina Amoroso -Aceti:
Con la laurea iniziò una
brillante carriera di progettista fino a diventare uno dei
professionisti più apprezzati e più richiesti dell'intera Calabria.
Decine e decine furono le importanti opere realizzate dall'ingegnere caccurese tra le quali acquedotti, strade, ponti, scuole. Collaborò,
inoltre, con l'ingegnere Ugolini alla progettazione degli impianti
idroelettrici della Sila e alla ferrovia silana opera, quest'ultima, che
però non venne mai realizzata.
Nei primi anni del XX secolo il sindaco di Caccuri, Ercole
Lucente e l'Amministrazione da lui presieduta gli affidarono l'incarico di
progettare un efficiente acquedotto che, partendo dalle sorgenti in
località Sambuco, di proprietà del barone Barracco e che la baronessa
Donna Giulia, rinunciando alla indennità di esproprio di 1953,82 lire,
donò al Comune, avrebbe dovuto portare l'acqua nelle case del paese.
Gli amministratori chiedevano di far passare la condotta attraverso la
villa Barracco per venire incontro ai desideri dei baroni che, in tal
modo, avrebbero potuto allacciarsi più comodamente alla rete idrica e
di costruire il serbatoio nel fossato del castello. L'ingegnere,
invece, da tecnico scrupoloso e competente, propose di far passare
l'acquedotto lungo via Adua per raggiungere la Porta nuova e, da lì,
diramarsi nel paese e di spostare il serbatoio in località Conserva
dove poi sorse effettivamente. Quest'ultima scelta tecnica dimostra la
lungimiranza dell'ingegnere Martucci, lungimiranza che si rilevò provvidenziale
quando un decennio dopo cominciò a sorgere il rione Croci e, molti anni
dopo, anche molte case nelle località di Sant'Andrea, San Nicola e
Rittusa. La rete idrica dell'ingegnere Martucci, infatti, portò l'acqua
nelle nostre case fino ai primi anni '80 quando fu sostituita da
quella nuova attualmente in esercizio. Purtroppo non riuscì a
convincere gli amministratori a far passare la condotta principale lungo
la via Adua e ciò creò non pochi problemi.
Oltre all'acquedotto il tecnico caccurese sistemò, nelle strade del
paese, anche numerose artistiche fontane in ghisa all'inizio di via
Mergoli, in via Salita Castello, in via Destra e in altri posti,
alcune delle quali sono ancora attive.
Il serbatoio progettato dall'ing. Martucci
Tra
le tante altre opere realizzate dal nostro illustre concittadino figura
la fontana "Cesare Battisti" di Taverna, uno stupendo
monumento che mette in risalto anche il gusto architettonico di
questo poliedrico ingegnere.
La fontana Cesare
Battisti di Taverna: nella foto a destra è leggibile la scritta
"I.re S . Martucci"
Stanislao Martucci si
spense a Cerenzia nel 1917 all'età di 47 anni. In
occasione della sua morte precoce gli fu dedicato il seguente epitaffio:
"Apostolo
infaticabile e geniale della rigenerazione civile della Calabria
abbandonata, molto ideò, molto costrusse. Legò indissolubilmente il
suo nome ad opere perenni: dissetò i paesi senz'acqua, congiunse con
belle ed ampie strade le fraterne popolazioni segregate e disperse sui
pennacoli delle forti montagne, diede ai fanciulli la gioia delle scuole
moderne. Ideò con fecondità di poeta civile, eseguì con prodigiosa
operosità. Modesto, semplice, affettuoso, disinteressato, schiettamente
gentile, generosamente benefico. Professionista sapiente, padre
impareggiabile, cittadino esemplare, muore giovane, ma lascia una vasta
orma di sé, esempio ai buoni, rimprovero ai più."
Ringrazio
calorosamente il carissimo amico avvocato Luigi Dima, nipote
dell'ingegnere Martucci, per avermi fornito alcune notizie
biografiche e le foto del nonno e della della fontana di Taverna.
Giuseppe Marino
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