Antonio
Fazio, un artista artigiano
Francesco Antonio Fazio, maestro elementare, artigiano poliedrico, pittore e scultore versatile, nacque a Caccuri il 2 novembre del 1918. Dal padre Vincenzo, falegname, idraulico, fotografo, testimone prezioso di fatti e personaggi della Caccuri degli inizi del XX° secolo, ereditò l’ingegno multiforme e la curiosità tipica di chi vuole scoprire l’essenza delle cose, di chi vuole capire e conoscere la realtà per piegarla a sé, riprodurla e riproporla alla luce della propria esperienza e della propria sensibilità. E Antonio (Totò come lo chiamavano affettuosamente) a questo studio, a questa ricerca, portata avanti con tenacia, ma anche con umiltà, dedicò molti pomeriggi della sua breve esistenza quando, tornato da scuola, si tuffava nel suo laboratorio al piano terra di un palazzo di Crotone per creare i suoi capolavori.
Gruppo scultoreo Cristo
Trascorsa la fanciullezza a Caccuri, Fazio si iscrisse all’istituto magistrale di Cosenza e, nel 1939, conseguì l’abilitazione presso il Regio Istituto Magistrale di Vibo Valentia. Frequentò poi l’Istituto Orientale dell’Università di Napoli sostenendo anche alcuni esami, ma nel febbraio del 1941, dovette interrompere gli studi a seguito dello scoppio della guerra. Fu quindi mandato in Africa, a Tunisi ove giunse in aereo il 20 febbraio del 1943 per essere aggregato, col grado di sergente, al 1° Battaglione semovente del 33° Reggimento carristi, ma, dopo tre mesi, fu catturato dagli Inglesi e trasferito nel campo di prigionia di Casablanca dove trascorse tre anni. Tornato in patria nel 1946, insegnò nella scuola elementare di Caccuri per alcuni anni prima di trasferirsi a Crotone.
Antonio Fazio aveva davvero un ingegno finissimo; sapeva dipingere, scolpire, lavorare di intarsio, costruire splendidi mobili, fondere i metalli e si intendeva di meccanica di precisione. Non v’era apparecchio che non sapesse smontare, riparare, riadattare, dagli orologi agli accendini, dagli strumenti di misurazione agli elettrodomestici, ai motori. Questa sua versatilità gli tornò utilissima durante la prigionia, grazie ai molteplici lavoretti che faceva per gli Inglesi che gli accordarono, in cambio, numerosi privilegi.
Già nel periodo in cui insegnò a Caccuri, ma, soprattutto nel periodo crotonese, il maestro Fazio ebbe modo di dar libero sfogo all’estro e alla creatività nei pomeriggi liberi che la professione di insegnante gli lasciava creando una grandissima quantità di opere d’arte, quadri, sculture, cassapanche, specchiere intarsiate, tavoli, colonne per vecchie pendole che arredano le sontuose case di decine di professionisti crotonesi . E questi capolavori Totò Fazio, il generoso Totò, li realizzava gratuitamente, senza nulla pretendere in cambio per il solo gusto di dare libero sfogo a quella grande creatività che lo divorava come una febbre e che chiedeva prepotentemente di estrinsecarsi.
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Nel 1960 l’artista caccurese donò alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie del suo paese di nascita la statua lignea di San Luigi, forse una delle sue opere più rappresentative, destinata a ricordare nei secoli questo grande, umile artista caccurese.
Si spense prematuramente a Crotone il 17 agosto del 1976.
Giuseppe Marino