Le farse  e le leggende caccuresi

             

    
Le farse erano componimenti satirici che “i farsari”, veri e propri poeti popolari, cantavano nei giorni di Carnevale per le strade del paese accompagnandosi con la chitarra battente (a quattro corde) spesso seguiti da una moltitudine di gente, per mettere alla berlina chi si rendeva protagonista di qualche malefatta.   Il motivo era sempre lo stesso, ma i temi variavano a  seconda delle esigenze del farsaro e degli avvenimenti che voleva denunciare. Quasi sempre, però, si trattava di tresche amorose.

     Il più celebre farsaro caccurese fu Angelo Raffaele Secreto, detto “Velociu”, un vero e proprio poeta, una sorta di "Aretino" caccurese,  nato a Caccuri nel 1849 e morto nel 1935.   Di lui si racconta che passava le notti a zonzo per le anguste e buie vie del paese alla ricerca di storie piccanti. Aveva con sé sempre un fischietto e, quando gli capitava di vedere qualcuno entrare o uscire in una casa dove non doveva entrare o uscire, un terribile sibilo raggelava il malcapitato di turno. Allora il poveraccio supplicava il “farsaro” di non svergognarlo e gli prometteva i migliori regali, ma l’incorruttibile censore non desisteva e, a Carnevale, tutto il paese veniva a conoscenza della novità.

      Le composizioni di Velociu, a giudicare da alcuni frammenti che è stato possibile ricostruire, dovevano essere molto interessanti e ben costruite. Purtroppo il farsaro era analfabeta e chi sapeva scrivere non si prese mai la briga di tramandarci questo prezioso patrimonio per cui il poco che si conosce è stato ricostruito sui ricordi di qualche anziano. In questa pagina vi sono alcune strofe che sono riuscito a reperire, ma mi piacerebbe, e credo piacerebbe a tutti i Caccuresi, riuscire a recuperare questo vero e proprio tesoro di letteratura popolare. Perciò faccio appello ai visitatori di questa pagina che dovessero conoscere qualche altra strofa di farmela pervenire per e mail all’indirizzo: marino50@libero.it.   Il materiale che dovesse eventualmente pervenirmi sarà pubblicato in questa stessa pagina con la citazione del nome di chi lo fornisce.   Intanto ringrazio sin da ora chiunque volesse contribuire a questa che ritengo una importante ricerca.

     

 Frammenti di farse di

Angelo Raffaele Segreto  detto Velociu

Salutamu la Curuna,
la Curuna ‘mperiale!
Salutami la Curuna,
la Curuna ‘mperiale!
Salutamu i carabinieri
‘u sinnacu e consiglieri.

 Vucchi d’oru e Pamaroru
Curru' tutti spaventati,
Vucchi d’oru e Pamaroru
Curru' tutti spaventati
E minatime a scavare
ca sinnò perdu lu jatu.

E viritilu a Velociu
Ca la notte sempre viglia
E viritilu a Velociu,
ca la notte sempre viglia
e ‘ppe ‘nu fare rrusciu
minturi ogliu alle maniglie

Tutte chisse lampadine
Vannu centra a li viziusi
Tutte chisse lampadine
Vannu centra a li viziusi
Ca la notte stannu aperte
E lu jornu stannu chiuse.

Statte citu, compari Velociu,
a ‘ste cose nun ce pensare,
statte citu, compari Velociu,
a ‘ste cose nun ce pensare
ca te ramu ‘na mericina
e prestu, prestu te fa sanare.

   La strofa seguente mi è stata inviata dall'amico Adolfo Barone, competente e appassionato cultore della memoria storico - culturale del nostro paese e che ringrazio ancora una volta di cuore.

  Vira, vira puru r' a '' illa
longaruta liscia e longa
Vira, vira puru r' a r' illa
longaruta liscia e longa
si se rumpa la curilla
 'un' c'è nessunu chi ccià 'ncolla…………."

      Anche questo  filastrocca  di Angelo Raffaele Secreto (Velociu)  mi è stata inviata da Adolfo Barone. Si tratta di una componimento un tantino malizioso. In questo caso ci troviamo di fronte ad una metrica diversa da quella usata nella farsa tradizionale. Probabilmente il poeta si limitava a declamare la composizione senza accompagnamento musicale.

  C'era 'na cicifrignacula cu  'na cicifrignaculella.
  Ha dittu 'a cicifrignacula alla cicifrignaculella:
“ ' Un te cicifrignaculiare, lassa cicifrignaculiare a mia
 ca quannu vena lu tempu tuo
 te cicifrignaculii  puru tu cumu  signu stata
 cicifrignaculiata io…"

 

                               

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              2  http://s5.histats.com/stats/r.php?371533&100&44&urlr=&www.webalice.it/giuseppe.marino50/Caccuri/Farse/farse.htm