21/09/20/2014
Lettera a mio padre
Caro
papà,
oggi sono tre anni che te ne sei andato in silenzio, in punta di piedi,
senza nemmeno darmi il tempo di rientrare a casa da Pisa per salutarti.
Va bene così; tu sempre imperturbabile e paziente, quella volta non
hai avuto la pazienza di aspettarmi, comunque prima o poi te ne saresti
andato via ugualmente perché ciò fa parte di quel gioco bislacco
chiamato vita, però, tutto sommato, abbiamo avuto la fortuna di stare
insieme sessant’ anni che sono un bel po’ e di vivere insieme
momenti tristi e momenti felici. Ricordo i primi due duri decenni della
mia esistenza che ci videro sempre lottare con la povertà e gli
stenti; i tuoi grandi sacrifici, la tua abnegazione e rassegnazione nel
praticare tutti i mestieri più umili per campare onestamente la tua
famiglia, tu che pure eri un grande “mastro d’ascia”; i viaggi a
piedi da Caccuri e Fantino , ogni mattina e da Fantino a Caccuri ogni
sera, per tre anni, con la pioggia, la neve, il vento gelido che ti
sferzava, assieme al giovanissimo Saverio che ti faceva da aiutante,
per fabbricare, “con gli attrezzi di San Giuseppe”, mobili e
infissi per la stupenda e generosa popolazione di quella bellissima
frazione di San Giovanni in Fiore che ti ricompensava con un tomolo di
fagioli, un sacco di patate, un quarto di noci, un po’ di ortaggi. E
poi gli anni dell’emigrazione, insieme alla mamma, in quella Svizzera
che vi sfruttava per pochi franchi, ma che tuttavia vi diede, anzi ci
diede, per la prima volta, quella dignità di “uomini liberi dal
bisogno” che la nostra Italia democristiana non era mai stata capace
di darci. Poi finalmente la svolta: il mio posto di lavoro, il vostro
ritorno a casa, il mio matrimonio, la nascita del vostro primo e unico
nipotino, la casa che costruimmo insieme. E tutte le giornate passate a
Zifarelli, a coltivare il nostro orticello, o a costruire quei
ciclopici muri quando tu, appena “due soldi di cacio”, spostavi e
sistemavi macigni che sembravano quelli che Polifemo lanciò contro
Ulisse e i suoi compagni e se cercavo di aiutarti per alleviarti la
fatica, mi dicevi: “Statte quetu ca ‘un è cosa ‘e ra tua: tu
‘un sa fatigare; tu fatighi furiatizzu e te stanchi; statte quetu ca
‘u fazzu io.” Chissà dove la trovavi quella forza? E quel
rudimentale forno che fabbricasti nel quale cuocevamo il pane e la
pizza?
Quanti ricordi:
ricordi tristi e ricordi felici, ma tutti belli e importanti. Si, è
stato bellissimo vivere assieme a te e a mia madre, la mia amatissima
“leticastorta” come la chiamavo affettuosamente quando, scherzando,
facevamo finta di battibeccare e lei mi restituiva l’epiteto; quella
donna che, quando si allontanava da te per più di due minuti e non la
vedevi nei tuoi paraggi, ti procurava ansia, depressione e attacchi di
panico. Ma tra le tue gioie
più grandi c’era Eugenio, il nipote che porta il tuo stesso nome,
quello che, quando gli dicevi che alla tua morte avrebbe ereditato i
tuoi attrezzi di lavoro ti chiedeva nel suo innocente candore di
bambino: “Nonno, ma quando muori?” e tu gli dicevi di pazientare e
ti facevi una bella risata. Poi quel tuo nipote ti regalò anche un
pronipote che portava il nome di tuo padre e la tua gioia toccò le
vette del cielo. Un giorno, in un impeto di gioia, Eugenio ti prese
anche in braccio come Benigni con Berlinguer, quel Berlinguer col
quale, oltre alla fede politica, dividevi candore, pudore e onestà,
merci sempre più rare in questo schifo di mondo.
Ma
chi l’ ha detto che sei morto, papà? Tu sei vivo più che mai e lo
sarai sempre come lo è la mamma, come lo sono i nonni, perché vivete
adesso e vivrete nei nostri ricordi; nei miei, in quelli di Eugenio e
poi in quelli di Giuseppe che ha una sorta di infatuazione anche per il
mio trisavolo Luigi, pensa un po’, e nel futuro in quelli di Mario e
di Antonio. Questo tuo
vivere ancora e sempre, come anche quello della mamma, nei
ricordi dei tuoi discendenti, è forse il modo più bello di vivere:
senza sofferenze, senza malattie, senza tristezza; per sempre, per
l’eternità. E pensare
che c’è chi per continuare a vivere si è inventato un altro mondo
con premi e castighi, fiamme o profumo d’incenso molto simile a
quello meschino nel quale siamo costretti a consumare i nostri giorni!
21/9/2012
Ciao,
papà.
Oggi è esattamente un anno che te ne sei andato. Anzi se n’è andato
il tuo corpo e quella che comunemente chiamano anima, ossia quella
forza che produceva il tuo stesso corpo e che al corpo dava vita,
ma non se n’è andato il tuo ricordo, il tuo patrimonio di valori che
ci hai lasciato in custodia, la tua umiltà, la tua dignità, il tuo
decoro. Questi tesori li custodiranno per sempre i tuoi cari,
tuoi nipoti, i tuoi pronipoti nei quali continuerai a vivere per
sempre la tua immortalità. Ecco perché ti dico ciao e non addio. Tu
sei stato e sei sempre ancora con noi.
Grazie di tutto, papà.
Caro
papà,
ora che non ci sei più sento il prepotente bisogno di scriverti.
Ti ringrazio immensamente per avermi dato la vita che già non è cosa
da poco. Voglio poi ringraziarti ancora per avere in seguito
vegliato su questa vita, trepidato, gioito e sofferto per essa
per aver cercato, nella tua dignitosa povertà di renderla accettabile
e, comunque, non grama.
Caro papà, tu che non hai mai posseduto alcun bene materiale, mi
hai donato, comunque, uno dei più grandi tesori: la consapevolezza che
nella vita, la dignità è la più grande ricchezza che un uomo possa
possedere. Grazie, papà, di non esserti mai piegato a nessun ricatto,
a nessun compromesso, di non aver svenduto mai le tue idee, accettando
di buon grado, con serena felicità, forse anche con gioia quel
poco che una vita
ingrata e maligna ti ha dato. Ti
ringrazio per avere praticato
tutti i mestieri, anche i più umili per mantenere la famiglia senza
sentirti per questo, tu, grande maestro, artista vero, svilito o
vilipeso, ma mantenendo testa e schiena dritta. Ti
ringrazio per quella tua grande mitezza che
tante volte mi faceva incazzare come una bestia quando mi appariva
eccessiva e fuori luogo, ma che, lo capisco solo adesso, era il tuo
sangue, la tua carne, i tuoi nervi, le tue ossa, tutto quanto il tuo
essere. Quante cose hai insegnato, padre mio, tu umile maestro d’ascia,
a questo tuo povero, presuntuoso figlio maestro di scuola! Come potrò
mai dimenticarti, ora che mi hai lasciato, anche se non vedrò più la
mattina il tuo involucro terreno, dopo
tutto quello che mi hai dato? Grazie, papà, grazie davvero e, credimi,
ti porterò davvero per sempre nel cuore, sarai sempre con me, fin
quando non esalerò l’ultimo respiro. Altro non so dirti, ma tu
perdonami ugualmente. Lo farai, ne sono sicuro.
Il ricordo degli amici
Carissimo professore Marino,
Vi prego di scusarci per non essere stati tempestivi nel farvi le
condoglianze per la morte di zio Eugenio.
Ma quando e` che e` venuto a mancare? Io visito il vostro sito quasi
quotidianamente ma non mi ricordo di aver letto nessuna notizia a
riguardo.
Di nuovo scusateci per l'eventuale ritardo con cui vi porgiamo le più
sentite condoglianze a voi, a zia Maria, Vittoria ed Eugenio.
Quanti ricordi sono balenati nella mente alla lettura di questa
tristissima notizia.
Tutto passa ma le qualità di certe persone restano, tramite i loro
insegnamenti, sempre vivono in noi che le condividiamo quotidianamente
con i nostri figli e altri.
Ecco perché non bisogna avvilirsi e guardare avanti; persone come zio
Eugenio sono, e' saranno difficili da dimenticare.
Lo terremo sempre nel nostro cuore.
Mario,Teresa, Mary e
Giovanna Basile.
Eugenio
Marino: Piccolo grande uomo.
La piccola comunità di
Caccuri ha perso un piccolo grande uomo. E' venuto a mancare Eugenio
Marino, papà dell'amico Prof. Giuseppe Marino, web-master del sito
l'Isola Amena. Un uomo semplice ma di grande umanità e saggezza, con
la passione per l'intaglio e lavorazione del legno.
In queste occasioni non si sa mai cosa dire. Qualsiasi parola che si
vuole pronunciare appare vuota priva di senso di fronte ad un dolore
così grande.
Quando la persona cara che ci lascia non possiamo più toccarla,
accudirla, sentire la sua voce e il fiato, intorno a noi c'è il vuoto
ma l'amore l'affetto e il rispetto sincero non morirà mai.
All'amico Giuseppe e tutta la famiglia esprimo le più sincere
condoglianze per il lutto improvviso.
Dal
sito "Caccuri" di Salvatore Lucente
Faccio a tutta la
famiglia Marino le mie condoglianze per la scomparsa di una persona
così mite e tenace, che esprimeva serenità, per me particolarmente
legata al ricordo degli anni passati nella sezione del PCI di Viale
Convento.
Rosanna Guzzo e
famiglia
Carissimo
Peppino, in questo momento di grandissimo dolore, voglio mandarti le
mie piu` sentite condoglianze per la scomparsa di tuo padre.
Con tanto affetto.
Gianni Marra
Caro Peppino,
ho deciso di scriverti, anche perchè tuo papà era una persona
speciale, un uomo semplice, umile, laborioso, rispettoso e mite,
pertanto meritevole di 'qualche parola'.
Nel vedere le sue foto, di colpo ho ricordato la mia infanzia, quando
incuriosita dal suo lavoro, andavo a sbirciare le sue statue e lui mi
diceva teneramente : " vieni a vederle da vicino ".
Ciò che ho tanto ammirato in lui è stato il suo equilibrio e la sua
compostezza in molte circostanze.
Da 'uomini così', non si può che imparare, anche se 'uomini così',
sono ormai uomini d'altri tempi....
Dal profondo del tuo dolore, cerca di consolarti e sentiti fiero e
fortunato di avere avuto un papà così... non voglio aggiungere altro
perché ho troppo rispetto della tua sfera emotiva e del tuo dolore.
Un abbraccio affettuoso a te ed ai tuoi cari,
Maria Scigliano
Caro
professore,
le porgiamo sentite condoglianze per la scomparsa silenziosa e modesta,
riflesso di una personalità mite, del caro padre. Le siamo vicini,
convinti che la sua partecipazione attiva, solo apparentemente nella
retroguardia, ha contribuito ad una formazione politica e culturale
volta a privilegiare la tradizione all’omologazione.
Antonio e Caterina
Caro
Peppino,
ho appreso da poco della scomparsa del tuo caro genitore che tanto a
cuore
avevi. A te e ai tuoi più stretti familiari, vanno le mie condoglianze
e
quelle
di mia moglie.
Sandro
Sellaro
CON
GRANDE AFFETTO TI FACCIO LE PIU' SENTITE
CONDOGLIANZE PER LA PERDITA DEL TUO DOLCE PAPA' .
AMEDEO
MACRI'
Carissimo
Nino,
condoglianze sentitissime a te e a tua mamma per la morte
di tuo padre,persona garbata,intelligente,geniale, Credimi
Carmine
Chiodo
Buongiorno
Peppino,
le più sentite condoglianze per la scomparsa del tuo caro papà
Giuseppe
Raimondo e famiglia
Caro
Peppino,
ho saputo solo adesso del grave lutto che ti ha colpito e ti porgo le
mie più sentite condoglianze.
Fatti forza e spero di salutarti presto di persona.
Un abbraccio
Salvatore
Isidoro
Solo
oggi ho saputo del grande dolore che ha colpito la sua famiglia. Caro
amico Giuseppe, la perdita subita è per noi motivo di dolore e di
sincera commozione. Da parte mia e tutta la famiglia esprimo le più
sincere condoglianze per il lutto improvviso.
Salvatore Lucente
Egregio
signor Marino ,
ho appreso la notizia del lutto che ha colpito la sua famiglia. Le
vorrei esprimere le mie sincere e sentite condoglianze.
Laura Morra e famiglia
Gentile
professore con tristezza oggi ho appreso la brutta notizia. il caro
Genuzzo non c'è più . Lui sarà sempre vivo nei nostri ricordi, da
quando scorazzava con le vespe argentata e rossa a quando nonostante
gli acciacchi della sua età si godeva le serate fresche o accaldate,
seduto inossidabile sul divano davanti casa. Un' altro pezzo di storia
del nostro paese è andato via, ma il suo ricordo sarà sempre vivo.
invio le più sincere e sentite condoglianze.
Salvatore
Perri Roma
Professore,
Le siamo vicini in questo momento di grande dolore. Sentite
condoglianze. Un abbraccio forte
Pasquale
Saracino e famiglia
Peppino
carissimo,
siamo addolorati per la perdita del Tuo caro Papà. Da parte mia e
della mia famiglia ti porgiamo le più sentite condoglianze.
Gianni Cavallaro
Caro
professore ci tenevamo a farle le nostre più sentite condoglianze .
Un abbraccio a lei e a tutta la sua famiglia.
Salvatore e Luigi
Falbo
Solo oggi ho saputo del dolore che ti ha colpito, mi dispiace
moltissimo e ti sono affettuosamente vicina.
Caterina Barone
Partecipiamo
al vostro dolore sentite condoglianze
Fam.
Calfa Vincenzo
Caro
Peppino, non essendo potuta essere presente sento il dovere e il
bisogno di porgerti le mie, unite a quelle di mio marito, più sentite
condoglianze per la dipartita del caro Eugenio. La perdita di un
genitore come il tuo lascia un vuoto incolmabile, lo dico anche per
esperienza diretta, ma nel contempo ti rimane la certezza di aver avuto
il privilegio di un padre la cui umiltà, onestà e semplicità erano
incommensurabilmente grandi. Come diceva S. Agostino quando perse la
madre: ringrazio il Signore di averla avuta. Con affetto
Anna
Maria Frontera
Rovistando
nello scaffale della memoria non ho trovato, purtroppo, nessun episodio
che facesse accendere in me la luce e la nostalgia del ricordo.
L'ho visto di sfuggita quest'agosto, quando più d'una ombra si
abbatteva sui tuoi affetti. Leggo le parole di chi l'ha conosciuto e,
soprattutto la tua dolce e bellissima dedica, e cresce in me il
rammarico per non aver potuto godere della sua mitezza e della sua
saggezza. Ricordo, si, il suo volto, un ricordo aggiornato ogni qual
volta guardavo te negli occhi.
E adesso, non resta che mantenere vivi gli insegnamenti, le lezioni di
vita che, con amore, loro ci regalano e che devono continuare a vivere
nei nostri figli. Con tutto l'affetto che posso.
Salvatore
Secreto
Esprimiamo
a te e alla tua famiglia le nostre condoglianze. Un abbraccio
Olimpio e Margherita
Caro
zio Peppino,
ho appreso da mamma e dal sito la triste notizia. Sono profondamente
dispiaciuta!
Quando ripenso a zio Eugenio non posso far altro che sorridere. A lui
associo solo ricordi positivi: il profondo rispetto, la passione per il
lavoro, la sua arte innata ed il profondo attaccamento alla famiglia.
Porterò nel cuore la sua "tenera" pacatezza, tipica dell'
"uomo d'altri tempi": dote esemplare e purtroppo rara,
soprattutto in un mondo che ci rende, giorno per giorno, sempre più
irrequieti.
Sono orgogliosa, anche se nel mio piccolo, di aver fatto parte della
sua longeva vita.
Un abbraccio a tutti voi.
Angela Pignanelli
Caro
prof,
Vorrei mandarti le condoglianze per la scomparsa di tuo padre
Eugenio. L’accaduto mi ha riportato alla mia infanzia, quando
mio nonno Battista mi portava con se a Zifarelli, durante le feste dell’unità.
Passavo intere giornate in quel posto a giocare con i miei coetanei,
ma
pur essendo piccolo, ricordo molto bene l’atmosfera di festa e
gioiosa che si respirava, ed il lavoro senza sosta e appassionato
delle persone coinvolte, tra cui Genuzzu.
Salvatore Guzzo
Accetta
mie sincere condoglianze unitamente ai tuoi congiunti per la morte di
tuo papà.
Un caro saluto.
fr. Giuseppe Pugliese
Ho appreso della
morte di tuo padre. Ti sono vicino e ti abbraccio con affetto.
Salvatore Secreto
Caro
Peppe in questo momento de grande dolore Ti sono molto vicino.
Ti esprimo le mie più sentite condoglianze.
Mario
DI CERTO
Mi
aggiungo al grande dolore che ha colpito te e la tua famiglia,un
abbraccio
Vincenzo Perri.
Carissimo
Peppino,
proprio in questo momento, entrando nel tuo sito, abbiamo appreso la
triste notizia della scomparsa di tuo padre.
Certo, quando un genitore ci lascia è un pezzo della nostra vita che
va via con lui.
Purtroppo, la ruota della vita porta anche questi tristi e dolorosi
eventi.
Siamo vicini a te e alla tua famiglia.
Enza e
Rosario Loria - Moncalieri
MI
PIACE RICORDARE "GENUZZO" COSI':
" UN VECCHIO E UN BAMBINO
SI PRESER PER MANO
E ANDARONO INSIEME INCONTRO ALLA SERA".......
MI PIACE RICORDARLO COSI' PERCHE' IN LUI C'ERANO INSIEME LA MATURITA'
DEGLI ANNI E LA SEMPLICITA' DI UN BAMBINO.
UOMO UMILE, SILENZIOSO, ATTACCATO ALLA SUA COMPAGNA, ALLA SUA FAMIGLIA,
LASCIA UN VUOTO IN QUEL RIONE DOVE GIA' ALTRI SONO ANDATI E DOVE NOI
CHE RITORNIAMO POCHE VOLTE SENTIREMO FORTE SICURAMENTE LA MANCANZA
FISICA, MA NON LA RICCHEZZA DEGLI IDEALI CHE CI HANNO LASCIATO.
ADDIO PICCOLO GRANDE UOMO. GRAZIE ANCHE A TE PER IL TUO ESEMPIO.
MARIA CHIODO
Il
sole tramonta ogni sera, ma ogni mattina si riaccende per regalarci un
nuovo giorno, così ogni volta che si spegne un sogno, si riaccende
l'emozione in una nuova vita che comunque continua.
Sono vicino in questo momento di dolore al prof. PEPPINO MARINO
GIUSEPPE IGNAZZI
Caro
Peppino,
in questo triste momento della tua vita voglio ribadirti anche
pubblicamente la mia fraterna vicinanza e ricordare brevemente la
figura di tuo padre. Eugenio è stato per tutti noi giovani compagni un
punto di riferimento sicuro, tranquillo e pacifico. Non perdeva mai la
calma, riusciva , come diceva sempre, “ a fare i raggi a tutti” e a
suggerire le giuste soluzioni ai vari problemi. Sempre presente con la
sua opera e i suoi attrezzi quando si allestivano le feste de L’Unità.
Uomo umile, semplice e rispettoso verso tutti, amante dell’arte, come
testimoniano le sue numerose sculture in legno. Ha vissuto onestamente
e dignitosamente e per provvedere ai bisogni della famiglia, lui,
falegname, non si è sottratto neanche ai lavori più umili. Lascia in
tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo un senso di vuoto
ma anche un gradito e dolce ricordo.
Un abbraccio fraterno da parte mia e della mia famiglia.
Peppino Miliè
Carissimi
Nino e Vittoria,
in questo momento di profondo dolore vi siamo fraternamente vicini ed
esprimiamo le nostre più sentite condoglianze.
Un caro saluto e un abbraccio
Fam.
Secchiari, Bertolini, Iardella
Cosa
dire....! Ci dispiace immensamente e vi siamo vicini in questo triste
momento.
Ci dispiace ancora di più che anche voi avete dovuto provare l'immenso
dispiacere di non esserci...in quel momento!
Ma la morte arriva così...all'improvviso....e ci trova sempre
impreparati.
E' inutile dire che la marte di "Genuzzo" ci colpisce
profondamente, ma vivo in noi rimarrà sempre il ricordo di
quegli occhi dolci che si illuminavano sempre ad ogni nostro ritorno.
Un abbraccio forte con infinito affetto.
Emilia,
Cesare e Mina
Ieri
sera è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari “ Eugenio Marino”,
padre dell’amico Peppino. Un uomo semplice che ho conosciuto sin da
quando ero bambino.
Amante e maestro di sculture su legno, molte sono le opere realizzate
da Eugenio.
Oggi alle ore 16,00 , nella chiesa del Convento, alla presenza di amici
e parenti , si sono svolti i funerali.
Alla moglie, all’amico Peppino ed ai parenti tutti desidero ricordare
chela morte non ci porta via completamente la persona amata, rimane
sempre il suo ricordo che ci incita a continuare. Anch'io ho affrontato
un distacco come questo. Vi sia di conforto che il dolore, con il tempo
, viene sostituito da un dolcissimo ricordo. Esprimo le mie sentite
condoglianze.
Giovanni
Marasco
Ciao
Peppino, ho appena saputo della scomparsa di tuo papà, grande e
bravissimo uomo.
Sono molto rammaricato e ti prego di estendere le mie condoglianze a
tutta la tua famiglia.
Ti sono vicino in questo tristissimo momento e ne comprendo benissimo
gli stati
d'animo. Sono passato anch'io per una perdita cosi grande; quando
se ne vanno loro,
se ne va una parte di noi stessi, del nostro vissuto del nostro passato
del nostro "essere se stessi."
Ti abbraccio caramente e ti telefonerò presto.
Adolfo
Caro
Peppino ti scrivo questa mail a seguito della tremenda notizia della
perdita del tuo caro papà. ti porgo le mie più sentite condoglianze e
lo stesso fanno le mie due sorelle Maria e Teresa. solo il tempo ti
porterà un suo aiuto per lenire la perdita del tuo caro papà, io in
questo momento di dolore ti faccio dono di questa poesia a me molto
cara, scritta in memoria di mio padre spero ti possa aiutare a ridurre
il grande vuoto che ora porti nel tuo cuore
Un abbraccio con stima
Luigi
Spadafora.
Ciao papà
Ogni giorno senza di te segnava il mio
tempo
e il tempo camminava accanto al mio
dolore.
Il vuoto e' grande, immenso e si racchiude
nel nel dolore di non poterti più vedere.
Ma nel ricordo dei miei pensieri nitidi e
sfocati
si rinnova tutto l'amore e il bene che mi
hai donato.
Ciao papà, continua a riposare nella tua
culla di dolore
hai sempre un posto nel mio
cuore.
Albate, 13/08/2003 - h. 9,45
Spero
che in questo doloroso momento tu possa trovare la
forza di non chiedere a DIO perché te lo ha tolto, ma di
ringraziarlo per avertelo dato.
Un affettuoso abbraccio
MARIA SALERNO e
famiglia.
Con
immenso affetto ti faccio le più sentite condoglianze per la perdita
del tuo caro papà
Salvatore Loria e famiglia Santa Rania
Un
grazie di cuore alla famiglia del mio amico Peppino Sganga e agli amici
dell'associazione culturale Zeus che hanno voluto esternarmi, anche
pubblicamente, le loro sincere condoglianze.
Grazie, amici cari.
Un grazie anche a tutti quelli che mi hanno scritto o che mi hanno
telefonato. Sapere che mi siete stati vicini mi dà un grande
conforto e una grande fiducia nella vita, anche quando
l'esistenza regala momenti così amari.
Peppino Marino
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